[ROMA] SABATO 3 MARZO: NO TAV!

SABATO 3 MARZO a Roma partenza da piazzale Tiburtino ore 15.

Qui il comunicato dell’assemblea no tav di Roma: http://velena.noblogs.org/?p=427

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NO TAV – DIRETTA DEL 1 MARZO dalla Valle e dalle città.

Riceviamo e pubblichiamo in diretta:

22.50 – A Torino il corteo Notav selvaggio va avanti bloccando il centro da ormai 5 ore!!

21.55 – Centinaia di tir in coda su autostrada e statale per e dalla Francia!

21.35 – Circa 700 persone stanno bloccando la A32.

20.45 – Il corteo di Roma si scioglie e si dà appuntamento al corteo di sabato.

20.40Rioccupata l’A32 in valle!

20:18 – il corteo Notav a Bussoleno si inizia a muovere, direzione autostrada.

20.16 – Torino corteo DENTRO porta nuova

20.04 – Genova stazione Brignole bloccata.

Roma in tilt per il corteo spontaneo NOTAV.

20.00 – Roma, mezzi bloccati, città paralizzata. (foto)

20:00 –  Piccolo corteo NOTAV anche a La Spezia

19.58 – Milano, pz.le Loreto tutto bloccato

19:50 – Ancona, fumogeni e cariche della polizia. Due ragazzi feriti durante la manifestazione NOTAV.

19.45 – Roma è in tilt! Sarà sempre peggio. Ora e sempre NOTAV

19.45 – In Val di Susa si è appena conclusa l’assemblea e sta per partire il corteo.

19.40 – A Parma assetto antisommossa per FF.OO. in stazione.

19.40 – NOTAV a Roma sulla prenestina. Qualche cassonetto bruciato.

19.35 – Anonymous blocca il sito di regione Piemonte e Comune di Torino

19.34 – La celere arriva ora alla stazione di Napoli.

19.31 – Il corteo di Torino si dirige in stazione

19.25 – Ad Ancona la polizia non fa entrare in stazione i No Tav che si dirigono nella strada statale adiacente bloccandola.

19.24 – A Roma tangenziale est bloccata.

19.17 – Cariche della polizia al corteo di Milano che esce dalla Stazione Centrale in direzione Piazzale Loreto.

19.14 – Il corteo di Bologna continua ad aumentare. 2000 persone.

19.08 – Le centinaia di No Tav partono in corteo verso una destinazione ancora non chiara.

19.02 – La polizia blocca tutti gli ingressi alla stazione di Roma Termini.

18.59 – Il sit in di Torino si trasforma in Corteo.

18.58 – I No Tav bloccano il treno TAV a Napoli.

18.57 – Anonymous blocca il sito del Corriere della Sera in difesa dei No Tav

18.50 – Cariche a freddo sui manifestanti che non si arrendono alla stazione di Ancona.

18.44 – A Roma Termini ingressi laterali bloccati e polizia in assetto anti sommossa

18.41 – In corso anche un presidio di protesta a Berlino.

18.31 – Anonymous blocca i siti istituzionali del Piemonte.

18.28 – Lavoratori RAI scendono in strada a manifestare con i No Tav di Torino.

18.25 – Momenti di tensione in Stazione Centrale a Milano ma per ora tutto nella norma.

18.16 – Treni bloccati a Lione per solidarietà ai No Tav

18.14 – Traffico cittadino in tilt  a Genova

18.13 – Iniziato presidio No Tav avanti alla sede torinese della RAI.

17:40 – Il leader No Tav Alberto Perino ha ricevuto una lettera anonima di intimidazioni (lui parla di “‘Ndrangheta”).

17.49 – Ad Alessandria bloccata la SS10.

17.39 – A Bologna calato dal Palazzo del Comune in Piazza Maggiore mega striscione con scritto “NO TAV”

17.17 – Occupati i binari della stazione di Paola (Cosenza).

16.45 – Da Bussoleno arrivano notizie di No Tav identificati mentre erano a mangiare in un ristorante senza un espresso motivo. Il clima nella valle è sempre più militarizzato.

16.32 – Secondo ulteriori indiscrezioni dall’incontro presso il viminale è emersa una comunità di intenti tra Cota e Fassino di continuare nella realizzazione della TAV.

16.15 – Finito da poco il vertice al Viminale. La volontà comune è quella di procedere con la realizzazione della TAV.

15.31 – Molti mezzi della polizia a Chianocco in attesa delle iniziative delle 18.

15.21 – Occupato, alla stazione di Bologna, l’ufficio Alta Velocità da alcune decine di manifestanti.

14,57 – Occupata simbolicamente dai No Tav la segreteria nazionale del Partito Democratico a Roma.

13.47 – La polizia invita tutti coloro che hanno subito danni dalle cariche di ieri “a documentare e formalizzare il tutto negli uffici di polizia o carabinieri qualora i danneggiamenti siano attribuibili all’intervento delle forze dell’ordine”.

13.16 – Luca Abbà sarà lentamente e progressivamente risvegliato dal coma farmacologico a partire da questo pomeriggio. Dal bollettino medico si legge: “Il paziente è rimasto stabile durante la notte, sempre sedato, ventilato, con supporto della funzione cardiocircolatoria. La funzione renale è in miglioramento. Dopo la risonanza magnetica del tardo pomeriggio inizierà la progressiva riduzione della sedazione, che sarà nei prossimi giorni condizionata dalla capacità del paziente di fruire, senza affaticamento, dell’autonomia delle funzioni vitali che progressivamente restituiamo”.

12.57 – L’arrestato non è Merco Bruno ma è l’attivista No Tav valsusino Federico Cambussano

12.18 – Apparse a, L’Aquila delle scritte che chiariscono la posizione di molti No Tav. Le scritte dicono “Costo TAV 35 miliardi di €, costo ricostruzione centro storico 4,5 miliardi di €. Monti, ce li vogliamo fà 2 conti?”

11.49 – Il ministro dell’interno Cancellieri invita i manifestanti alla non violenza aprendo, a queste condizioni, al dialogo senza però mettere in dubbio la continuazione dell’opera che non può essere messa in discussione

11.46 – La circolazione torna normale sulla A32 in entrambe le carregiate.

11.40 – Oggi, in un intervista al Messaggero Nichi Vendola interviene anche in argomento TAV proponendo una moratoria per l’alta velocità. Sempre nella stessa intervista il presidente della Puglia invita i manifestanti a continuare la lotta sotto forma di resistenza non violenta.

11.19 – Dalla Questura di Torino comunicano che, tra i fermati di ieri sera, quattro persone sono state rilasciate dopo essere state identificate mentre il quinto è stato arrestato per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

10.55 – Dopo l’assemblea tenutasi nella notte a Bussoleno il movimento No Tav fissa una nuova azione di resistenza fissata per oggi alle 18 con lo slogan “alle 18 blocchiamo tutto, dappertutto. I principali presidi annunciati fino ad ora sono nei seguenti luoghi: Stazione Centrale di Milano, Piazza Vittoria a Brindisi, Piazza Maggiore a Bologna, Piazza della Loggia a Brescia.

10.45 –  Dopo gli scontri i feriti sono stati 13 tra le forze dell’ordine mentre rimane imprecisato il numero di manifestanti feriti. Dal sito www.notav.eu parte un invito a farsi refertare nel Pronto Soccorso rivolto a chi ha subito ferite o intossicazioni da gas lacrimogeni.

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No Tav – Alcune azioni e iniziative solidali

fonte: Informa-azione

Segue una breve raccolta, assolutamente inesaustiva, di azioni di solidarietà con la resistenza No Tav. Appena possibile seguiranno aggiornamenti.

COLLEGAMENTO ALLA LISTA DEGLI APPUNTAMENTI INDETTI IL PRIMO MARZO 2012

Genova – La sera del 29 febbraio, un gruppo di solidali No Tav, composto da circa una trentina di persone, ha bloccato la partenza di un Frecciabianca. Prima di dileguarsi qualcuno ha infranto alcuni vetri del treno.

Roma – Riceviamo da mail anonima: “Nella notte del 28 febbraio, solidali alla lotta NO TAV hanno attaccato una sede del messaggero con vernice e scritta NO TAV. Che la lotta continui in tutte le sue forme e direzioni…
Nesun treno ad alta velocità ne in valle ne altrove
Liberi tutti e tutte!!”

Lecce – Il 28 febbraio una ventina di manifestanti No Tav ha occupato un binario nella stazione di Lecce bloccando un treno Frecciargento per Roma, partito con 50 minuti di ritardo. Dopo circa un’ora i manifestanti hanno liberato il binario per procedere in corteo per le strade della città

Ferrara – Apprendiamo dai media locali che nella notte tra il 27 e il 28 febbraio ignoti hanno dato fuoco al portone della sede locale di Unindustria. Tracciata sul muro la scritta “No Tav”.

Barcellona – Nella mattinata di mercoledì 29 febbraio alcuni solidali No Tav hanno organizzato un presidio davanti al consolato italiano. LA LUCHA NO TAV NO TIENE FRONTERAS! A SARÁ DÜRA!!!!!!

Paesi Baschi (Donostia) – Comunicato del presidio solidale con la lotta NO TAV e con Luca indetto il 3 marzo di fronte alla stazione di Renfe a Donostia, Paseo de Francia 22 [da culmine]

Il popolo NO TAV sta lottando da più di 20 anni contro la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Una resistenza, nata in una piccola valle alpina, che è diventata un simbolo di forza e determinazione contro i perversi poteri del mercato.
Sabotaggi, azioni dirette, assemblee popolari e controllo diretto del territorio sono alcune delle strategie di resistenza del movimento, che è riuscito a restare unito nonostante tutti i tentativi di separazione e criminalizzazione che il sistema ha provato ad imbastire nei suoi confronti.
Le donne e gli uomini NO TAV hanno risposto ogni volta con più forza a tutti gli attacchi che lo Stato italiano ha effettuato per appropriarsi della loro terra, senza retrocedere di un solo passo dopo lo sgombero del campeggio resistente, noto come “Libera Repubblica della Maddalena”, o dopo l’ondata repressiva che ha sbattuto 25 compagni e compagne in carcere per aver cercato di frenare la costruzione di un’opera inutile e dannosa che obbedisce solo alla logia del profitto economico.
Il compagno Luca Abbá della Val Susa è gravemente ferito dopo esser caduto da un traliccio. Mentre un poliziotto cercava di farlo scendere con la forza, Luca ha ricevuto una scarica elettrica. Il suo stato di salute è grave per la scarica e la caduta, da circa 10 metri di altezza, e per il ritardo di oltre mezz’ora dei primi soccorsi. Il tutto è avvenuto all’interno delle proteste contro nuovi espropri in valle, nella mattinata del 27 febbraio.

LA LOTTA NO TAV NON HA FRONTIERE!

Lione – In pieno giorno, anonimi solidali d’oltralpe hanno imbrattato il consolato italiano e vergato scritte “No Tav” e “Forza Luca” [foto da culmine]

Parigi – Riceviamo e diffondiamo: “Martedì 28 febbraio, anche a Parigi c’è stata un’iniziativa di solidarietà con Luca e la lotta della Val di Susa. Uno striscione che recita “Solidarietà con la Val Susa. NO TAV” è stato affisso davanti alla Gare de Lyon, stazione da cui partono, tra gli altri, i treni per l’Italia. Sono stati inoltre distribuiti dei volantini per raccontare gli avvenimenti degli ultimi giorni in Val di Susa e ricordare le motivazioni di oltre vent’anni di lotta.

La resistenza della Val di Susa non è l’espressione di un malessere locale ma la manifestazione di un rifiuto radicale delle logiche economiche e politiche imposte da un sistema che sfrutta e distrugge territori e popolazioni.
Solidarietà a Luca e gli incolpati NO Tav!

Londra – Foto scattata il 18 febbraio scorso durante il corteo no borders a Piccadilly Circus.
Solidarieta’ a chi lotta!

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[Torino] MINORANZA DI UNO – THE OTOT ZAFROL DUO! – LABILE – COVERKILL

MNORANZA DI UNO – THE OTOT ZAFROL DUO! – LABILE – COVERKILL

Scarica il CD: http://www.punk4free.org/downloads.html?func=fileinfo&id=1646
Luogo: El Paso Occupato – Via Passo Buole 47
Ora inizio: 22:00
Data: 2012-03-24

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[ROMA] NO Tav: Mobilitazione sabato 3 Marzo

 

LA VAL SUSA NON E’ SOLA, SIAMO TUTTI/E NO TAV!

Qualche settimana fa si è svolta un’operazione repressiva con decine di arresti e denunce nei confronti di attivisti/e NO TAV in tutta Italia. Da quel momento la solidarietà continua a esprimersi in molteplici forme, dal Nord al Sud del Paese: nessuna/o è sola/o, non ci sono buone/i e cattive/i. Un corteo di 80 mila persone si è riversato nella valle, da Bussoleno a Susa, per dire che il movimento NO TAV non si arresta e non ha paura. Il giorno dopo parte l’allargamento dei cantieri, attraverso l’esproprio militare delle terre valsusine. La resistenza dei NO TAV è immediata. Un compagno, Luca, per impedire l’avanzamento delle ruspe, si arrampica su un traliccio. Inseguito da un carabiniere rocciatore, cade, rischiando la vita: è tuttora ricoverato in ospedale in gravi condizioni. I giornali e i media screditano e minimizzano l’accaduto, insultando il coraggio e la determinazione di Luca. La risposta della Val di Susa è determinata, con blocchi e barricate che vengono immediatamente ricostruite non appena vengono sgomberate. Ancora una volta in tutta Italia la solidarietà si fa sentire con manifestazioni spontanee, presidi, blocchi stradali e ferroviari. Queste sono solo le ultime pagine di una lotta che va avanti da 23 anni. Di fronte all’attacco dello Stato nei confronti del movimento No Tav, di fronte alla repressione di ogni forma di conflitto, al di fuori del “consentito”, tanto il 3 luglio in Val di Susa quanto il 15 Ottobre a Roma, è necessario reagire. La lotta contro il Tav fa paura ai poteri politici, economici e giuridici, perché ne mette in discussione la loro stessa essenza. Si vuole reprimere l’autorganizzazione, il rifiuto della delega, la molteplicità e la radicalità di azioni e pratiche. Si vuole colpire tanto il dissenso e il contrattacco nei confronti dei poteri costituiti, quanto la condivisione di esperienze di vita che generano forme di cospirazione e di complicità sociale. Anche attraverso Il TAV e la politica delle grandi opere il capitalismo vuole imporre ancora una volta l’idea di un mondo sottomesso alle leggi della sopraffazione e dello sfruttamento. La Val di Susa fa paura perché la lotta contro il Tav esprime la possibilità concreta di un cambiamento reale allo stato di cose presenti: determinarne il seguito spetta a tutti e tutte noi!

IL TAV E’ OVUNQUE, LOTTIAMO OVUNQUE CONTRO IL TAV

TUTTI/E LIBERI/E!

Sabato 3 marzo, ore 15:00, corteo NO TAV, partenza da Piazzale Tiburtino

Sempre no Tav, a sarà düra!

Assemblea No Tav di Roma

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[Milano] Serata antipsichiatria

Titolo: [Milano] Serata antipsichiatria
Luogo: Circolo dei Malfattori, via torricelli 19
Descrizione: 20:30 Cena sociale

a seguire:

documentario “gli inventori di malattie” + dibattiti e improvvisazione teatrale

di e con SABATINO CATAPANO

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Solidarietà NOTAV da Roma.

da: Libertari/e San Lorenzo

UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE “FUORI DAGLI SCHEMI” A ROMA.
UN CORTEO SELVAGGIO E NON AUTORIZZATO HA OCCUPATO LA STAZIONE TERMINE E MESSO IN TILT IL TRAFFICO.
UN GESTO FORTE E SIMBOLICO PER FAR SENTIRE LA NOSTRA VICINANZA A LUCA.
….ARRIVERANNO ALTRI GIORNI FANTASTICI IN CUI LA GIOVENTU’ SELVAGGIA SI RIPRENDERA’ LA VOGLIA DI COMBATTERE, DI INFIAMMARE LE STRADE DI PASSIONE.
LA REPRESSIONE NON CI FERMERA’:
SIAMO TUTT* NO TAV!
SIAMO TUTT* BLACK BLOC!

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Aggiornamenti in diretta dalla Val di Susa

Oggi 28-02-2012 a Roma assemblea NOTAV facoltà di Fisica (ed. Vecchio) univ. La Sapienza.

Ricordiamo a Roma oggi (27-02-2012) alle ore 15 a Fisica (Città Universitaria, Sapienza) per assemblea cittadina e appuntamento cittadino alle 18.

Invitiamo i compagni e le diverse realtà a comunicarci le iniziative pubbliche alla mail di Velena [velena@autistici.org]

Resoconto della notte alle barricate sul versante di Salbertrand
Resoconto della notte alle barricate sul versante di Chianocco

Ore 18:14 anche operatore di Repubblica colpito dall’idrante

Ore 17:51 #notav ancora seduti sull’autostrada e circondati dalla polizia cantano “luca,luca” e “la val susa paura non ne ha” in diretta: Nicoletta

Ore 17:40 Nuova diretta in puro stile #NOTAV risate tra la polizia

Ore 17:21 ruspe iniziano a pulire le barricate. Ci sono ancora persone che resistono sull’autostrada, tra di loro Cremaschi dell Fiom

Ore 17:15 momento di tregua le ruspe e gli uomini in divisa si fermano mentre la valle resiste. Da entrambe le parti si infoltiscono le fila

Ore 17:10 Diretta dalle barricate con Francesca from RadioBlackout

Ore 16:57 un centinaio di #notav restano seduti sulla carreggiata circondati dalle fdo, tra loro anche Cremaschi della Fiom, la ruspa ha sfondato le barricate, sparano CS e tentano di spegnere le barricate con gli idranti

Ore 16:47 le fdo giunte al blocco autostradale, per rallentare l’avanzata delle ruspe date a fuoco le barricate, i #notav si preparano a resistere

A partire dalle 16:15 un ingente numero di forze dell’ordine proveninete contemporaneamente dalle due direzioni, Susa e Torino, sta avanzando sui manifestanti con ruspe uomini e lacrimogeni per sgomberare l’autostrada dopo circa 48 ore di blocco continuo. Un cinquantina di manifestanti resistono seduti a terra mentre gli uomini in divis si avicinano.

29 Febbraio 2012

h 19:00 in corso assemblea notav a bussoleno. Ascolta in streaming su http://radioblackout.org/streaming/

h 18:30 Bloccata la tangenziale a Torino in solidarietà NOTAV.

h 18:5 LA VALLE RESISTE: OCCUPATA NUOVAMENTE L’AUTOSTRADA e la ss25.

h 16:30 Bloccata anche la SS24. Poco meno di un’ora fa i manifestanti No Tav hanno bloccato anche la statale 24 del Monginevro all’altezza di San Giorio (To) dove stanno costruendo delle barricate. Continuano poi i blocchi sulla statale 25 della Val Susa e sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia all’altezza dello svincolo di Chianocco dove, dopo che si sono allontanate le forze dell’ordine che avevano inizialmente sgomberato la sede stradale, i militanti sono tornati a occupato la carreggiata. L’autostrada resta quindi interrotta tra Avigliana e Susa in entrambe le direzioni.

h 16:44 Notav accerchiati al blocca di Chianocco, chiunque possa li raggiunga!!!

h 16:42 Molte camionette della polizia stanno partendo ora verso la Valsusa per andare dai notav

h 16:20 La polizia è intervenuta con gli idranti per disperdere il blocco dei No Tav sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, che durava da oltre 24 ore. Gli agenti, utilizzando una ruspa, hanno rimosso la barricata eretta sull’A32 a Chianocco (Torino). Rimangono i resti di un altro sbarramento sulla rampa d’accesso: da lì si leva ancora una colonna di fumo, alle spalle degli agenti che fronteggiano qualche decina di No Tav.

h 16:00 Anonymous a fianco di Luca e della Val Susa. Attaccati i siti di polizia e carabi

h 15:40 Entrambe le careggiate dell’autostrada A32 sono riprese dai notav!

h 15:00 Gli agenti di polizia che da quasi tre ore fronteggiavano i No Tav allo svincolo di Chianocco hanno lasciato la loro posizione e i manifestanti hanno rioccupato la carreggiata verso Susa. Chiuso il tratto da Oulx ad Avigliana in direzione Torino.

h 12:40 I circa 200 No tav che da ieri mattina hanno occupato l’A32, l’autostrada che collega Torino a Bardonecchia, all’altezza di Chianocco, sono stati sgomberati dalle forze dell’ordine intorno alla mezza. I manifestanti sono stati allontanati con lancio di fumogeni e idranti.

h 12:00 Getti d’acqua dagli idranti sono stati lanciati dalle forze dell’ordine in direzione dei blocchi dei No Tav sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia. I manifestanti sono indietreggiati e stanno lasciando il blocco, istituito nella giornata di ieri, ma restano sempre nelle vicinanze dell’autostrada. Nella zona sono giunti numerosi uomini delle forze dell’ordine e l’area è sorvolata. Sull’autostrada il carro con gli idranti ha spento un falò acceso nei pressi della barricata No Tav mentre decine di poliziotti in tenuta anti-sommossa filmano e controllano i manifestanti che si sono radunati sulla rampa d’accesso all’autostrada. Contro le forze dell’ordine qualche manifestante ha lanciato pietre e bastoni senza tuttavia colpire gli agenti. Sulla carreggiata della A32 è arrivata una ruspa che sta rimuovendo la barricata.

h 10:50 «Anche stasera appuntamento alle 20 alla rotonda della statale 25 alle porte di Bussoleno (fraz. Vernetto di Chianocco)»’. Lo annuncia il comitato No-Tav Torino sul proprio sito internet. In Valsusa la situazione rimane molto tesa. Ieri il traffico automobilistico per la valle e’ stato praticamente paralizzato e ancora questa mattina la situazione resta tesa, con blocchi a singhiozzo e l’autostrada Torino-Bardonecchia ancora parzialmente off limits.

h 10:45 Presidio NO TAV al CTO di Torino per Luca Abbà

h 10:13  L’autostrada Torino-Bardonecchia è chiusa nel tratto compreso tra Avigliana Ovest e Susa Est in entrambe le direzioni. Bloccata anche la strada statale 25 al km 42 (zona di Susa) e al km 44 (Chianocco). Una coda di 5 km invece tra Borgone e Chianocco. Secondo la Polstrada il traffico è invece regolare sulla SS24 di Monginevro.

h 9:30 Questa notte gli operai delle ditte incaricate hanno completato i lavori di allargamento dell’area di cantiere. Ltf ha reso noto che ora tutti i sette ettari di ettari di terreni che dovranno ospitare il cantiere sono stati recitanti: oltre 800 metri di reti in meno di 24 ore.

h 9:10 A causa dei blocchi ancora in corso resta chiusa al traffico l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia e le statali 24 e 24. Al momento l’unica strada aperta per accedere alla Valle è la statale 23.

h 8:15 Restano ancora molto gravi, anche se stazionarie, le condizioni di Luca Abbà, il leader del movimento No Tav rimasto folgorato ieri mattina dopo essere salito su un traliccio alla Maddalena di Chiomonte (Torino). Per i medici dell’ospedale Cto di Torino, dove è ricoverato nel reparto di rianimazione, sedato e intubato, la prognosi resta riservata.

h 7:00 Sgombero del secondo blocco autostradale e scontri tra No Tav e forze dell’ordine a Sambeltrand in alta valle a notte fonda.

h 2.25 I notav a Salbertrand hanno dovuto cedere al cambio delle fdo…erano chiusi tra quelli in arrivo e quelli che andavano. Stanno tutti bene…gli altri blocchi proseguono…

h 2:17 via radio blackout :attacco a salbertrand delle fdo, stretti da due lati, manifestanti dispersi cercano di ricompattarsi #notav

h 1:55 Utilizzo di lacrimogeni al cs contro i manifestanti no tav che bloccano l’autostrada preceduti dall’idrante che spara sulle barricate a Salbertrand..sono le truppe che provengono da Chiomonte..e agenti scesi dalle camionette avanzano a piedi in assetto antisommossa..anche i pompieri con i loro mezzi sfondano il blocco dei no tav…Stay tuned.

h 1:49  è arrivato un messaggio al cellulare della radio con scritto: ARRIVANO…tra poco una diretta per confermare la notizia…Stay tuned….

h 1:20 Barricate di fuoco in alta Valle, bloccate le due Statali. Ora lacrimogeni e acqua a Sanbertrand, sono in tanti: http://radioblackout.org/streaming/ #notav

28 Febbraio 2012

h 23:00 fucoco sulle batticate realizzate sull’autostrada a Salbertrandin entrambe i versi.Bloccate anche le statali alla stessa altezza. Obiettivo continua ad essere quello di bloccare i cambiturno.

h 22:32 in corso blocco autostrada salbertrand #notav per impedire cambio turno al non-cantiere

h 21:00 Un contributo dalla partecipata assemblea no-tav, convocata dopo i fatti di questa mattina

h 20:30 200 #notav a #Bergamo in corteo hanno raggiunto ora la stazione

h 19:49 Anonymous defaccia il sito dei carabinieri

h 19:37 #milano #notav il corteo partito da piazza San Babila sta ora bloccando la circonvallazione

h 19:20 #genova i #notav stanno cercando di entrare alla stazione e sono bloccati dalla polizia

h 19:15  #palermo i #notav stanno entrano in stazione per occupare i binari

h 19:02 Assemblea #notav a Bussoleno si è conclusa, appuntamento ore 20.00 alla rotonda di Chianocco

h 19:00 Cariche a bologna contro #notav

h 18:53 Segretario nazionale della Fiom-Cgil Giorgio Airaudo chiede sospensione lavori cantiere e ha dichiarato: “a fronte dei gravi fatti di queste ore, e soprattutto del ferimento del militante No Tav, chiediamo l’immediata sospensione dei lavori di ampliamento del cantiere e del relativo intervento delle forze dell’ordine”

h 18:45 Anonymous blocca sito polizia italiana in solidarietà ai #notav

h 18:32  a Bussoleno ha inizio assemblea #notav in diretta su Radio Blackout

h 18:21 #Roma cariche della polizia alla stazione contro #notav

h 17:55 #Roma occupato binario frecciarossa.

h 17:50 #Palermo. Una cinquantina di attivisti #notav contestano BERSANI al Teatro Zappala’ durante un meeting elettorale per il candidato sindaco di Palermo.
Fischi ,cori e striscione: “Bersani Vergogna. Luca in fin di vita per i vostri profitti. NOTAV! ”

h 17:40 Roma: A San Lorenzo Piazzale Tiburtina un presidio di oltre 200 #notav si trasforma in corteo verso stazione Termini

h 17:40 Una delegazione NOTAV è stata ammessa nella Sede del Comune di Torino, dove è in corso il Consiglio Comunale. Sotto il Comune vi erano i manifestanti del Presidio in solidarietà con Luca Abbà.  L’ultimo punto all’odg del Consiglio prevede un’audizione dei Capigruppo durante la quale la delegazione potrà esprimere le proprie posizioni e conoscere quella del Consiglio sui fatti di oggi alla Clarea.

h 17:35  Automobile forza blocco  e investe una #notav – Ambulanza ora verso l’ospedale nulla di grave per fortuna

h 17:30 Prevista per le ore 18:00 a Bussoleno Assemblea#notav

h 17:00 Riunione straordinaria del tavolo della sicurezza tra prefetto, sindaco e presidente della Provincia. Alla fine prevale l’idea di non sospendere l’allargamento del cantiere.

h 16:40 Nel frattempo è iniziata la conferenza stampa convocata dal movimento al Comune di Bussoleno.

h 16:30 Riportiamo testimonianza di un #notav presente al momento dell’”incidente” che ha visto coinvolto Luca reallizzata da Radio Blackout.

h 16:00 oltre trecento persone sotto il comune a Torino #notav pic.twitter.com/Ufb7tz30

h 15:30 anche la FIOM indice sciopero in solidarietà ai #notav e a luca #forzaluca

h 15:00 inizia il pranzo sociale presso l’autostrada occupata in corso presidio a Torino sotto la prefettura in piazza Castello

h 14:13  Mentre proseguono i blocchi dei No Tav, si moltiplicano le iniziative in tutt’Italia. E arriva un’altra indicazione di lotta dall’autostrada bloccata: appuntamento alle 18 a Bussoleno per una fiaccolata No Tav contro l’attacco in Clarea ed in solidarietà con Luca!

h 14:00 I Cattolici per la valle faranno una veglia tutta la notte al CTO di Torino in solidarietà a Luca per risvegliare le coscienze dormienti dei cattolici. #notav #forzaluca

h 13:20 Video del primo bollettino medico su luca multimedia.lastampa.it/multimedia/tor… #forzaluca #notav

h 13:00 Il movimento #notav dichiara lo stato di allerta generale probabile allargamento news a breve

h 12:50 Continuano i blocchi No Tav, in questo momento sono bloccate sia le statali 24 e 25, oltre che l’autostrada.

h 12:47  luca in coma farmacologico indotto per le successive operazioni. diverse ustioni, polmone perforato e diverse ossa rotte. #forzaluca. Alle 13:00 sembra ci sia conf stampa di medici e probabilmente forze dell’ordine  per aggiornare sulla sua situazione

h 12:30 studenti del Liceo di Oulx Des Ambrois in sciopero per le strade bloccano la locale stazione

h 12:05 Altre notizie dalla baita Clarea: non è in corso la sua demolizione, le news frammentate che arrivano dalla Clarea raccontano che i 15 No Tav presenti da questa mattina si sono barricati dentro la costruzione No Tav.

h 12:00 Notizie dall’autostrada: il blocco No Tav sta bloccando un cambio turno della polizia.

h 11:59 Arrivano le prime notizie dal Cto, dove è stato portato Luca: è cosciente e risponde ai medici, il problema è dato da un’emorragia interna causata dalla caduta.

h 11:50 In questo momento l’autostrada e una statale sono bloccate dai No Tav. Tutti coloro che possono salgano in Val Susa o vadano ai blocchi per farli crescere di forza.

h 11:41 Confermata la notizia che ha cominciato a circolare in rete: gli studenti delle scuole di Oulx stanno bloccando la ferrovia!

h 11:40 A Bussoleno si è deciso di bloccare tutto, direzione autostrada.

h 11:25 Dalla Clarea arriva notizia dell’inizio della distruzione della baita…

h 11:10 I Cobas hanno proclamato lo sciopero immediato dalla fabbrica di Azimut in solidarietà al movimento No Tav

h 10.49 La polizia sta interrogando i No Tav che erano all’interno della baita. h 10.48 Le ruspe hanno iniziato a demolire la baita clarea come se nulla fosse accaduto. Nicoletta Dosio dichiara:” se succedono degli incidenti in un cantiere i lavori si sospendono immediatamente, qui no”.

LEGALI NO TAV, E’ EMERGENZA DEMOCRATICA  – Secondo gli avvocati che compongono il ‘Legal team’ del movimento No Tav, l’occupazione dei terreni del cantiere di Chiomonte (Torino) a fini di esproprio costituisce ”una vera e propria emergenza democratica”. ”Ltf si e’ presentata nuovamente soltanto con un’ordinanza prefettizia – aggiungono gli avvocati all’ANSA – in palese violazione dell’articolo 2 del Testo unico di Pubblica sicurezza, che prescrive quella procedura soltanto in casi di estrema urgenza, che qui non vi sono. Presenteremo immediato ricorso al Tar del Piemonte”.

APPUNTAMENTO ORE 11.30 A BUSSOLENO

ore 10.45 Luca è grave ed è in sala operatoria da Repubblica “Questo il quadro ufficioso dell’ospedale: “E’ stato colpito da elettricità a media tensione, muove le gambe, è cosciente e orientato, sospetta lesione interna con versamento, vasta emorragia interna, probabili fratture sterno e costole, ustioni di secondo grado”.

ore 10.30 viabilita’: dal lato Chiomonte i militari stanno bloccando il ponte che va alla Centrale e dal lato Ramat la strada per la Centrale e’ gia’ bloccata dai jersey

lucanotav ascolta la diretta che ha registrato prima di caderela diretta si chiude con Luca che dice vi saluto perchè sta salendo un rocciatore e mi sto attrezzando per difendermi #notav

  • radioblackout sta trasmettendo la diretta di Luca prima di cadere. e’ pressato dalle ffoo #notav
  • 9.50 In baita un attivista notav si è chiuso dentro, intorno ci sono i notav (15)circondati dalle forze dell’ordine e le ruspe continuano a lavorare
  • 9.40 Luca è sull’elisoccorso destinazione CTO
collegamenti in diretta su radio blackout: http://radioblackout.org/
  • ore 9.20 da Repubblica.it “E’ iniziato questa mattina all’alba l’allargamento del cantiere della Tav a Chiomonte. Sulla base di un’ordinanza del prefetto che ha disposto la procedura d’urgenza per l’allargamento del cantiere operai e forze e dell’ordine hanno iniziato ad ampliare il perimetro delle recinzioni verso i terreni dei privati. L’intera area del cantiere è da gennaio sito nazionale di interesse strategico.

I lavori dovrebbero terminare in serata. Le forze dell’ordine fanno sapere però che l’area del cantiere è già interamente delimitata. Il prefetto ha vietato l’accesso alla zona sia dal lato di Chiomonte, da via dell’Avanà, sia dal lato di Giaglione, quella da cui si accede alla baita, dove comunque si stanno radunando alcuni No Tav. Una decina ha passato lì la notte, altri stanno arrivando in questi minuti.”

  • ore 9.15 l’indicazione è di andare tutti a Giaglione
  • ore 9.  Luca aveva raggiunto la baita, ed era salito su un pilone ad un’altezza di 10 metri, i rocciatori hanno iniziato a salire, lui ha avvisato che se fossero saliti avrebbe continuato la sua arrampicata e cosi’ è stato!

Ad un certo punto si è vista una scintilla… Luca è caduto quasi a peso morto da un’altezza di 15 l 20 metri, è rimasto a terra immobile, i compagni  non riescono ad avvicinarsi….. si è temuto il peggio e si teme ancora, perché sono passati almeno 10-15 minuti MA NON E’ STATA FATTA ARRIVARE L’AMBULANZA, nonostante all’interno del fortino ce ne siano almeno due e possano raggiungere la postazione!

8.20 Un attivista notav è salito su un traliccio dell’alta tensione per resistere allo sgombero, ed ècaduto e desta in gravissime condizioni

8.00 Sono in corso le operazioni di sgombero della Baita Clarea per mano delle forze dell’ordine. Centinaia di uomini su tutta la Clarea e in autotostrada, dove il numero di mezzi blindati è elevatissimo.

Diretta Twitter qui: https://twitter.com/#!/notav_info

fonte:notav.info
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No Tav – Sgombero Clarea, espropri e un compagno molto grave

Questa mattina sono partiti i lavori di sgombero e demolizione della Cascina Clarea, iniseme al trasporto di materiale e all’esproprio dei terreni. Luca Abbà, resistente No Tav, alle 8.30 circa è salito su un traliccio per cercare di rallentare l’operazione industrial-militare. Un sbirro ha provato a farlo scendere, manovra assolutamente assassina, senza reti o altri strumenti di protezione. Luca dopo aver comunicato che non avrebbe desistito e anzi sarebbe salito più in alto ha preso una forte scarica elettrica ed è precipitato da diversi metri. La responsabilità delle forze dell’ordine è inconfutabile. Sbirri assassini!

Mentre Luca è stato elitrasportato al CTO di Torino, dopo quasi un’ora dall'”incidente” provocato dalle forze repressive, in Valle i lavori proseguono, partendo proprio dall’esproprio dei suoi terreni, circondati da muri di Jersey.

In attesa di maggiori informazioni pubblichiamo alcuni estratti audio da Radio Blackout. Vi invitiamo a farli girare il più possibile, anche per rompere la censura e la disinformazione che stanno operando i media di regime.

Telefonata di Luca dal traliccio

Telefonata con una compagna sulle condizioni di salute di Luca

Resistenza ovunque! No Tav!

Per continui aggiornamenti, indicazioni su come salire in Valle e iniziative nelle altre città seguite lo streaming di Radio Blackout.

fonte: Informa-azione
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E’ uscito il libro “Liabeuf, l’ammazzasbirri”

riceviamo e diffondiamo:

E’ uscito il libro di Yves Pages “Liabeuf, l’ammazzasbirri”.
136 pagine – 8 euro, per richieste di almeno 5 copie il prezzo è di 5 euro.
Info e richieste a: liabeuf1910ATgmailDOTcom


A Roma potete trovarlo alle librerie: Rebel Store San Lorenzo e L’ Idea al Pigneto

Di seguito l’introduzione:

La Storia è una sorta di museo dove, appena vi si mette piede, si viene presi in consegna da guide specializzate che conducono in visita nelle diverse sale; illustrano le gesta di re, papi, nobili, politici, facoltosi personaggi; mostrano i ricordi di coloro che furono protagonisti di guerre, di conquiste, di invasioni; informano sulla nascita e sul crollo di Imperi e di Stati. Perché la Storia è essenzialmente un museo dedicato alla dinastia del potere, alla sua gloria, organizzato a sua immagine e somiglianza.

Solo in poche sale, spesso chiuse al pubblico, sono reperibili i segni di parte di quell’umanità che si è ribellata all’autorità e l’ha combattuta nel corso di sommosse o rivoluzioni. Qualora la dimensione dei fatti sia stata eclatante, non si può fare a meno di riservarle un piccolo spazio. Ma, laddove è possibile, tutto ciò che non ricorda ai visitatori l’obbligo eterno dell’obbedienza andrà a finire negli scantinati bui dell’edificio. Sepolto e dimenticato. Mai esistito.

Ciò spiega bene il motivo per cui, giudicato sconveniente ed epurato dai custodi della Storia, il nome di Jean-Jacques Liabeuf sia stato tramandato dalla letteratura. Ieri a salvarlo dall’oblio furono i versi del surrealista Robert Desnos, che mai scordò l’emozione provata da bambino, quando gli capitò di assistere all’arresto del «vendicatore coi bracciali di acciaio» (vivendo per di più nello stesso rione). Oggi a riproporne la memoria è quest’opera di Yves Pagès, dal sapore un po’ da feuilleton, apparsa in Francia nel 2001 a cura delle edizioni Insomniaque. È un merito che giustifica la sua pubblicazione in italiano, facendoci superare anche l’allergia nei confronti della diffusa mania di romanzare il passato più eccitante. Sotto il mantello della mitopoiesi, o dell’affabulazione, troppe volte si nasconde la più squallida mercificazione della rivolta: frugare fra le ossa dei ribelli morti, fra i loro resti, alla ricerca di cimeli originali da piazzare su un mercato editoriale saturo di banalità.

Ma Liabeuf non era un teorico, né un agitatore. Non ha lasciato dietro di sé nessun fiume di parole da poter raccogliere, catalogare, commentare. Tanto meno è stato un bandito o un guerrigliero, con una vita piena di avventure da mitizzare. Niente di tutto ciò. Nel 1910 è stato il protagonista di un fatto di cronaca nera che ha suscitato scalpore in Francia. La vendetta di un semplice operaio contro la polizia che ne aveva infangato la dignità, accusandolo e facendolo condannare per sfruttamento della prostituzione.

L’individuo contro lo Stato finirà com’è abbastanza prevedibile, sulla ghigliottina. Ma non prima che la sua vicenda diventi un caso pubblico, sollevando aspri dibattiti sui metodi polizieschi e arroventando gli animi.

A Parigi la notte dell’esecuzione, mentre la lama scendeva sul collo di Liabeuf, trentamila manifestanti si batterono furiosamente contro l’infame sbirraglia. Il suo nome sulle labbra.

Questo libro narra quindi una storia che non c’è più, che è andata persa. Anzi, che è stata demolita. Basti pensare ai quartieri popolari abitati da una popolazione povera, ma orgogliosa: la Montmartre «del piacere e del crimine», Les Halles, Belleville, Pantin, Aubervilliers, Clichy… Come ricorderà Victor Serge, «uno dei caratteri particolari della Parigi operaia di quel tempo, era che si trovava a contatto in vaste zone con la teppa, cioè col vasto mondo degli irregolari, dei decaduti, dei miserabili, col mondo equivoco». Le cosiddette classi pericolose erano composte non solo da operai e artigiani in regola, ma anche da tutto un sottobosco di ladri, rapinatori, borseggiatori, truffatori, falsari, prostitute. Un anno dopo la morte di Liabeuf, in occasione della comparsa di Bonnot e dei «banditi tragici», un quotidiano parigino lamenterà la presenza in città di 200.000 fuorilegge su una popolazione di tre milioni di abitanti. Solo gliapache, gli appartenenti (il più delle volte minorenni) alle bande di strada, venivano contati in 30.000 elementi. Si tratta di stime forse esagerate, ma che rendono bene l’idea di come la Parigi mondana e la Parigi sotterranea fossero due mondi davvero distinti e contrapposti. Fra il borghese e il proletario non v’era alcun rapporto dialettico, alcun confronto pacato, alcun dialogo costruttivo. C’era guerra, guerra sociale. Trovandosi a combattere dalla stessa parte della barricata, a vivere nei medesimi quartieri, operai e teppa erano legati da un medesimo «spirito di classe» e da un forte sentimento di solidarietà. Nonché, soprattutto, da un odio viscerale per la sbirraglia. Un odio arcaico che non rischiava di estinguersi, trovando modo di rinnovarsi quotidianamente.

In quegli anni, sotto il pugno di ferro di Georges Clémenceau, che da simpatizzante rivoluzionario era diventato «primo sbirro di Francia», ogni forma di disobbedienza e rivolta veniva repressa brutalmente. E mentre la polizia dava la caccia a tutti i criminali e i sovversivi, l’esercito non esitava ad aprire il fuoco sui manifestanti. Molti scioperi e rivolte finirono con veri e propri massacri: a Perpignan (giugno 1907), a Raon-l’Etape (luglio 1907), a Draveil (maggio 1908), a Vigneux (giugno e luglio 1908), eccetera. Non ci potevano essere dubbi, chi indossava una uniforme veniva considerato esattamente per quello che era: un sicario al servizio del potere.

È questo il mondo andato perduto, annientato. L’urbanistica ha via via ripulito il centro delle città dalle classi pericolose per scongiurare l’alchimia dei loro incontri sediziosi. Una volta sostituite le botteghe disordinate con eleganti boutique, o le taverne fumose con rilaccati restaurant, ristrutturati gli edifici e rincarati i prezzi degli affitti, le strade di quei quartieri si sono svuotate della fauna selvaggia dei loro abitanti storici per riempirsi di onesti cittadini benpensanti — vero cancro della vita moderna. E questo intervento repressivo non poteva limitarsi agli spazi fisici, ma doveva prendere di mira allo stesso tempo anche quelli mentali. Ai costumi, alle usanze, allo stesso linguaggio, è stato inoculato il veleno del conformismo sotto forma di senso civico. L’essenza recalcitrante è stata soppiantata prima dall’integrazione, poi dalla partecipazione. Agli operai è stato insegnato che il lavoro nobilita e rende liberi, presupposto per guardare con occhi pieni di gratitudine i padroni che lo offrono nonché per scavare un abisso di distanza da quei “parassiti” che lo evitano. Non solo, è stato loro insegnato che queste presunte nobiltà e libertà sono messe a repentaglio da qualsiasi turbamento dell’ordine sociale. Da qui a passare dalla parte della polizia, il passo è breve.

Se già mezzo secolo fa André Salmon faceva rientrare il caso Liabeuf in una di quelle «storie precedenti la Prima Guerra; non le si capiscono più molto bene, adesso», figuriamoci oggi! Ai giorni nostri siamo talmente abituati a vivere in metropoli asettiche, disegnate per venire incontro alle esigenze della merce e del controllo sociale, attraversate da consumatori-telespettatori rispettosi della legge, da non riuscire più nemmeno ad immaginare altro. Un centro cittadino abitato da operai e teppa uniti dall’odio verso il nemico in uniforme, con i sovversivi (a loro volta metà operai e metà teppa) pronti a soffiare sul fuoco della rivolta in ogni occasione — tutto ciò esprime un mondo diventato letteralmente impensabile. Come i sentimenti che lo permeavano.

«Odio infinitamente perché amo senza riserve», urlava un anarchico della metà dell’Ottocento. All’inizio del Duemila si odia relativamente, perché si ama con molte precauzioni. Ecco perché un gesto come quello di Liabeuf può apparire mostruoso. Perché gli esseri addomesticati non riescono più a comprendere la furia di chi è indomito. La guardano con sospetto, con una smorfia a metà tra il timore e il disprezzo. Non comprendono come un cuore offeso possa attuare la Vendetta e non invocare la Giustizia (e vendetta “alla cieca”, nemmeno compiuta sui diretti responsabili, ma colpendo nel mucchio dei loro colleghi!). Non lo comprendono perché non hanno più cuore.

Un giovane artigiano, abile ciabattino, proletario orgoglioso di sé, s’innamora di una prostituta. I poliziotti della buoncostume lo accusano di esserne il protettore. Sanno di mentire, ma vogliono dare una lezione a quella testa che non si abbassa al loro cospetto. A nulla varranno in tribunale le dichiarazioni della ragazza, del giovane artigiano, di chi lo conosce, nemmeno il suo datore di lavoro sarà creduto. Come sempre accade, per il giudice fa fede la parola dei poliziotti. E condanna il ciabattino. La Società decreta pubblicamente che Jean-Jacques Liabeuf è un volgare magnaccia.

Il suo cuore esplode di rabbia per questa umiliazione. Allorché esce di prigione, un solo pensiero prende possesso della sua mente. Non si rivolge all’opinione pubblica, non fa scioperi della fame, non invia lettere di protesta alle autorità competenti, non fa presidi davanti ai tribunali, non si suicida per la vergogna. Ma pianifica la sua terribile vendetta. Si costruisce dei bracciali e dei paraspalle appositi, irti di punte d’acciaio per tenere a bada la stretta degli sbirri (che all’epoca giravano disarmati, contando solo sulla forza dei loro muscoli), si procura un’arma e va a caccia di coloro che hanno calpestato la sua dignità. Non trovandoli, se la prenderà coi loro colleghi. Ovvero con chi ha sicuramente mortificato qualcun altro o, nel migliore dei casi, è quotidianamente complice di simili nefandezze. Sono stati gli sbirri ad averlo immerso nel fango insudiciando il suo amore, sono gli sbirri che lui vuole annegare nel sangue. Ed è quello che farà. Così Liabeuf prova «l’inebriante gioia della vendetta soddisfatta».

Tutto ciò non ha nulla a che vedere né con la legge del taglione, né con la Giustizia. La vendetta è un fatto privato, individuale, non sa che farsene delle sciocche convenzioni sociali con cui si pretende di regolare la vita degli esseri umani. Il cuore che sanguina non misura il proprio dolore col bilancino del farmacista. Pensare di consolarlo infliggendo una ferita analoga a chi lo ha offeso è calcolo da ragionieri, è ancora un tentativo di imporre un equilibrio a quanto di più eccessivo vi sia: la libertà umana. Seguendo il biblico «occhio per occhio, dente per dente», cosa avrebbe dovuto fare Liabeuf? Calunniare e denunciare a sua volta gli sbirri per cercare di farli condannare a qualche mese di prigione? Anche se vi fosse riuscito, ciò avrebbe significato mettersi sullo stesso livello, diventare come loro — un infame.

La Giustizia è una pura astrazione, è solo un modo per mettere ordine nei rapporti umani. Un formalismo inventato per (im)porre fine ai conflitti che possono nascere fra individui evitando che mettano a repentaglio la pace dei mercati e l’ordine nelle strade, quel che la propaganda definisce «convivenza civile». La convenzione chiamata Giustizia sottrae all’arbitrio individuale la decisione di cosa fare dinanzi ad una offesa ricevuta. Non è più l’essere umano concreto, in carne ed ossa, a reagire. Al suo posto interviene l’istituzione che, con il pretesto di disinnescare il rischio di una reazione a catena (faida), stabilisce una norma di comportamento cui tutti devono adeguarsi e al tempo stesso ribadisce il proprio monopolio della forza.

Se è palese che la Giustizia serve esclusivamente gli interessi di chi scrive le sue leggi, dello Stato, lo è molto meno la constatazione che essa sarebbe odiosa in qualsiasi circostanza, anche se a riportare la calma fra individui fosse un altro feticcio collettivo (la famiglia, l’assemblea, il partito, la comunità, il gruppo). Probabilmente non è un caso se anticamente con la parola vindicta si indicava la verga con cui si toccava lo schiavo che doveva essere posto in libertà. Perché grazie alla vendetta lo schiavo torna ad essere libero, si reimpossessa del libero arbitrio. Non delega a niente e a nessuno la risoluzione dei propri conflitti, li affronta in prima persona assumendosene la responsabilità. Ciò può apparire terribile, tipico della «legge della giungla», solo a chi ha introiettato la legge dello Stato al punto da considerarla unica misura dei rapporti umani. Ovvero, a chi non si rende più conto che la libertà assomiglia effettivamente molto più a una giungla piena di insidie che ad un convento in cui si prega e si lavora allo scopo di spegnere ogni passione.

Ecco perché la storia di Liabeuf non fa parte della Storia. Perché il singolo individuo che si vendica deve scomparire di fronte alla Società che fa giustizia, come la libertà deve scomparire dinanzi all’autorità. È solo grazie all’abitudine alla Verità di Stato che chiunque indossi un’uniforme può oggi intimidire, molestare, picchiare, stuprare, torturare, uccidere, massacrare… e dormire sonni tranquilli. Sonni che si spezzeranno solo quando il ricordo del vendicatore coi bracciali di acciaio uscirà dalla finzione letteraria per andar loro incontro cantando al ritmo di una giava.

A Parigi, all’inizio del secolo scorso, l’anarchico Albert Libertad domandava dalle pagine del suo settimanale: «l’agente che ammazza e che mente non gioca con il fuoco quando fa gravare pesantemente il suo stivale di bruto sul cervello di quelli che pensano e ragionano? L’agente che uccide e calunnia non teme affatto il ferro, mentre stritola con le sue mani di nullafacente le braccia di quelli che lavorano e producono? Questo simbolo dell’autorità abietta troverà sempre davanti a sé dei rassegnati?».

Un paio di anni più tardi, questo interrogativo troverà nel ciabattino Liabeuf la sua risposta. Una risposta che oggi, purtroppo, tarda ad arrivare.

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