[Teramo] Presidio sotto il carcere per Giulia, le altre vittime dell’Operazione Ardire e tutti i prigionieri

Dalle 18.00 presidio fuori le mura del carcere di Teramo, in contrada Castrogno.
In solidarietà con Giulia, detenuta per l’operazione “Ardire”, ed in solidarietà con tutti i detenuti

La società in cui viviamo, tutta, è un carcere a cielo aperto. Dai luoghi di educazione, di lavoro e di culto religioso, fino ad arrivare ai CIE e agli OPG. Per non parlare delle più velate, ma non meno costrittive gabbie morali, stereotipi comportamentali e di “modo di vivere” a cui dobbiamo attenerci. Il carcere è la forma più emblematica, nonché estrema, di coercizione. Lo Stato, con le sue leggi delimita il recinto entro cui possiamo muoverci, stabilendo ciò che è lecito, da ciò che non lo è, il legale dall’illegale. Il possibile dall’impossibile. Chi osa l’impossibile finisce dentro.

Chi con la sua vita, con il suo modo di essere non contribuisce all’interesse statale, è scomodo. Chi non è utile alla società – e al capitale – è un surplus. Dai migranti in cerca di una vita migliore, a chi vive ai margini della società, da chi non ha o non vuole un lavoro, a chi non si adatta agli stereotipi sociali, per tutte queste persone la soluzione è il carcere.

La galera funge da discarica umana degli sfruttati, dei reietti, degli esclusi. Lo scopo della reclusione è il così detto “reinserimento sociale”, un lavaggio del cervello per rientrare nei canoni accettabili per lo Stato. La galera annienta la persona in quanto potenzialmente pericolosa. A volte l’annientamento significa morte. Il suicidio in carcere, gesto estremo di non sopportazione, è aumentato a livelli esponenziali. Testimonianza ne sono i due suicidi avvenuti nel carcere di Teramo lo scorso fine settimana ed il tentato suicidio d’inizio settimana. Di carcere si muore, giorno dopo giorno, o tutto in una volta. Un carcere così detto umano non esiste, non può esistere. Il carcere non può essere riformato, ma solo abbattuto. Perché una società che è essa stessa carcere, e che senza di esso non potrebbe andare avanti, noi la vogliamo solo distruggere. Perché da questa società niente di bello potrà mai venire fuori, perché è la negazione della vita e della libertà.

Per chi la libertà la sogna e la insegue, per tutti quegli individui, per cui la libertà non è solo una parola, ma si concretizza nella lotta contro questo esistente; per coloro che portano avanti l’attacco diretto contro strutture del potere e contro i suoi responsabili, soprattutto per loro il carcere delle volte è la punizione che lo Stato gli riserva. È di qualche settimana fa l’ultimo attacco repressivo dello Stato, che con l’operazione “Ardire” ha portato all’arresto di otto anarchici e anarchiche in tutta Italia, più due compagni già detenuti all’estero. Una compagna, Giulia, arrestata in questa operazione è attualmente detenuta a Teramo, nel carcere di Castrogno. Con la nostra presenza sotto questo carcere vogliamo portare solidarietà a Giulia, a tutti i compagni arrestati e prigionieri dello Stato e a tutte le detenute ed i detenuti costretti ogni giorno dentro queste mura.

Terrorista è lo Stato, terrorista è chi uccide, chi bombarde, chi sfrutta e opprime.

Non chi lotta contro tutto ciò.

LIBERTA’ PER GIULIA, PAOLA, STEFANO, SERGIO, ALESSANDRO, MARCO, GABRIEL, ELISA, KATIA, GIUSEPPE.

TUTTI/E  LIBERI/E

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“L’Innocenza Del Divenire” n° 0,2

E’ uscito il numero 0,2 de “L’Innocenza Del Divenire – Libera Sperimentazione Dell’Ignoto Contro il Dominio” [luglio 2012]

In questo numero:
– Alla continua ricerca della gioia di vivere
– Ipnosi democratica
– Cocci e frammenti
– Suicidi

“Parole di libertà in libertà. Ci salviamo per esserci, anneghiamo nell’oblio; a quando la vita?
Necessità del raccontare ciò che ci opprime per darsi all’intelligenza della pratica, dissolvendo i tempi e i luoghi del potere.
Nessun ruolo, nessuna gerarchia, nessun suddito, semplicemente individualità.
Esistere con il denaro è necessario, vivere senza moneta è possibile.
Farla finita con la merce è un’essenzialità materiale e psicologica.
Porre domande, niente risposte.
Relativismo e rivolta!
Liberare se stessi, perché ci si può liberare assieme agli altri, perché nessun potere può reggersi senza la schiavitù voluta di chi la subisce.
Odio per l’autorità, amore per l’unicità della libertà.
Rottura con l’abitudine per far emergere il possibile.
Trame di singolarità per una comunanza senza comandanti e senza dormienti.
La dissonanza dell’inimmaginabile, dove le diversità si liberano nella rottura netta con questo mondo.”

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[Londra] Presidio in solidarietà dei prigionieri politici anarchici in Bielorussia

fonte: London Anarchist Black Cross

trad: VelenA

Link ad ABC Belarus

Manifesta con noi davanti l’ambasciata bielorussa il 2 luglio alle ore 12!

6 Kensington Court
London W8 5DL.
Tel: 020 7937 3288 – Fax: 020 7361 0005
Nearest Tube: High Street Kensington

Dal 30 giugno al 2 Luglio saranno giorni di azione in solidarietà con i prigionieri anarchici bielorussi e politici, quindi unitevi alla Croce Nera Anarchica di Londra per un presidio davanti all’ambasciata bielorussa dalle ore 12. Abbiamo in programma di srotolare uno strisicone e fare un po ‘di casino, ma speriamo che altri scendano in piazza con le loro proprie idee!

Al momento ci sono ufficialmente 13 prigionieri politici dichiarati in Bielorussia , alcuni dei quali in carcere per  attacchi contro lo Stato e altri simboli di oppressione del capitale. Tre di loro, Alinevich, Dziadok e Frantskievich, hanno ricevuto condanne tra i 3 e gli 8 anni di ‘regime duro’ a maggio, nonostante il fatto che, al processo, mancasse completamente la prova della loro colpevolezza. Tutti loro sono stati sottoposti a intimidazioni psicologiche e abusi, mentre detenuti in custodia dallo Stato.

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è pressato dall’Unione europea affinché liberi tutti i prigionieri politici prima che la Bielorussia possa essere accettata nella ‘comunità’ europea. Tuttavia, invece di fare un passo indietro e rilasciare i prigionieri, Lukashenko sta chiedendo ad ognuno una petizione individuale in cui ammettano la propria colpa per poi richiedere la grazia. Quelli che sono dentro negano la loro colpevolezza e non collaborano con lo Stato rilasciando testimonianze contro gli altri.

La croce nera anarchica bielorussa e altri solidali dei detenuti chiedono il maggior numero possibile di azioni di solidarietà per mettere pressione al regime bielorusso, sia durante le giornate di azione che oltre! Siamo solidali con i compagni imprigionati in Bielorussia, e ricordiamo anche i molti prigionieri politici dei paesi dell’Unione europea e, di conseguenza, l’ipocrisia delle richieste UE (alla bielorussia)[n.d.t.].

Per scrivere ai prigionieri:

Mikalaj Dziadok, SIZO-1, ul. Volodarskogo 2, 220050 Minsk, Belarus

Aliaksandr Frantskevich, k. 46 SIZO-1, ul. Volodarskogo 2, 220050 Minsk, Belarus

Ihar Alinevich, P.O. Box 8, Glavpochtampt, 220050 Minsk, Belarus

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Documentario – Allevamenti di Maiali || Un’investigazione di Animal Equality

http://vimeo.com/igualdadanimal/documentario-allevamenti-di-maiali

Animal Equality presenta la più grande investigazione sullo sfruttamento di maiali in Spagna. Grazie ad un importante lavoro organizzativo, 60 attivisti di Animal Equality sono entrati dentro 172 allevamenti di maiali appartenenti a diverse regioni della Spagna.

Il 97.1% degli allevamenti visitati (167 di 172) sono stati scelti a caso, in modo tale che i risultati ottenuti rappresentino la realtà del settore.
Gli altri allevamenti visitati sono stati scelti per aver ricevuto uno o diversi premi chiamati Porc d’Or concessi dall’Institut de Recerca y Tecnología Agroalimentàries (IRTA) e dal Ministero dell’Ambiente agli allevamenti che considerano esemplari.

Ci siamo infiltrati in un’industria che a livello mondiale è al quarto posto- dietro Stati Uniti, Cina e Germania – documentando una realtà finora mai vista in Spagna. Questa investigazione conta una selezione di 2.600 fotografie ad alta risoluzione – scelte tra 25.000 fotografie fatte – e un documentario di 45 minuti, riassunto di circa 200 ore di
registrazione. Abbiamo aggiunto la testimonianza e l’opinione di un veterinario che analizza e commenta alcune delle scene. Inoltre abbiamo un dossier, due siti web, interviste agli attivisti che ne hanno fatto parte.

Animal Equality International, è un’organizzazione internazionale no-profit dedicata al progetto di realizzare piena eguaglianza e rispetto per gli animali non umani. Fondata a Madrid (Spagna) nel gennaio 2006, attualmente è attiva nel Regno Unito, Venezuela, Colombia, Polonia e Perù.

Animal Equality si dedica alla sensibilizzazione della società sulla sofferenza e la morte degli animali non umani, vittime dello specismo.
Lavoriamo per l’abolizione dell’uso e consumo degli altri animali attraverso la promozione del Veganismo.

Possiamo vivere perfettamente senza prodotti di origine animale e così facendo evitiamo di causare la morte di un numero enorme di animali. Perché l’etica e la giustizia non devono limitarsi a considerare solo coloro che appartengono alla nostra stessa specie.

Per ulteriori informazioni sul veganismo, attività in difesa degli animali e qualunque altro dubbio, contattaci.

 

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[Roma] 13^ Festa Rivoltante Summerextravaganza a Torre Maura

TORRE MAURA OCCUPATA
AL PRATO DI VIA DEI RUDERI DI CASA CALDA

SABATO 7 LUGLIO 2012 dalle 17

13^ Festa Rivoltante
Summerextravaganza il 13!

Condivisioni in plein air
Tramandi erborei  serigrafia e smassaggeria
Improvvisate creative
Cena vegan e dissetaggi
Distro anarchica e d.i.y.

Concerti con:
Gli Ultimi
Asteroidi Esadecafonici
The Bone Machine
Nihil Dum
Sunglasses After Dark

CONTRO LE SPECULAZIONI E LE MANOVRE TRASFORMISTE DELLA POLITICA
CHE DEVASTA E SACCHEGGIA CON LE PATETICHE SOLFE DELL’UTILITÀ SOCIALE,
DELLA SICUREZZA, DELL’ECOLOGISMO ACCATTAVOTI
LIBERIAMO LA FORZA VITALE DALLE TRAPPOLE DEL DOMINIO E DELLO SFRUTTAMENTO
SENZA PERMESSO AUTOGESTIAMO LE NOSTRE ESISTENZE!

Tra le fiamme del loro impero si balla al ritmo della libertà!

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[Operazione Ardire] Scarica l’ordinanza di custodia cautelare. Giuseppe arrestato solo per aver gestito un blog.

Fonte: Anarchaos

Abbiamo pubblicato nella sezione Download l’OCC integrale, testo del GIP e la lunga integrale citazione (oltre 200 pagine) della richiesta del PM, dell’Operazione Ardire, scattata la mattina del 13 giungo con l’arresto di 10 compagni in Italia, Germania e Svizzera.

Chiediamo ai compagni e alle compagne che gestiscono siti di movimento di aiutarci nella divulgazione. La nostra solidarietà è incondizionata. Il nostro disprezzo per le scartoffie giudiziarie è superfluo ricordarlo. Conoscere però può essere utile per difendersi. Tanto più che ci troviamo di fronte al nulla, al vuoto pneumatico, con Alessandro e Sergio che sono stati arrestati per episodi avvenuti quando erano in carcere e la cui colpa è di aver fatto una settimana di sciopero della fame (secondo i ROS un comportamento che in codice significava il dare il via alle azioni).

Fra gli arrestati ce ne è uno, Giuseppe, che ha la sola colpa di aver collaborato con i blog culmine, iconoclasta, parolearmate. Non ci sono altri reati a lui imputati (pag 4 e 5, capo D). Per questo è stato arrestato: “elaborava, redigeva, o comunque divulgava attraverso i web log Culmine, Iconoclasta e Parole armate, documenti e comunicati riconducibili alle attività criminose poste in essere dai gruppi dell’organizzazione anarchica informale” e ancora “reato aggravato dalla finalità del terrorismo”. Chiunque abbia pubblicato rivendicazioni nel proprio sito, chiunque diffonda informazioni scomode al regime, potrà da ora in poi essere arresto. Il boia Manuela Comodi si conferma, ancora una volta, all’avanguardia nella repressione: di questo passo la prossima inchiesta le verrà affidata dalla Gestapo.

Non ce ne frega niente della canea garantista, ma come si pongono, di fronte a questo evidente abuso delle norme del regime liberale-borghese, i radicali, i cosiddetti “sinceri democratici”, i giornalacci che ci rompono le palle tutti i giorni sulle violazioni dei diritti di stampa, sulla repressione della rete internet, ecc, ecc, quando questo avviene in Cina, nei paesi arabi o comunque in regimi concorrenti e avversari di quelli in cui viviamo? Anzi no, della loro opinione non ci importa nulla. Ma come anarchici e come rivoluzionari che non hanno mai elemosinato i diritti che concede il regime, non possiamo non reagire, con i nostri metodi, di fronte ad una riduzione oggettiva della libertà “di stampa” e “di opinione”.

Facciamo appello ai siti di movimento per coordinare insieme una campagna, almeno virtuale, per Giuseppe e in generale per la libertà di pubblicare rivendicazioni e documenti scomodi al regime.

Per leggere l’Ordinanza:

 http://www.anarchaos.org/wp-content/uploads/2012/06/C_2_documento_159_file.pdf

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Op.Ardire – Comunicato di Stefano Fosco dal carcere di Pisa

riceviamo e pubblichiamo

Un brigante in gabbia

Con il fraterno appoggio solidale dei compagni e delle compagne della “Cassa antirep. delle Alpi occidentali”, comunico quanto segue:

Il 13 giugno 2012 sono stato tratto in arresto a Pisa, assieme alla mia compagna Elisa, all’interno dell’“Operazione Ardire” della procura di Perugia. I carabinieri del ROS hanno sfondato la porta e mi hanno condotto in caserma, in cui sono stato schedato e sottoposto al prelievo del dna e dove ho subito una pesante provocazione. In seguito sono stato ristretto presso il carcere Don Bosco di Pisa.
Il 16 giugno sono stato interrogato dal gip, ma – ovviamente – mi sono avvalso della facoltà di non rispondere. Il passo successivo a livello legale sarà il tribunale del riesame.
Per ragioni che spiegherò a breve, sono stato impossibilitato ad accedere a qualsiasi canale informativo e pertanto ho una visione piuttosto ristretta di quel che è accaduto. Ad esempio, non conosco chi siano gli indagati, oltre a noi dieci tratti in arresto, e nemmeno conosco dove siano state effettuate le 40 perquisizioni.
L’ordinanza di custodia cautelare nei miei confronti è di oltre 200 pagine, e in essa le accuse che mi vengono imputate sono piuttosto pesanti: ideologo ed esecutore materiale di una serie infinita di azioni dirette, oltre a coordinamento  e propaganda di campagne solidali con i prigionieri anarchici di tutto il mondo. Ma, nel merito delle accuse ritornerò in futuro dopo una attenta analisi delle carte processuali.
Anticipo solo che lo schema seguito dagli investigatori sembra ripercorrere in pieno i tanti teoremi accusatori degli anni Settanta e Ottanta. La differenza fondamentale è che stavolta al centro dell’attenzione c’è il blog anarchico “Culmine”. Su questo punto, ovvero sulla presunta libertà di contro-informare ai tempi di internet, sarà doverosa una riflessione all’interno del movimento anarchico internazionale.
Essendo imputato di 270 bis e 280 sono stato classificato in A.S.2, ovvero devo scontare la carcerazione preventiva in un regime di Alta sorveglianza. Ma il carcere di Pisa, in cui mi trovo, non ha sezioni per l’A.S. ed è così che non ho socialità e faccio l’aria da solo in una sorta di isolamento informale!
È molto probabile che mi trasferiranno in un carcere che abbia delle sezioni i A.S.
I tanti compagni che mi conoscono da decenni sanno quanto sia importante per me il contatto con gli anarchici e le anarchiche. Se in questi giorni non avete avuto mie notizie, nemmeno un saluto, è perché sono stato impossibilitato a farlo.
In pratica, dal giorno del mio arresto fino al 22 giugno, giorno in cui mi è stata notificata la censura della corrispondenza, non ho ricevuto nulla, ma proprio nulla da parte dei compagni, nonostante i siano stati spediti telegrammi, cartoline, lettere solidali. Nel frattempo avevo scritto 13 lettere, utilizzando i pochi indirizzi memorizzati, e non ho idea se tali missive siano mai state recapitate. Pertanto, in dieci giorni di prigionia ho subito il blocco e sequestro totale di tutta corrispondenza, in entrata e in uscita. Non ho idea di quanto legale sia tale trattamento e, da anarchico, non mi interessa impugnarlo. Ci tengo solo a far conoscere questo pericoloso precedente negativo con un anarchico. Tratto in arresto e “desaparecido” dallo Stato italiano per dieci giorni, senza neanche poter ricevere telegrammi solidali. Per carità, nessun vittimismo, solo una constatazione di quel che il sistema si prepara a fare contro noi anarchici.
Il giorno stesso dei nostri arresti è intervenuta anche il ministro degli interni, stesso copione già visto con l’arresto dei compas cileni coinvolti nel caso “Bombas”, dei compagni greci della “Cospirazione delle cellule di fuoco”, degli arrestati in Bolivia. Anche su questo, ovvero sulla internazionale della repressione anti-anarchica, bisognerà riflettere.
Oltre alla censura della corrispondenza, ho il divieto di incontro e di corrispondenza con la mia compagna Elisa, rinchiusa nel femminile del carcere di Pisa.
Fino ad oggi, per i motivi sopra esposti, non mi è stato possibile contattare i miei coimputati/e, dei quali non avevo nemmeno il recapito. Annuncio che, appena dopo il riesame, inizierò a preparare la mia difesa tecnica con la quale smentirò, punto per punto, le tante menzogne diffuse in questi giorni. I compagni anarchici che mi conoscono da decenni sanno bene che non sono così sprovveduto, come vorrebbero far credere. Questo è il mio quinto 270 bis, in precedenza sono stato assolto o archiviato prima del processo per analoghe associazioni sovversive da parte delle Procure di Genova, Lecce, Torino e Firenze.
Da individualista quale sono, ho sempre trovato affascinante il percorso dell’antigiuridismo anarchico, e sulle mie spalle di pregiudicato ho una condanna per “Oltraggio all’onore e al prestigio del corpo giudiziario”, ma credo che tale percorso abbia dei limiti, soprattutto quando ci si trova dinanzi a un teorema accusatorio pieno di menzogne, manipolazioni e clamorosi errori di traduzione.
Per preparare la mia difesa tecnica – si badi bene, senza accettare nessun interrogatorio da parte della giustizia – ho bisogno di un grande aiuto da parte del movimento anarchico, italiano e non solo. In pratica, devo ricostruire con documenti, comunicati, articoli e libri la storia dell’anarchismo d’azione degli ultimi decenni. Di volta in volta segnalerò i materiali dei quali avrò bisogno. Ovviamente mi auguro che qualche compagno smanettone salvi tutto il data-base di Culmine, con una particolare attenzione alla cronologia dei post pubblicati. Più copie saranno salvate e meglio sarà. (Occhio, quando consultate Culmine evitate di fare commenti a voce alta, potreste essere arrestati all’istante!)
Tutti noi anarchici sappiamo che un giorno o l’altro potremmo finire dietro le sbarre, ma quel che colpisce in questo caso è il feroce accanimento nei confronti di due carissimi amici e compagni: Marco e Gabriel che, per ragioni diverse, erano prossimi a una decisiva svolta della loro lunghissima situazione detentiva. Colpisce soprattutto quel che si dice contro Marco e penso sia urgente che il movimento anarchico internazionale si ponga l’obiettivo di valutare come sostenerlo in maniera efficace.
Non ho idea se mi verrà recapitata tutta la corrispondenza.
Io risponderò a tutte le lettere e cartoline che riceverò. Per via della censura, vi consiglio di inviarmi in maniera separata materiale scritto in italiano da quello scritto in altre lingue (spagnolo e inglese).
Invio un forte abbraccio ai compagni e alle compagne che mi/ci hanno espresso la propria solidarietà, come il corteo spontaneo di Trento, quello di Perugia o il manifesto di Pisa.

Un abbraccio carico di cariño al Tortuga!

Un caro saluto ribelle dal brigante in gabbia

Stefano Gabriele Fosco
C.c. di Pisa, via Don Bosco 43, 56127 Pisa
24 giugno 2012

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[Roma] Comunicato del Cafiero sull’operazione Ardire

fonte: Carlocafiero.org

Il generale dei Ros Giampaolo Ganzer, trafficante internazionale di cocaina, accusato di associazione per delinquere aggravata dall’uso di armi è il protagonista del bliz contro gli anarchici con l’accusa di terrorismo. Chi è stato accusato dal Tribunale di Milano di importazione di 119 kalashnikov, due lanciamissili, quattro missili e numerose munizioni, arresta 10 persone e ne ordina perquisizioni per altre 40, sequestrando fili elettrici, mollette per panni, lampadine, accendini, graffette e persino fermacarte.

Alcune scritte sui muri, striscioni, un bancomat scheggiato bastano al gip di Perugia per far partire l’operazione denominata “Ardire”.

“ Ardire” non è altro che l’ennesima grande manovra giudiziaria, in cui come al solito anche la stampa sta dando il meglio di sè con articoli gonfi di menzogne e infamità, e tutto per attribuirsi il merito di aver finalmente sgominato la cellula terroristica della fai-informale. Se non fosse per le persone in carcere ci sarebbe da morire dal ridere.

A Perugia c’è un clima molto teso, nel quale anche un semplice volantinaggio diventa un pretesto che lo Stato usa per reprimere ed isolare il movimento.

Come sempre l’obiettivo di queste operazioni repressive e mediatiche è di soffocare ogni tentativo di conflitto sociale e di critica all’ordine costituito, distogliere l’attenzione dagli effetti sociali di questa crisi, da chi l’ha prodotta e la cavalca, diffondendo paura e divisione. In una parola: terrorismo.

Quando il potere reprime, noi stiamo dalla parte degli oppressi e dei reclusi, di chi non si piega. Ci battiamo contro ogni azione repressiva dello stato contro chiunque sia diretta, anche quando le scelte politiche e metodologiche di chi lotta sono diverse dalle nostre.

Per questo motivo Sabato 23 giugno saremo a Perugia, senza paura, per dare una risposta di piazza alla repressione sempre più marcata e diffusa, esprimendo piena solidarietà a tutti i compagni e compagne arrestate.

Gruppo anarchico Carlo Cafiero – Federazione Anarchica Italiana- Roma

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[Lt] Cena benefit per gli arrestati nell’Op. Ardire

Info per raggiungere l’iniziativa:
Da Latina prendere la ss156 verso Sezze, salire i tornanti verso Sezze paese, finiti i tornanti girare a sinistra direzione Roccacorga, superata la prima rotonda girare a sinistra verso località “colle meso”.
Proseguire per circa 1,5km poi girare a destra in via Quarto la Macchia e salire seguendo la strada, una volta arrivati alla strada sterrata proseguire fino ad arrivare ad Acratia.

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Genova 2001 – Appello per una mobilitazione internazionale in solidarietà con i condannati per gli scontri [it-en-de-es]

Appello per una mobilitazione internazionale in solidarietà ai condannati per gli scontri di Genova 2001

Il 13 Luglio si terrà, presso la Corte di Cassazione di Roma, l’ultimo grado di giudizio del processo contro 10 tra compagne e compagni condannati per aver partecipato agli scontri avvenuti a Genova, nel luglio 2001, in occasione del vertice del G8.

Gli imputati sono stati condannati dal tribunale di Genova a pene pesantissime, dai 10 ai 15 anni, e ora le sentenze rischiano di diventare esecutive.

In dieci fungono da capro espiatorio: tramite loro lo Stato vuole attaccare le centinaia di migliaia di persone che scesero in strada quei giorni e in primo luogo quelli che contribuirono a scatenare la rivolta contro l’arroganza dei potenti. Non accettiamo la rappresaglia di Stato; colpire questi compagni significa sferrare una pesante offensiva contro l’intero movimento.

Nel frattempo i responsabili dei massacri indiscriminati,  dell’incursione alla scuola Diaz, delle torture di Bolzaneto e dell’ assassinio di Carlo Giuliani dormono sonni tranquilli e vengono premiati per le loro operazioni di “bassa” macelleria.

Riteniamo che sia una nostra precisa responsabilità esprimere solidarietà ai compagni condannati, denunciare e res    pingere questa manovra repressiva, rivendicare il valore delle giornate di Genova.

Riteniamo inoltre che in questo periodo di violenti attacchi da parte del sistema capitalista ai danni degli sfruttati, sia importante contrapporsi alla criminalizzazione di tutte quelle lotte che fuoriescono dai ristretti spazi del consentito…Criminalizzazione che passa anche attraverso le pesanti condanne attribuibili grazie all’utilizzo del reato di “devastazione e saccheggio”.

Per queste ragioni è importante dare vita a una mobilitazione in sostegno ai condannati. Lanciamo quindi un appello di solidarietà internazionale per dare corso ad iniziative e azioni nella settimana precedente il processo.

Inoltre, invitiamo tutti a partecipare al presidio di solidarietà che si terrà il giorno dell’udienza presso la corte di cassazione di Roma, per fare sentire direttamente la nostra voce agli inquisitori.

06 -12 Luglio
Giornate di mobilitazione

13 Luglio Presidio sotto la Corte di Cassazione a Roma

per info e aggiornamenti: hateg8@distruzione.org

Anarchici e Anarchiche

Call for an international mobilization in solidarity with the convicted rioters of Genoa 2001

On 13th July the last grade of judgment against 10 comrades, convicted for having participated in the clashes occurred in Genoa in 2001 on the occasion of the G8 summit, will be held.

The comrades were given heavy sentences, ranging from 10 to 15 years, by the Court of Genoa and now their imprisonment may become executive.

Ten people are being used as scapegoat: through them, the State wants to attack the hundreds of thousands of people who took to the streets in those days, and particularly those who contributed to unleash the revolt against the arrogance of the Powerful. We won’t accept the reprisal of the State; condemning these comrades means to attack the whole movement.

In the meantime the responsible for the indiscriminate massacre, the raid at the Diaz school, the tortures in the Bolzaneto police barracks and the murder of Carlo Giuliani can sleep soundly in their beds as they were awarded for their actions of slaughter.

We think it is our precise responsibility to give solidarity to the convicted comrades, to denounce and fight against this act of repression and to vindicate the importance of the days of Genoa.

We also think that in this period of violent attacks by the capitalist system against the exploited, it is important to oppose the criminalization of all those struggles that go beyond the restricted space of what is allowed… This criminalization also manifests itself through the heavy sentences brought about by the charge of “Looting and Devastation”.

For these reasons it is important to organize a mobilization in support of the convicted comrades. This is our call for international solidarity, for actions and initiatives to be held during the week before the day of the trial.

Furthermore, we invite everyone to the solidarity demonstration that will be held on the day of the hearing in front of the Court of Cassation in Rome, so that the inquisitors will hear our voice directly.

06-12 July- days of action

13th of July- sit-in next to the Court of Cassation in Rome

for info and updates: hateg8@distruzione.org
Bourgeois Solidarity-website: www.10×100.it

Anarchists

Aufruf für eine internationale Mobilisierung in Solidarität mit den Verurteilten wegen den Ausschreitungen in Genua im Jahr 2001

Am 13. Juli wird das Kassationsgericht in Rom in letzter Instanz das Urteil des Prozesses gegen 10 GenossInnen für einen Teil der Zusammenstöße während dem G8 in Genua im Juli 2001 verkünden.

Die Angeklagten wurden vom Gerichtshof in Genua zu harten Strafen verurteilt, von 10 bis 15 Jahre ist hier die Rede- und jetzt im Juli werden diese Verurteilungen wahrscheinlich vollstreckt.

Die zehn Angeklagten werde als Sündenböcke benutzt: Durch sie will der Staat die Hunderttausenden von Menschen angreifen die in diesen Tagen auf die Straße gingen, insbesonders jedoch diejenigen, die die Revolte auslösten und die beigetragen haben gegen die Arroganz der Mächtigen zu kämpfen. Wir akzeptieren nicht die Vergeltung des Staates- ein Angriff auf solche Genossen ist ein harter Angriff gegen die ganze Bewegung.

In der Zwischenzeit können die Verantwortlichen der wahllosen Metzeleien, dem Überfall auf die Diaz-Schule, den Folterungen von Bolzaneto und dem Mord an Carlo Giuliani ruhig schlafen und werden für ihre Operationen der „minderen“ Gewaltskala auch noch belohnt.

Wir denken, das es unsere  Verantwortung ist, Solidarität mit den verurteilten Genossen zu zeigen, dieses repressive Manöver anzuprangern sowieuns dagegenzustellen und uns insbesondere  für die grosse Wichtigkeit der Tage von Genua bekennen.

Wir glauben auch, dass in der heutigen Zeit der gewalttätigen Übergriffe die von dem kapitalistischen System auf Kosten der Ausgebeuteten ausgehen, es wichtig ist sich der Kriminalisierung aller Kämpfe die aus dem engen Raum des Erlaubten ausbrechen, zu widersetzen….Diese Kriminalisierung wird unteranderem von Staatseiten verdeutlicht durch gezielt harte Anklagen wie „Plünderung und Verwüstung“.

Aus diesen Gründen ist es wichtig, eine Mobilisierung zur Unterstützung der Verurteilten zu schaffen. Deswegen starten wir hiermit einen Aufruf zur internationalen Solidarität die durch  verschiedene Initiativen und Aktionen eine Woche vor dem dem Prozeß geprägt werden soll.

Darüber hinaus laden wir alle ein an der Soli-Mahnwache teilzunehmen, die am Tag der Anhörung vor dem Kassationsgericht in Rom stattfindet um unsere Stimme direkt gegen die Inquisitoren zu erheben.
Mehr infos und updates: hateg8@distruzione.org
Bürgerliche Soli-Website: www.10×100.it

6-12 Juli
Days of Action

13. Juli Mahnwache vor dem Kassationsgericht in Rom

AnarchistInnen

Convocatoria para una movilización internacional en solidaridad con los condenados por los enfrentamientos de Génova 2001

El 13 de julio se llevará a cabo, en la “Corte di Cassazione” de Roma, la última instancia de juicio del proceso contra 10 de los compañeros y compañeras condenados por la participación en los enfrentamientos de Génova, en julio del 2001 (Cumbre del G8).

Los acusados han sido condenados por el tribunal de Génova a penas durísimas, de 10 a 15 años, y ahora las sentencias arriesgan/pueden llegar a ser ejecutadas.

Los diez sirven como chivo espiatorio: a través de ellos el Estado quiere atacar a los centenares de miles de personas que salieron a las calles aquellos días y en primer lugar a aquellos que contribuyeron a desencadenar la revuelta contra la arrogancia de los poderosos. No aceptamos la represalia de Estado; golpear a estos compañeros significa lanzar una fuerte ofensiva contra el completo movimento.

Mientras tanto, los responsables de las masacres indiscriminadas (durante el G8), del asalto a la escuela Diaz, de las torturas de Bolzaneto y del asesinato de Carlo Giuliani, duermen tranquilamente y son premiados por sus operaciones de “simple” carnicería/carnicería básica.

Pensamos que es nuestra responsabilidad directa entregar solidaridad a los compañeros condenados, denunciar y rechazar esta maniobra represiva, reivindicar el valor de las jornadas de Génova.

Pensamos además que en este período de ataques violentos de parte del sistema capitalista en contra de los explotados, es importante contraponerse a la criminalización de todas aquellas luchas que escapan de los restringidos límites de lo permitido… Criminalización que pasa, además, por las duras condenas atribuibles gracias a la utilización de la figura de “devastación y saqueo”.

Por estas razones es importante dar vida a una movilización en apoyo a los condenados. Lanzamos entonces, un llamado de solidaridad internacional para dar curso a iniciativas y acciones durante la semana previa al proceso.

Además, invitamos a todos a participar de la manifestación de solidaridad que se realizará el día de la audiencia, fuera de la “Corte de Cassazione di Roma”, para hacer sentir directamente nuestra voz a los inquisidores.

06-12 Julio
Jornadas de movilización

13 Julio Manifestación fuera de la Corte di Cassazione en Roma

Anárquicas y Anárquicos

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