[Roma] Aggiornamenti sulla richiesta di sorveglianza speciale per un compagno

Riceviamo e diffondiamo:

UNA LUNGA MATTINATA – IL PRESIDIO A PIAZZALE CLODIO

Lunedì 30 gennaio si è svolta l’udienza per la richiesta di sorveglianza speciale a carico di un compagno di Roma. Un presidio solidale si è raccolto nel piazzale antistante al tribunale di Roma sin dalle prime ore del giorno, con la volontà di far sentire la propria vicinanza al compagno in questione e di non lasciare nel silenzio l’ennesimo attacco a chi non abbassa la testa.
L’atteggiamento della polizia, schierata in forze, è stato dei più odiosi sin da subito. Disposte davanti all’ingresso del tribunale, le forze di pubblica sicurezza hanno impedito ai compagni e le compagne che volevano seguire l’udienza in aula di entrare, adducendo scuse che più passava il tempo più suonavano grottesche, tra rimpalli di responsabilità che cozzavano col loro stesso codice di diritto. Il compagno aveva fatto richiesta tramite il suo difensore, che l’udienza si svolgesse in forma pubblica, a porte aperte come si suol dire, richiesta accolta dalla corte che avrebbe dovuto garantire l’ingresso libero. Invece no, in una specie di delirio di potere, la polizia, schierata quasi a picchettare l’ingresso principale del tribunale, ha bloccato non solo i solidali ma tutte le persone che dovevano entrare nel “palazzo di giustizia”, operando una ridicola quanto infame selezione all’ingresso che si basava sull’assunto che solo chi era in possesso di un ordine di comparizione davanti al tribunale potesse entrare, ma che riguardava in effetti più che altro l’aspetto di chi poteva sembrare persona amica o vicina al compagno. Nei fatti parenti e amici di altri imputati, persone che avevano impegni nel tribunale, persino fattorini che dovevano consegnare documenti, venivano bloccati, creando una situazione sempre più imbarazzante per le stesse forze di polizia. La risposta dei compagni e delle compagne è stata da subito decisa e ferma. A chi rimasto all’ingresso esigeva di entrare, ricevendo la solidarietà di tutte quelle persone che subivano lo stesso abuso, si è aggiunta subito la risposta del grosso del presidio che scendeva sulla carreggiata stradale per denunciare l’intollerabile prepotenza e far sentire la propria determinazione e rabbia: bloccano l’entrata, blocchiamo il traffico… l’immediata e spontanea deduzione. Dopo diverse decine di minuti concitati il blocco all’entrata è stato tolto, e nell’insistente paranoia degli sbirri solo 4-5 tra compagni e  compagne sono state fatte passare per raggiungere un’aula in cui, letta una dichiarazione* dal compagno, l’udienza stava volgendo al termine.
Nel frattempo sulla piazza, mentre si decideva di riunirsi in assemblea per attendere l’uscita dei compagni e delle compagne, l’arrivo di altri contingenti di polizia circondava i solidali. La solerzia del questore del commissariato di Prati, arrivato a dirigere le operazioni di gran carriera, che con una certa goffaggine schierava le sue truppe tutt’attorno al presidio bloccando il traffico molto più di quanto non avessero potuto fare i compagni, riusciva nell’intento di far sembrare tutta la macchina poliziesca più miserabile di quello che solitamente appare. In evidente stato confusionale, litigando tra digos e questurini, lo spropositato contingente assediava la piazza, in cui ormai, finita l’udienza, il presidio aveva deciso di sciogliersi. Ma forse per giustificare tanto zelo, o forse per riaffermare la loro infamità, le forze di pubblica sicurezza impediva ai presenti di lasciare la piazza senza dare le proprie generalità. All’iniziale rifiuto di tanta parte della piazza di accettare questa provocazione, l’atteggiamento della polizia rimaneva granitico, o forse meglio dire stolido, come quello del somaro che non sente più ragioni. Dopo ore di stallo, in cui il numero di celere schierato in assetto antisommossa e digos lievitava mentre il numero dei compagni misteriosamente diminuiva (ad indicare che l’intelligenza e l’astuzia hanno sempre ragione sulla bruta forza e sulle teste di legno), l’arrivo di un pullman della polizia segnava la svolta della mattinata. Prendendo finalmente coraggio, la polizia su ordine del suddetto questore, procedeva al rastrellamento e alla messa al muro di quello che rimaneva del presidio intimando la consegna dei documenti o l’arresto, mentre nei dintorni della piazza scattavano cacce all’uomo in cui questurini inseguivano agenti della digos e viceversa, e gli uni agli altri giuravano di far parte della stessa organizzazione, sotto gli occhi increduli dei compagni che assistevano alla scena. Dopo aver ottenuto almeno che chi non aveva documenti fosse lasciato in libertà, il presidio si scioglieva cedendo alla stupidità poliziesca e lasciando la piazza alla spicciolata. Ma il questore come disturbato da incubi ad occhi aperti, faceva seguire dai suoi plotoni i solidali fino ai bar vicini dove alcuni si ristoravano con acqua e vivande dopo il lungo sequestro, continuando a minacciare e intimare ordini senza senso, ai quali ormai nessuno più badava, finanche i suoi collaboratori, che prendendolo per braccio lo rasserenavano e lo riaccompagnavano in ufficio.
Non ci stupiamo della violenza e dell’abuso con i quali giorno dopo giorno un sistema in affanno amministra la sua iniquità. Siamo e saremo sempre a testa alta a fianco di chi lotta, solidali con chi non si arrende, sprezzanti verso la miseria umana di chi esegue gli ordini assassini che mantengono in piedi questo sistema di dominio.

1 febbraio 2017

NED-PSM

P.s. Apprendiamo in serata, con immensa gioia, la decisione di RIGETTO della richiesta di sorveglianza speciale a carico del compagno… il nostro Pier.
Ringraziamo tutti e tutte le solidali che, presenti al nostro fianco in questi giorni, ci hanno sostenuto e accompagnato nelle iniziative di lotta.
Non scordiamo che c’è ancora molto da fare, né i compagni e le compagne, che colpiti/e da nuove o vecchie inchieste si trovano agli arresti.

Nel corso degli ultimi anni un numero crescente di donne e uomini attivi nelle lotte sociali è stato proposto per la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Le questure vorrebbero utilizzarla per isolare alcune persone, disperdere alcuni gruppi, fermare alcune lotte. 
Si tratta di un vetusto arnese repressivo, che è stato ripescato dagli armadi del regime fascista e che getta un’ombra cupa sul nostro futuro.
 Chi tenta di legittimarlo nuovamente, come strumento di oppressione politica, mette a rischio la libertà di tutti e tutte.
 Respingere questo tentativo è giusto.
 Impedire che l’eccezione diventi norma è possibile.
Sono in quest’aula a testa alta.
La mia è una precisa scelta di vita, come dicono le carte della questura, affinata in venti anni di lotte.
 Mi sento in pace con la mia coscienza e fiero della mia scelta.
 Respingo con sdegno le accuse di prevaricare la libertà altrui, lucrare sulle attività politiche, utilizzare la violenza per elevare il mio rango.
 Chi ha scritto quelle parole mi offende, perché mi raffigura ad immagine di quella parte di società che rifiuto.
Sono solo di fronte alla corte, non di fronte alla vita.
 Sono uno dei tanti che l’ingiustizia, lo sfruttamento, l’oppressione li vive sulla pelle.
 Sono uno dei tanti che non si sottomette e prova a cambiare questo mondo.
Uno di quelli che non fa finta di niente e non si gira dall’altra parte.
A tutti questi, e a me stesso, farei un torto se non continuassi a dare il mio contributo.

Roma, 30 gennaio 2017
Pier
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TORRE MAURA OCCUPATA 1992-2017 Quer quartino d’illegalita’ tra due millenni…

 
Quer quartino d’illegalita’ tra due millenni…

TORRE MAURA OCCUPATA 1992 -2017
27 GENNAIO E 28 GENNAIO
25 anni di autogestione
Mai illusi dai magheggi del potere
Per l’Anarchia

2 GIORNI SENZA TRUCCO E SENZA INGANNO
concerti – cucina vegan – distro anarchica e d.i.y. – gran bazar der raccatto
Sottoscrizione libera a sostegno della cassa contro la repressione La Lima

VENERDI’ 27
ORE 21 CIRCA CENA
 POI SUONERANNO:
BAMBI Psycho Electro Parrucche
MALORE Old School HC Civita Castellana
RANDOM AXES Metal Noise
RPBQ 80 Industrial Rumors
SEPIK Metal HC Ceccano
Dj MIGRA Metal/Thrash/ Death/Grind

SABATO 28

Ore 16 ASSEMBLEA NAZIONALE in vista dell’udienza per la richiesta di Sorveglianza Speciale nei confronti di un compagno anarchico, Incontro sulle misure di prevenzione richieste in gran numero in tutta Italia: le provocazioni della procura e le risposte messe in campo da compagne e compagni

DOPO CENA SUONERANNO:

GRUMO Death Grind Modena
NEGOT Punk Oscuro   Bergamo
OSS! Old school  Thrash teenager
PLASTINATION Nihil Core Torino
RANKORE AnarcoStreetPunk Torino
SCHELETRO Metal Punk
Dj To8iNO  Dissoluzioni  Punx Contro
PROMEMORIA: LUNEDÌ 30 GENNAIO ore 9,00 PRESIDIO di fronte al tribunale di Piazzale Clodio

TORRE MAURA OCCUPATA
Via delle Averle 10 Bus 313,556,106 MetroCciloro

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[Roma] Presentazione di “Max Stirner – Vita e opere” alla Biblioteca L’Idea

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SABATO 5 NOVEMBRE 2016 ore 18,00

MAX STIRNER Vita e Opere

Presentazione del libro nella prima traduzione italiana pubblicata da Bibliosofica

Dibattito con l’editore Giovanni Feliciani e la traduttrice Claudia Antonucci

A seguire cena vegan a sottoscrizione delle attività della biblioteca

Allo SPIGOLO sul crocicchio tra via Braccio da Montone e via Fanfulla da Lodi.

La biblioteca è aperta ogni martedì e venerdì dalle 17.00 in via Braccio da Montone 71a al Pigneto – Roma.

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[Roma] CacaAdArteCheConcinema all’Idea

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BIBLIOTECA L’IDEA

CacaAdArteCheConcinema

Rassegna settimanale del Martedì

OTTOBRE 2016

proiezioni dalle ore 21:23

18/10

THE IDOL  Hany Abu-Assad – Palestina 2015 100′

25/10

THE LIMITS OF CONTROL Jim Jarmusch –  USA 2009 110′ – sottotitoli italiano

[..] al prossimo tuono non spaventarti,

alla prossima pioggia non chiudere la tua finestra,

al prossimo silenzio mettiti a gridare con rabbia! Horst FantazzinI

Libri-beveraggi- cena vegan a sottoscrizione

Allo Spigolo sul crocicchio tra Via Braccio da Montone e Via Fanfulla da Lodi al Pigneto

La Biblioteca è aperta martedì e venerdì dalle 17 in Via Braccio da Montone 71a

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[Bologna] Nasce il nuovo spazio di documentazione anarchico “Il Tribolo”

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Riceviamo e diffondiamo:

Che lo si intenda come l’erba infestante che rovina i campi, oppure come la spina dei rovi, che lo si intenda come un persistente male morale o fisico che insidia l’esistenza, oppure come il chiodo a quattro punte impiegato per guastare e sabotare il passo al nemico; il tribolo, in tutte le sue possibili accezioni, rappresenta un intralcio, un ostacolo al compimento di un progetto. Incappare in un tribolo è sempre un fastidio che si sarebbe preferito evitare, la testimonianza che qualcosa è andato, o sta andando storto. Ebbene, in questa città qualcosa è andato storto. Persone che sarebbero dovute essere rette e conformi, si sono ritrovate storte e intricate come rovi, disaffezionate al campo che le ha coltivate, cresciute ed educate; persone che sarebbero dovute sparire per l’inaccettabilità e la pericolosità delle loro idee rimangono, pronte a disseminare il passo del nemico con insidie sempre nuove; sentimenti pacificati come l’amore e la riconoscenza per questa società e questa città lasciano il posto a un senso inestinguibile di rabbia di fronte a un mondo fatto di oppressione e sottomissione; così il composto desiderio di migliorare e correggere le brutture che ci circondano, fa spazio alla volontà di sovvertire questa realtà, di stravolgerla, o almeno di intralciarne la corsa nel tentativo di farlo.

Lo Spazio di Documentazione “Il Tribolo” vuole essere l’espressione di tutto ciò, di una presenza anarchica e antiautoritaria in questa città, un luogo di ritrovo e riferimento per chi si sente di intralcio allo svilupparsi dell’attuale stato di cose. Il Tribolo vuole essere un luogo dove incontrarsi e discutere, confrontarsi, palesare idee e produrne di nuove e più pericolose, un laboratorio dove esercitare le nostre menti, sfruttando per altro un vasto archivio sul sapere critico e sovversivo, e formare i nostri spiriti per indirizzare con più cura e attenzione i nostri corpi e le nostre volontà nello scontro contro questo esistente.

Pensarci come triboli, disseminati nei punti più inaspettati di questa società, ci è piuttosto congeniale. Pensiamo che la nostra natura sia quella di tribolare questo mondo, che lo si consideri un campo da infestare, un percorso da guastare, o un’esistenza da affliggere.
Speriamo che questo posto ci renda più facile il compito!

Il Tribolo

Via Donato Creti 69/2C – Bologna

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Aggiornamenti operazione “SCRIPTA MANENT”

da: Croce Nera Anarchica

A tutti i compagni, di sicuro, si sa che è stata bloccata alcuna posta in arrivo. In particolare sappiamo che a Danilo e stata bloccata anche della posta di suo figlio. E gli stessi figli ancora non hanno potuto vedere i genitori (Danilo e Valentina) ai colloqui.

I compagni arrestati non possono avere contatti tra di loro, quindi nemmeno scriversi. L’unico segno di vita da un carcere all’altro è stato un telegramma del compagno Nicola arrivato alla compagna Anna. Sembra quasi sfumato il loro progetto di creare carceri speciali solo per anarchici tipo le AS2 di Ferrara e Alessandria. Questo lo si presuppone dal fatto che i primi trasferimenti stanno avvenendo in altre carceri.

L’accanimento sul compagno Marco Bisesti è parecchio pesante, si trova rinchiuso nelle “cantine” del carcere Rebibbia, perché si è rifiutato di fare l’esame per la tubercolosi (pratica normale in alcuni carceri). Quel braccio sotterraneo del lager è umido e al compagno non è stata data alcuna coperta per coprirsi almeno la notte.  Per chi vuole inviare pieghi libri, notizie dei quotidiani, comunicati ecc avanti, i compagni chiedono quante più informazioni possibili . Siccome i compagni, però, sono in procinto di essere trasferiti consiglio di contattare tramite la mail di CNA, per maggiori informazioni,  i compagni che seguono la situazione  più da vicino. Ovviamente seguiranno aggiornamenti costanti sui trasferimenti e la situazione dei compagni sul sito di CNA e RadioAzione.org .

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I capi di imputazione caduti alla compagna Anna Beniamino sono il “B” e connessi per lo stesso reato.

Il magistrato, per quel che riguarda l’attacco di Parma (capo d’accusa “B”) aveva chiesto il reato di “strage”, ma il G.i.p. (giudice per l’indagini preliminari) ha rigettato questa accusa perchè, secondo lui, sull’ordigno non esploso è stato trovato l’interruttore posizionato su “Off”, quindi non c’era volontà di uccidere e di conseguenza di fare una strage.

Il 7 ottobre ci sarà il Tribunale del Riesame in cui il nuovo inquisitore della Procura di Torino, Roberto Maria Sparagna, farà ricorso per ottenere il reato di “strage” (285 c.p.) nei confronti dei compagni, reato respinto dal giudice, e per ottenere l’arresto di alcuni compagni solamente indagati. Arresti che lui aveva chiesto per la mattina del 6 settembre scorso e che non sono stati accolti e firmati dal g.i.p.

Un altro reato specifico caduto a carico di Anna è il capo d’accusa “E”. Il pacco bomba per Sergio Cofferati.

Il compagno Alfredo Cospito continua ad essere in isolamento dopo poco più di un mese dal gesto di solidarietà alle CCF. E per il divieto di incontro con il compagno Nicola Gai per questa nuova inchiesta.

Rompiamo l’isolamento che lo Stato italiano e il suo inquisitore di turno vogliono creare nei confronti dei compagni.

Non servono solo i telegrammi di “cordoglio”…

CROCE NERA ANARCHICA

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[Roma] AUTUNNO all ‘ ARRABBIATA a Torre Maura Occupata

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Segnalazione di pestaggi e abusi nel carcere di Opera

Riceviamo e invitiamo alla diffusione:

Carcere di Opera, Agosto 2016

Buongiorno cari compagni/e,
sono (…), detenuto da ben 7 anni in questo istituto indegno e ne ho viste veramente di tutti i colori. Sono entrato che avevo 18 anni, ero ristretto al 2° Pad (regime custodia attenuata), reparto di premio-ricatto; dopo più di 3 anni che ero stato al 1° Pad, 4° piano, Sez. B., mi hanno proposto di andare a fare questo percorso al 2° Pad., anche se comunque io già al 1° Pad frequentavo corsi e scuola di ragioneria per mie ricerche personali.
Dopo essere stato quasi 5 mesi al 2° Pad., 2° piano, Sez. C., sono venuti di mattina, Ispettore di reparto (che non è più Passaretto, è un altro ancora peggio e anche lui come l’altro effettua pestaggi, insieme ai suoi soliti 4 scagnozzi, sui detenuti che non vogliono collaborare o abbassare la testa o innocenti che non sanno di nulla come nel nostro caso), quella mattina del 6/07/2016 sono venuti nella mia cella dove stavo con altri 2 miei coimputati (anche loro entrati in galera a 18 anni) e un altro ragazzo appena ventenne; stavamo cucinando, ridendo, scherzando, avevamo appena finito delle sigarette di tabacco, loro sono piombati dentro dicendo: “Dov’è la droga?”, “Cosa vi state fumando, questo origano o che cosa?”
Immediatamente, senza perquisizioni addosso, cosa che viene sempre fatta in questo casi ma poi capirete perchè non l’hanno fatta, tra spintoni e minacce siamo stati portati in ufficio dall’Ispettore, dove uno alla volta ci hanno chiesto cosa stavamo facendo e noi tutti abbiamo risposto che stavamo cucinando e comunque non stavamo facendo niente di male. Avevano già pronti i fogli da farci firmare per fare le analisi delle urine e per noi non è stato un problema, visto che non facciamo uso di nessuna sostanza. Ad un certo punto mi separano e mi mettono in una stanza perché io sono stato trovato in bagno a lavare la spugna per i piatti, prendono e iniziano a picchiarmi in 7, i luridi porci e continuano a minacciarmi chiedendomi se ero ancora convinto che stavamo cucinando. Dopo che mi hanno picchiato, ho detto loro di scrivere quello che volevano, pure che facevo uso di eroina (sti coglioni), tanto io ero sicuro per me e per gli altri, noi non facciamo uso di niente. Così facciamo le analisi, dopo 5 ore vengo condotto in isolamento così passano i primi dieci giorni in cui avevo tutti i lividi e senza sapere il motivo del perché mi trovavo lì. Mi viene comunicata la notifica da un brigadiere che ero lì perché gli agenti presumono (che parola è???) che durante un giro di perlustrazione dalla mia cella veniva un forte odore di sostanza stupefacente non meglio identificata (vi rendete conto???). Il 15° giorno (termine massimo di isolamento), mi viene fatto il consiglio disciplinare con anche il medico, – che la sera del 6/7/2016 mi ha visitato e vedendo tutti i miei lividi si è girata e mi ha detto: “Ma sì, dai, stai bene”- il Commissario, collega del nuovo Ispettore e della più nota combriccola di picchiatori, e il Dott. Giacinto Siciliano (la massima autorità di questo istituto) a cui ho spiegato tutto, anche delle mani che mi erano state messe nel corpo facendo notare la ferita che avevo in bocca; ha visto e letto le nostre 4 analisi delle urine e ha visto che erano negative a tutto!!! (forse adesso col tempo possono essere cambiate grazie ai loro giochetti). Pensavo che la mia posizione fosse chiara! Invece lui sene è andato e dopo 5 ore mi è stato comunicato che ero in isolamento per dichiarazioni mai date da me. Il mio coimputato/compagno di stanza doveva uscire l’8/6/16 nel suo primo permesso, dopo tutti questi anni: bloccato per questi motivi da nulla.

N.B.: dopo il pestaggio nell’ufficio Ispettori mi è stato detto da un agente se sapevo perché mi trovavo lì; al mio no il merda mi dice che ero lì perché qualcuno mi voleva male (qualche infame) perché al 2° Pad, tranne pochissime persone, le altre sono tutte sporche…questo è il 2° Pad., dove cercano di toglierti l’unica cosa che ci rimane qua dentro, la dignità.  L’agente mi ha detto in un secondo tempo che se io me la cantavo e li aiutavo in tutto si sarebbero dimenticati di noi 4 e della nostra storia, sti vigliacchi, così al mio NO è successo tutto quello di cui sopra.

Vi ringrazio di cuore, vi chiedo se possibile di pubblicare questa lettera sul web e son ben felice di unirmi a voi contro gli abusi che vengono perpetrati nella carceri italiane, in particolare qui ad Opera. Ora mi trovo con Eros, stiamo bene e vi mandiamo un abbraccio.

P.S.: gli altri tre ragazzi sono anche loro qua sul piano senza rapporti né niente.

Ci sentiamo presto per ulteriori aggiornamenti.

(lettera firmata)

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[Roma] L’IDEA inFESTA: 20 ANNI VIANDANTI

L’IDEA inFESTA:20 ANNI VIANDANTI

20 anni trascorsi da quel maggio del 1996 in cui, dopo circa un semestre di incontri ed elaborazione tra alcune individualità anarchiche con differente vissuto politico,  la Biblioteca L’Idea annunciava pubblicamente la sua fondazione inviando un comunicato alle redazioni di giornali e riviste del movimento anarchico,  nel cui ambito si colloca, nella lotta contro ogni forma di potere e nella imprescindibile compenetrazione di mezzo e fine .

L’intento era quello di gestire collettivamente l’accessibilità al patrimonio storico- politico precedentemente raccolto in forma individuale nell’Archivio Internazionale di Controcultura del Movimento Operaio. Contemporaneamente si voleva sviluppare la distribuzione, in modo sia fisso sia itinerante, di materiali specificatamente di matrice anarchica e antiautoritaria, nonché ristampare vecchi scritti ed editarne di nuovi.

Si scavalcò poi il millennio con il trasloco da Centocelle  alla storica sede del Pigneto in Via Braccio da Montone 71^, dove dal 1985 varie realtà anarchiche si erano succedute, nel 2003 vi fu l’apertura della serranda accanto, attrezzata anche per la cucina, esclusivamente vegan e a libera sottoscrizione . Nel 2011 l’inaugurazione dello Spigolo sul crocicchio tra Via Braccio da Montone e Via Fanfulla da Lodi apre possibili nuove prospettive con una disponibilità maggiore, seppur sempre contenuta, di spazio  fruibile da chi voglia condividervi proposte e iniziative con modalità e tensione antiautoritarie.

Quindi tra varie vicende e peripezie, gioiosi entusiasmi, compiante perdite e necessarie rigenerazioni, la propensione delL’Idea si è rivelata nelle attività e nelle forme comunicative. Le rassegne Caca ad arte che ConCInemaproiettate in funambolici nessi; le presentazioni di testi storici o di pulsante attualità; le Merende Rigeneranti, percorsi di conoscenza verso il ritrovamento di una dimensione empatica nella natura, contro la delega medica e gli specialismi imposti dal dominio; le tante iniziative non meramente ludiche, perché pur nella propria leggerezza non vogliono perdere mai profondità di messaggio.

Sfuggente  ad attitudini accademiche, ma tesa ad approfondire e risaltare l’intensità dei contenuti. Risoluta nel mantenere saldo il principio di non compromissione con il dominio, ma non dogmatica nella sperimentazione di relazioni antigerarchiche.

Punto di incontro ed anche possibilità di confronto tra esperienze, età e azione variegate.

L’Idea dissacrante e refrattaria ad ogni diktat, istigatrice di dubbio ma ostica all’equivoco.

L’Idea antieconomica, a fare i conti con l’affitto della sede, resistente a lusinghe dell’inglobamento “radicultural chic” ed a facili risoluzioni commercial folcloristiche, in uno dei vecchi quartieri che da popolare  è diventato modaiolo, secondo il corrente dettame obbligatoriamente consumistico di trasformazione urbana che ,con la forzosa e pretesa “riqualificazione”, rafforza il sistema di sfruttamento controllo e incanalamento di menti e corpi.

L’Idea a festeggiare 20 anni tra amici e compagni che la riconoscono e tra cui si riconosce, tra affini e simpatizzanti che, infestandosi, vogliono sostenerla. In un epoca in cui il dominio ci vorrebbe paralizzati dalla paura e dalla rassegnazione, l’estro e la passione di questi 20 anni saranno incoercibilmente dinamici.

Quindi questi festeggiamenti non avranno confini spaziotemporali, ma si rinnoveranno a tappe in date e luoghi diversi tra realtà che esprimeranno la volontà di ospitarli nel piacere della complice solidarietà.

POTEVAMO ONDEGGIARE SUL LIMITE DI UN GRANDE EVENTO…

SCEGLIAMO DI TUFFARCI NELL’ECCESSO DELLE EVENTUALITA’!

BIBLIOTECA L’IDEA

Roma Giugno 2016

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Op. Scripta Manent – Indirizzi prigioniere/i e conto corrente contributi solidarietà

Croce Nera comunica gli indirizzi per scrivere alle/ai compagnX in carcere e un numero di conto corrente per le prime, urgenti, necessità.

BISESTI MARCO C.R. REBIBBIA via Bartolo Longo n. 72 – 00156 ROMA

MERCOGLIANO ALESSANDRO
C.R. REBIBBIA via Bartolo Longo n. 72 00156ROMA

BENIAMINO ANNA
C.C. CIVITAVECCHIA via Aurelia nord km 79,500 n. snc 00053

CREMONESE DANILO EMILIANO C.C. via San Donato n.2- 65129 PESCARA

SPEZIALE VALENTINA C.C. via Ettore Ianni n.30 – 66100 CHIETI

ALFREDO COSPITO E NICOLA GAI SI TROVANO SEMPRE A FERRARA IN AS2

Mentre Daniele, compagno redattore di CROCE NERA ANARCHICA, è stato arrestato secondo altro procedimento, con l’accusa di detenzione di materiale atto alla fabbricazione di ordigni esplosivi. In seguito al ritrovamento nel suo appartamento di alcune batterie e un manuale da elettricista.

CORTELLI DANIELE C.C. Regina Coeli  Via della lungara n29 – 00165 roma

Per inviare contributi solidali

N° Carta PostePay: 4023 6009 1934 2891
Intestato a: Omar Nioi

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