No Muos – Cronache della resistenza e delle cariche a Niscemi

riceviamo e pubblichiamo

REPORT NOTTE DEL 10-11 gennaio 2013: Niscemi INVASA da centinaia di forze di polizia.

Con inaudita violenza sono stati rimossi i blocchi dei manifestanti per il passaggio del convoglio con i mezzi per il montaggio delle antenne MUOS.

Alle 22,30 della sera del 10 gennaio é stato avvistato il convoglio con 4 camion e 2 gru della ditta COMINA scortati da numerosi reparti d’assalto di Polizia e Carabinieri lungo la Statale Catania-Gela. Il convoglio partito da Belpasso per evitare il transito attraverso la città ha proseguito lungo la SS115 per poi risalire da C.da Terrana a sud della base militare di Niscemi.

Alle ore 00.30 gli occupanti del presidio, situato a Nord della base per timore di non riuscire ad impedire il passaggio del convoglio si sono mobilitati e diretti in C.da Terrana.

Nelle stesse ore Niscemi veniva invasa da decine di truppe di Polizia e Carabinieri che hanno effettuato innumerevoli posti di blocco nei punti nevralgici di transito verso la base militare, non permettendo il passaggio delle persone, creando numerose difficoltà anche ai residenti che alle prime ore del giorno si recavano al lavoro. Cio’ nonostante, numerosi attivisti e cittadini (allertati da internet e
SMS) si sono recati in C.da Ulmo ma le forze di polizia schierate presidiavano tutti gli accessi ed hanno impedito a tutti di proseguire in
direzione del convoglio, né di accedere al presidio di C.da Ulmo. Solamente gli attivisti che già si trovavano al Presidio di C.da Ulmo sono
riusciti a raggiungere il convoglio in C.da Terrana.

All’1.30 del mattino, in C.da Gallo (al bivio tra il borgo di S.Pietro e Caltagirone) si è tenuto un primo blocco da parte del Comitato NO MUOS di Niscemi unitamente ad alcuni membri di altri Comitati che sono riusciti a sopraggiungere nel frattempo da altre città. Le forze di polizia in tenuta anti-sommossa hanno reagito duramente e con violenza. Hanno effettuato alcune cariche, ma nonostante l’impeto dei poliziotti i manifestanti sono riusciti a resistere ai blocchi sotto le manganellate per alcune ore.

La dinamica del blocco è stata estremamente dura, i manifestanti ripetutamente si opponevano con il corpo al passaggio dei mezzi pesanti in maniera pacifica, ma le forze dell’ordine, incitate dai capi dell’operazione, non rinunciavano ad utilizzare le maniere forti per
rimuovere fisicamente gli attivisti con numerose cariche. Il convoglio alle 3.30 dopo ore di resistenza è riuscito a passare e a proseguire lungo la Strada Provinciale che porta alla base militare. Dopo aver superato il primo blocco alcuni reparti hanno impedito ai manifestanti di spostarsi per almeno un paio d’ore, assicurandosi che non riuscissero a raggiungere altri manifestanti che nel frattempo arrivavano dalla città.

Altri attivisti che arrivavano dalla Città sono riusciti a superare i posti di blocco e a raggiungere la Strada Provinciale in posizione utile
per effettuare un presidio per impedire il passaggio del convoglio.

Alle ore 4. 00 circa nei pressi di C.da Vituso (lungo la S.P. Niscemi-Caltagirone) viene effettuato un secondo blocco stradale in maniera
pacifica e civile. Nonostante che l’opposizione fisica dei manifestanti fosse del tutto serena, le centinaia di forze dell’ordine che scortavano il convoglio, anche questa volta non hanno esitato ad utilizzare le maniere forti per rimuovere fisicamente i singoli manifestanti.

Dunque, dopo ore di resistenza civile, il convoglio è riuscito alla fine ad accedere alla base militare intorno alle 4.30 scortato e protetto da
centinaia di agenti di Polizia e Carabinieri.

Alle ore 5.30 i manifestanti sono riusciti a ritornare al presidio di c.da Ulmo ed hanno indetto un’assemblea immediata ed urgente, dopo un breve dibattito si è deciso di allertare ed informare la città di Niscemi del grave fatto accaduto. Alle ore 6.00 presso il Largo Spasimo si è tenuto un breve comizio rivolto ai niscemesi che si recavano al lavoro nelle campagne.

Il presidio di C.da Ulmo denuncia il grave fatto accaduto questa notte, un invasione armata da parte dello Stato ha di fatto impedito l’esprimersi del territorio. Con la forza lo Stato ha voluto impedire che la popolazione che ospiterà questa installazione decida se accettare o meno il prezzo da pagare in termini di salute, pace e inquinamento. “E’ un atto di prepotenza inaudita, che tuttavia non ci indebolisce” – dicono gli attivisti del presidio – “Il passaggio di questo convoglio non è una sconfitta ma l’inizio di una nuova fase della resistenza all’installazione del MUOS. Verrà probabilmente indetta a breve una grande mobilitazione per portare la questione alla ribalta nazionale”.

 

Pubblicato in Approfondimenti, NOTAV, Tutti i post | Commenti disabilitati su No Muos – Cronache della resistenza e delle cariche a Niscemi

Lettera di Santo, prigioniero in isolamento

Ciao carissimi compagni,
chi vi scrive è un compagno di Maurizio Alfieri. Maurizio mi ha parlato molto bene di voi e allora mi sono sentito di prendere carta e penna e scrivermi la mia sofferenza.
Mi chiamo Santo, sono di Catania, vivo a Milano e ho 38 anni.
In questo momento sto passando dei momenti brutti e molto tristi per la morte di mio padre.
Ma questo mi dà più forza per combattere il mio problema e spero che la mia testimonianza spingerà qualcuno ad aiutarmi e a fare sentire la mia voce tramite voi compagni e Internet.
Io sono portatore di bendaggio gastrico, pesavo 188 kg, ne ho persi più di 80 e ho bisogno di controlli periodici specializzati presso il policlinico di Milano (padiglione Zonda, dottor Mozzi). Dovrei andare ogni 6 mesi per come hanno dichiarato i periti in sentenza. Ma è da giugno 2011 che non faccio controlli.
Sono stato accusato sulla base di “voci confidenziali” ritenute attendibili di essere mandante, capo sommossa e capo promotore di rivolte ecc. ecc. E mi trovo in isolamento da dicembre 2011 come un cane. Mi hanno sanzionato con gli articoli più gravi (art. 3,4,5 e 39 OP) e applicato la G.S.C. (Grande Sorveglianza Custodiale) da reato comune. Tutto ciò perché ho lottato per i mie diritti alla salute.
Ogni 6 mesi mi trasferiscono senza darmi cure né spiegazioni (da Catania a Caltagirone, Caltanisetta, Trapani, Favignana, Ucciardone, S. Vittore, Opera, Biella e ora Saluzzo).
Ora è da marzo 2012 che aspetto un’operazione all’epidermide cutea DX, è per questo che se ne lavano le mani perché abbiamo fatto denuncia per danni permanenti e si spaventano ad operarmi.
Ho scritto a Riccardo Arena (radio carcere) con tutta la documentazione ma siccome il tutto scotta non ha fatto niente perché c’è da combattere per gli abusi che sto ricevendo, ma io li affronto giorno per giorno sì che loro hanno paura perché io mi faccio rispettare.
Spero che avrò la solidarietà dei vari compagni così mi faranno compagnia e potremo combattere assieme per i nostri ideali che sono la libertà di uomini liberi.
Ora vi saluto con affetto e stima.
Il vostro compagno carcerato,
Santo Galeano

da: Informa-azione

P.S. Maurizio ci informa che Santo (il quale aveva accluso alla lettera la documentazione medica e il cui stato di salute è ancora peggiore di quanto non emerga dalle sue parole) è stato di nuovo trasferito, questa volta a San Vittore.

Per scrivergli:

Santo Galeano
Casa circondariale di Milano San Vittore – Piazza Filangieri 2 – 20123 MILANO

Pubblicato in Anarchismo, Antiautoritarismo, Galere e CIE, Repressione, Tutti i post | Commenti disabilitati su Lettera di Santo, prigioniero in isolamento

Liberazione Animale – Antispecismo è antifascismo

riceviamo e diffondiamo:

Antispecismo è antifascismo

Intendiamo trasmettere un messaggio libertario ed antiautoritario, a beneficio di chiunque, umano e non. Riteniamo che una prospettiva liberatoria debba includere ogni essere vivente, nell’empatia verso le sofferenze della sua condizione soggetta ad oppressione.
Assistiamo sempre più frequentemente ad infiltrazioni fasciste in ogni aspetto della vita politica e sociale, dalle lotte anticapitaliste al diritto alla casa (resistenza agli sfratti, occupazioni e via discorrendo). Come realtà antispecista constatiamo anche un crescente “impegno” in tematiche animaliste e di liberazione animale. Loschi figuri, riconducibili a sigle quali antispe_ivreaautonomi nazionalistisquadrone animalista,100% animalisti, solo per citarne alcune, imperversano nelle iniziative antispeciste, come la recente incursione al corteo del 20 ottobre 2012 contro Harlan (centro di vivisezione), quando vennero scacciati grazie ad un gruppo antifascista organizzatosi spontaneamente; scendono in strada con sit-in e presidi, sfruttano e contaminano simboli e linguaggi chiaramente antiautoritari, tra cui ALF, Animal e Human Liberation…
Tuttavia questi personaggi, chiaramente fascisti, sono ben lontani dalle pratiche antiautoritarie, presentandosi spesso con la sigla ANTI-ANTIFA.
Si dà per scontato che essere antispecista significhi essere anche antifascista, ma appare evidente che non è così, anzi questi sedicenti ”animalari” godono di particolare libertà di azione proprio perché sottovalutati, nascondendosi dietro simbologie ambigue utilizzate in maniera subdola.
Per questo riteniamo opportuno integrare il tema dello sfruttamento animale in un’iniziativa di condanna di un’ideologia, e di una pratica, per sua natura autoritaria, oppressiva e vessatoria. Coerentemente a questa visione sosteniamo comunque che anche il linguaggio debba compiere un’autoanalisi che escluda equazioni speciste, spontaneamente ereditate dal linguaggio comune che ne abbonda, ed inconsapevolmente introdotte in quello che, in piena condivisione, condanna realtà deplorevoli.
Solidarietà a chi lotta contro il fascismo e ogni forma di autorità.
Nessuno spazio a questi infami e a tutti i loro fiancheggiatori.

Antispeck_Torino

Pubblicato in Anarchismo, Antiautoritarismo, Antifascismo, Antispecismo, Comunicati, Tutti i post | Commenti disabilitati su Liberazione Animale – Antispecismo è antifascismo

Sull’arresto di due fascisti per attacchi firmati ALF

riceviamo e diffondiamo:

Segnaliamo la notizia di questi giorni riguardo all’arresto di due animalisti, e del mandato di cattura ai danni di un terzo, accusati di 4 attacchi incendiari avvenuti in Toscana negli ultimi tre mesi; l’ultimo dei quali l’incendio del 31 dicembre a 8 camion di proprietà di un’industria di latticini a Montelupo. Tutte le azioni di cui sono accusati sono state rivendicate e firmate con la sigla ALF (Animal liberation front).

Il primo dei tre ad essere arrestato, Filippo Serlupi d’Ongran, ha subito ammesso la responsabilità di tutti e 4 gli incendi.

Negli articoli di giornale si fa riferimento alla sua militanza negli ambienti dell’estrema destra e al fatto che sarebbe frequentatore del centro sociale di destra “Casaggì” di Firenze.

Una sommaria ricerca su internet ci ha fornito altre informazioni, tra cui il suo profilo facebook in cui posta foto che lo vedono circondato da donne ridotte ad oggetti sessuali.

Le sue implicazioni con l’estrema destra sono più attuali che mai, lo conferma la scelta dei due avvocati che lo difenderanno: tali Giangualberto Pepi e Andrea Mennini Righini.

Il primo si è candidato per le elezioni comunali di Firenze del 1999 per il Movimento Sociale Fiamma Tricolore:
http://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_comunali_a_Firenze

Piu’ recentemente ha pubblicato un libro dal titolo “Memorie e pensieri di un lupo azzurro”, di chiara influenza fascista e di cui si può leggere un’introduzione che non lascia spazio a dubbi:
http://antimafiaduemila.com/book/4-cultura/598-memorie-e-pensieri-di-un-lupo-azzurro.html

Non a caso il libro è stato presentato il 4 ottobre 2012 al centro sociale di destra Casaggì di Firenze e pubblicizzato sul sito della Giovane Italia – Destra Identitaria e Giovanile: http://giovaneitaliacertaldo.blogspot.it/

L’altro avvocato, Andrea Mennini Righini, ha difeso a processo un esponente del gruppo ultras neofascista ‘Bulldog Lucca 1998’ della Lucchese accusato di un violento pestaggio di gruppo ai danni di un operaio di sinistra in un pub:
http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2010/08/14/news/bulldog-i-giudici-devono-decidere-1.2013269

Non abbiamo trovato informazioni sulle posizioni politiche degli altri due indagati ma la scelta di avere portato avanti azioni insieme a una persona con ideologie filo-fasciste ci fa come minimo sorgere dei dubbi anche su di loro.

“Casualmente” hanno ricevuto supporto finora solo da gruppi di destra come “100% animalisti” e blog di palese ispirazione di estrema destra, come Bikersgrunf (http://bikersgrunf.overblog.com/militanti-alf-liberi-subito), che commenta l’articolo del loro arresto con un “Piena solidarietà da parte mia ai camerati”.

E’ ridicolo che questi personaggi abbiano usato nelle loro azioni una sigla come Alf e per di più racchiusa in una A cerchiata; ma se inseriamo questo episodio in un contesto come quello attuale, in cui gruppi di estrema destra (sempre più numerosi) si appropriano delle tematiche e delle lotte storicamente legate a movimenti anarchici o libertari, allora tutto acquisisce un senso.

Dobbiamo essere chiari e determinati nel rigettare ogni tipo di infiltrazione fascista nel movimento di liberazione animale; chi sostiene questo tipo di ideologie autoritarie e discriminatorie tra esseri umani va in direzione opposta alla nostra concezione di liberazione animale, che si inserisce in una lotta più ampia contro ogni forma di dominio e prevaricazione su tutti gli esseri viventi.

Pur condividendo le azioni di cui sono accusati non ci interessa ovviamente supportare queste persone o solidarizzare con loro.

Questo episodio dovrebbe anche essere occasione per un’ulteriore riflessione da parte di individualità e gruppi antispecisti su come trovare strategie o approfondire contenuti che non lascino spazio a dubbi e ad ambiguità;  per ribadire, dunque, i contenuti libertari della nostra lotta.

Alcuni/e attivisti/e per la liberazione animale

Pubblicato in Anarchismo, Antiautoritarismo, Antifascismo, Antispecismo, Approfondimenti, Azione Diretta, Comunicati, Tutti i post | 1 commento

Forlì – Sgomberato il MaceriA

Apprendiamo dai compagni e dalle compagne di Forlì, che il MaceriA è stato sgomberato nella mattinata dell’8 gennaio 2013.

Ascolta la diretta con un occupante su Radio Blackout

Pubblicato in Anarchismo, Antiautoritarismo, Comunicati, Tutti i post | Commenti disabilitati su Forlì – Sgomberato il MaceriA

Lettera aperta di Alfredo Cospito a Umanità Nova

Riceviamo e diffondiamo una lettera aperta del prigioniero anarchico Alfredo Cospito, rinchiuso nella sezione AS2 del carcere di Alessandria, all’amministrazione della rivista Umanità Nova:

Lettera aperta all’ amministrazione di Umanità Nova

Alessandria, 29 dicembre 2012

Nella mia vita non mi sono mai posto il ”gravoso problema” della lettura di Umanità Nova,tanto meno ho perso il mio tempo a criticare la Federazione Anarchica Italiana,confesso, ultimo dei miei pensieri , anche prima di finire dentro. Di ”infamale” in questa ridicola storia ci sono solo le vostre stupide parole in ”libertà”. Che ne sapete voi delle mie posizioni !Chi sono i fantomatici altri a me vicini?Una cosa comunque adesso è chiara, almeno a me : le compagne ed i compagni che vi accusano di essere paraculi …ecc, ecc hanno ragione. Sfortunatamente per tutti , non c’è limite al peggio. N.B. Per vostra conoscenza , il sottoscritto ha la corrispondenza sottoposta a censura, tutte le lettere passano x le mani del Pubblico Ministero. Sono consapevole che questo è trascurabile nell’ottica della vostra intransigente vita rivoluzionaria, ma magari la prossima volta, prima di sparare cagate gratuite, contate almeno fino a dieci. Risparmiatevi pure l’invio del giornale, cercherò di farmene una ragione. Sempre per l’anarchia.
Alfredo Cospito

 



Vi allego per conoscenza la lettera di Umanità Nova cui faccio riferimento:

Ciao Alfredo: abbiamo ricevuto la tua lettera di richiesta per Umanità Nova e il giornale ti sarà spedito, dopo la pausa di fine anno, come facciamo con qualsiasi detenuto/a che lo desideri.

Detto questo siamo rimasti/e estremamente stupiti/e dal fatto che, dopo che per anni tu e gli altri a te vicini ci avete attaccato in tutti i modi in quanto riformisti, pacifisti, paraculi, cacasotto, topo da biblioteca ecc ecc desideri ricevere proprio il nostro giornale, da sempre da voi considerato alla stregua della carta igienica. Capirai che, dall’alto della tua intransigenza rivoluzionaria, ci è sembrata una strana richiesta. Avessi cambiato posizioni? ( Se è così ce lo puoi dire, giuriamo che resta fra noi…) Ci avessi scambiato per la FAInfamale? Vuoi informarti sulle posizioni del nemico?

Facci sapere e buona lettura.
L’amministrazione di Umanità Nova

Pubblicato in Anarchismo, Antiautoritarismo, Approfondimenti, Repressione, Tutti i post | Commenti disabilitati su Lettera aperta di Alfredo Cospito a Umanità Nova

MaceriAoccupato – C’eravamo prima di voi e ci saremo dopo!

riceviamo e pubblichiamo:
 
Pubblicato in Anarchismo, Antiautoritarismo, Antifascismo, Autogestione, Azione Diretta, Tutti i post | Commenti disabilitati su MaceriAoccupato – C’eravamo prima di voi e ci saremo dopo!

Padova – Sgombero e sequestro del C.p.o. Gramigna

riceviamo e diffondiamo:

Sgombero e sequestro del C.p.o. Gramigna

Diamo notizia che lunedì 24 dicembre è stato sgomberato, e posto sotto sequestro preventivo da parte della questura, lo stabile comunale occupato dal C.p.o. Gramigna lo scorso 5 dicembre. Di fronte allo stabile due “new jersey” di cemento sbarrano le entrate. Lo sgombero si somma ai tre precedenti tentativi di chiusura in cui gli sbirri avevano fatto saldare delle grate di ferro alle entrate, sempre rimosse dagli occupanti.

Seguirà a breve un comunicato con maggiori informazioni.

Collettivo Politico Gramigna

Pubblicato in Comunicati, Repressione, Tutti i post | Commenti disabilitati su Padova – Sgombero e sequestro del C.p.o. Gramigna

Spoleto – Sul processo di appello per Op. Brushwood

riceviamo e diffondiamo:

Come è a molti noto, il 13 febbraio si terrà a Perugia l’udizienza (forse unica) del processo di appello per i fatti rigurdanti la cosidetta Operazione Brushwood: il 23 ottobre 2007, cinque spoletini vennero arrestati con l’accusa di far parte di una associazione sovversiva responsabile del danneggiamento di alcuni cantieri edili, dell’incendio di ruspe, dell’invio di una lettera con proiettili rivendicata COOP-FAI e di alcune scritte sui muri.

Solo in quattro vennero rinviati a giudizio, e infine in due (Michele e Andrea) condannati per associazione sovversiva rispettivamente a 3 anni e 8 mesi e 2 anni e 6 mesi. Dario e Damiano vennero condannati ad un anno per i fatti specifici. Il pm era la famigerata Manuela Comodi che chiese 9 anni per Michele, 8 per Andrea, e 6 ciascuno per Dario e Damiano (quest’ultimo accusato solo di una scritta su un muro). Secondo la follia repressiva del pm, autrice anche delle successive operazioni Shadow e Ardire, a testimonianza se ve ne fosse il bisogno della propria misera credibilità, fare una scritta su un muro è un atto di terrorismo.

Sempre a febbraio si terrà presso il tribunale di Spoleto l’udienza preliminare nei confronti di Michele Fabiani e Paolo Dorigo, accusati di aver diffamato il maresciallo dei carabinieri Alvaro Biagioli. Paolo è stato prigioniero molti anni a Spoleto, per fatti rigurdanti le Brigate Rosse. Arrestato e condannato con un processo completamente irregolare (anche per le norme del diritto borghese), dove la difesa non ebbe nemmeno il diritto di interrogare i testimoni, fu il primo caso di processo annullato dall’Alta Corte di Giustia Europea, tanto che si studia anche nei libri degli aspiranti avvocati/magistrati a giurisprudenza. Per Paolo è in corso un nuovo processo, ma la giustizia borghese non gli fa sconti e, cosa abbastanza clamorosa, pretende i soldi per le spese di detenzione, anche se ufficialmente il vecchio processo è stato annullato. Fatto grave, tanto che gira in internet un appello di solidarietà con Paolo per questa ennesima provocazione/persecuzione.

Michele è stato il compagno che più si è mobilitato a Spoleto nel movimento di solidarietà, costituendo il cosiddetto “Comitato Dorigo libero”. Ancora oggi i due compagni sono legati da profonda amicizia. Ora verranno processati insieme il 26 febbraio. Cosa è successo?

La notte fra il 13 e il 14 marzo 2007 Michele e Andrea subivano una perquisizione da parte del maresciallo Biagioli. Il maresciallo poi nella notte in caserma minaccerà e maltratterà pesantemente Michele. Il quale scriverà un preciso comunicato, che riproduciamo sotto. La perquisizione in teoria era motivata dalla ricerca di droga, sfruttando l’art. 103 che permette per sbirri in cerca di droga di effettuare perquisizioni senza autorizzazione dei giudici.

Il comunicato in cui Michele ha denunciato le violenze subite è stato pubblicato da numerosi siti internet, ma la Procura di Spoleto ha deciso di denunciare per diffamazione, oltre a Michele, anche Paolo, colpevole di aver ospitato sul suo sito il comunicato (www.paolodorigo.it).

Che Biagioli fosse un tipetto manesco a Spoleto lo sanno tutti. Proprio nell’inchiesta Brushwood ci sono diverse intercettazioni di persone che parlando con gli indagati raccontanto di aver ricevuto botte dal maresciallo dei carabinieri.

Ma la vicenda si fa ancora più complessa quando ad ottobre vengono arrestati Michele, Andrea e gli altri. Infatti si viene a scoprire, gurda caso, che le indagini che hanno portato all’Operazione Brushwood (testa d’ariete per le altre ondate repressive fino all’ultima Operazione Ardire) sono iniziate proprio con quella perquisizione. Infatti si prende il comunicato scritto da Michele per raccontare la nottataccia e lo si mette a confronto con un rivendicazione anarchica di qualche giorno prima: secondo gli espertoni della Procura ci sarebbero delle analogie semantico-concettuali, quindi gli sbirri ottengono dal pm il permesso di indagare, intercettare, ecc. Il resto è storia nota.

Insomma un brutto fatto. Una perquisa con la scusa della droga, che sfocia in botte, che provocano un comunicato, che viene usato dagli sbirri per scatenare il primo di 5 anni di raid repressivi.

Il 13 febbraio, Michele, Andrea, Dario e Damiano saranno a Perugia per il processo di appello per l’associazione sovversiva.

Il 26 febbraio Michele e Paolo sarranno a Spoleto per il processo di diffamazione nei confronti di questo servo di bassa lega dello Stato.

Li e ovunque ci siano degli oppressi, ci sarà anche la nostra solidarietà.

(A)Spo


Segue comunicato del 2007 sulle violenze di Biagioli:

Comunico che questa notte, tra il 13 e il 14 Marzo, alle ore 01.40 ho avuto a casa l’indesiderata visita dei Carabinieri M.C. Biagioli Alvaro, Brig. C Venanzi Giuseppe e Asp.
Mariucci Roberto; la perquisizione si è conclusa portando in caserma le tre persone che in quel momento si trovavano a casa, rilasciandole solo alle 3 del mattino.
Ufficialmente a giustificare la perquisa era l’articolo 103/3 sulla droga, ovvero il solo articolo che permette l’intrusione a casa senza mandato del magistrato.
Naturalmente non sono state trovate sostanze stupefacenti ed è stata ben presto evidente la reale ragione della perquisizione. Io in particolare ho assistito ad un interrogatorio dove la parola e il concetto di droga non sono stati minimamente presenti. Appena mi sono trovato chiuso nella stanza con i 3 l’unico tema su cui si è
svolto l’interrogatorio, o meglio il monologo del Maresciallo Biagioli, è stata la politica e l’unico l’inguaggio usato quello degli insulti e delle minacce.
Biagioli ha immediatamente cominciare a parlare di anarchia, dicendo che quelli come me che non rispettano le istituzioni meritano di essere massacrati di botte per strada senza le forze dell’ordine che intervengano, dato che di esse non abbiamo bisogno, aggiungendo che mi avrebbe spaccato la faccia lui se avesse potuto. Più volte mi sono state messe le mani in faccia e la pressione delle dita sul petto, il Mareciallo Biagioli con il palmo della mano ha più volte fatto pressione sul mio volte dicendo che me lo avrebbe spaccato in 2.
Hanno ricordato che se mai ci sarà un altro incidente con la macchina loro non verranno a salvarmi questa volta, una promessa che assume evidentemente il tono della minaccia.
Quando ho provato a chiedere cosa c’entrassero le loro cazzate con l’art.103/3 Biagioli mi ha risposto che se provavo a movermi o a dire qualcosa mi avrebbe preso a pugni, mentre Mariucci si rallegrava del fatto che ora non avevo più lo sgurdo di sfida di pochi minuti prima a casa e continuava a minacciare.
L’invito ripetuto continuamente è stato quello di lasciar perdere (non è chiaro cosa).
Nel complesso l’interrogatorio mi è sembrato psicologicamente molto preparato, iniziato con una seria di “stronzo” e “pezzo di merda” e conclusosi con le formalità e con educazione, come nel voler recuparare e separare i due momenti nel mio ricordo. Le altre persone interrogate, per fortuna, non hanno subito le stesse mie pressioni, anche se ufficialmente la perquisizioni in principio, quando si sono presentati a casa, era indirizzata contro uno di loro e io sarei stato condotto in caserma solo perché a nome mio era
intestato l’affitto, mentre alla fine nel verbale il mio nome è il primo dei 3 a comparire.
Tutto questo testimonia le motivazioni politiche degli sbirri, le stesse minacce di stare attento che se qualcuno sarebbe venuto a spaccarmi la faccia non lo avrebbero fermato le considero molto significative e invito i/le compagni/e e gli/le amici/che a rifletterci su se dovesse capitare qualcosa del genere.

Michele

fonte: Informa-azione
Pubblicato in Anarchismo, Antiautoritarismo, Approfondimenti, Galere e CIE, Repressione, Tutti i post | Commenti disabilitati su Spoleto – Sul processo di appello per Op. Brushwood

Sputo sull’offerta

Riceviamo e pubblichiamo questa mail
 

Qualche giorno fa, mentre passeggiavo da sola sono stata importunata da due loschi figuri.

I due, un uomo e una donna, mi fermano per strada e con fare affabile mi chiedono di seguirli in un luogo tranquillo così da potermi fare una proposta di lavoro molto interessante. Colpita dalla stranezza della situazione chiedo ai due se sono giornalisti o sbirri e comunico che non li avrei comunque seguiti da nessuna parte.

I due si presentano come funzionari della presidenza del consiglio dei ministri, nello specifico del dipartimento informazioni e sicurezza. Si occupano, dicono, dello studio di fenomeni sociali e vorrebbero che io li aiutassi ad approfondire quello dell’anarco-insurrezionalismo.

Allibita e innervosita rispondo loro che se nella mia vita avessi scelto di lavorare per lo stato, il ministero o robe simili avrei in passato fatto i concorsi, ma visto che fortunatamente ho fatto scelte diverse non sono interessata a nessuna loro proposta. Ho aggiunto che mi urtava molto il fatto che si fossero permessi di seguirmi, spiarmi e importunarmi. Detto questo ho preso il culo e sono andata via.

Non sto qui a descrivere la rabbia e il disgusto che provo. Mi sento offesa. Offesa perché questi si sono permessi di avvicinarsi a me e farmi le loro vili proposte.

Sono convinta che cose del genere possano accadere a chiunque. Immaginare una tale possibilità mi induce a fare diverse riflessioni.

Da sempre lo Stato cerca di insinuarsi fra i compagni, attraverso continui monitoraggi, tramite agenti infiltrati, attraverso vili informatori, cercando soggetti disposti a vendersi e a fornire informazioni utili alle indagini.

Credo che oggi per lo Stato sia molto facile. Dispone di sofisticati strumenti tecnologici e si trova davanti un movimento debole e confuso, incapace al di là degli slogan di costituire una reale minaccia.

Non posso fare a meno di pensare che un movimento anarchico nel quale si riconoscono gruppi e individui capaci di chiedere che venga garantita l’incolumità di un’infame una volta scoperta, disposto alla dissociazione e facile alle calunnie, attenti ad una crescita quantitativa e non qualitativa, tesi a rincorrere il consenso degli “onesti” cittadini, non possa che prestarsi ai tentativi da parte del potere di penetrarlo e colpirlo nella sua debolezza e vulnerabilità.

Gli anarchici sembrano aver smesso di voler conoscere e riconoscere il nemico e attaccarlo. Il nemico al contrario la sua guerra l’ha già iniziata da tempo.

Con un po’ di amarezza nel cuore, ma con la determinazione di sempre, come individuo vado avanti lungo i sentieri scoscesi e affascinanti della libertà e del desiderio di distruggere questo esistente.

M.

Pubblicato in Anarchismo, Antiautoritarismo, Comunicati, Repressione, Tutti i post | Commenti disabilitati su Sputo sull’offerta