Giornate di mobilitazione per Marco Camenisch

5-6 FEBBRAIO 2013
Giornate di mobilitazione per ribadire la nostra complicità
a fianco di Marco Camenisch, contro lo Stato e
i suoi ulteriori tentativi di reclusione

Psichiatri, assistenti sociali e criminologi, loro che tramite le commissioni di cui fanno parte sono i nuovi carcerieri. Una matriosca di prigioni, una galera dentro l’altra.
In principio troviamo la galera per la condanna penale inflitta dal tribunale, poi al suo interno, durante l’espiazione della pena, i carcerieri si tolgono le toghe per indossare i camici bianchi ed esaminare e condannare il prigioniero; intendendo l’indole criminale come una forma patologica da curare.
Marco in questo periodo si trova sotto esame da parte di questa commissione, in quanto avendo già scontato i due terzi della pena potrebbe beneficiare della libertà condizionale. Spetta a loro dare una valutazione sul suo rilascio, la quale sarà impugnata dal giudice per la decisione finale.
Un iter che ormai è diventato prassi per tutti i prigionieri in Svizzera condannati per reati violenti
( assassinio, omicidio intenzionale, lesione personale grave, violenza carnale, rapina presa d’ostaggio, incendio, esposizione a pericolo della vita altrui o un altro reato passibile di una pena detentiva massima di 5 o più anni con il quale ha gravemente pregiudicato o voluto pregiudicare l’integrità fisica, psichica o sessuale di un altra persona; art. 62d CP).
In questa matriosca non possiamo fermarci a guardare il dito senza renderci conto della direzione che esso indica; il carcere sta cambiando forma, da luogo di privazione della libertà per un dato periodo a struttura dove si cerca deferenza completa dell’individuo al giogo dello Stato.

Marco in questi 20 anni di carcere ha sempre contribuito alla lotta, rivendicando il suo essere anarchico ecologista e senza mai asservirsi al volere dello Stato e del capitale.
I suoi carcerieri provano invano a scalfire questa sua forte identità minacciandolo, tramite queste commissioni, di rifiutargli la libertà condizionale e di affibbiargli l’internamento: una misura detentiva che prevede la detenzione indeterminata oltre il fine pena (art. 64 CP).
Essere al fianco di Marco, per contrastare questo nuovo attacco dello Stato, indirizzato come a lui anche a tutti i detenuti che non intendono piegare la loro identità facendosela plasmare dai vari camici bianchi!
Il 5 e 6 febbraio sono state indette due giornate di mobilitazione.
E’ importante che ognuno si mobiliti creando più momenti possibili, che la nostra complicità e solidarietà a Marco unite alla nostra rabbia e determinazione si oppongano ai colpi sferrati dai suoi carcerieri.

CONTRO LO STATO E OGNI CARCERIERE !
MARCO LIBERO!

individualità anarchiche ticinesi

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