Riceviamo e invitiamo alla diffusione:
Carcere di Opera, Agosto 2016
Buongiorno cari compagni/e,
sono (…), detenuto da ben 7 anni in questo istituto indegno e ne ho viste veramente di tutti i colori. Sono entrato che avevo 18 anni, ero ristretto al 2° Pad (regime custodia attenuata), reparto di premio-ricatto; dopo più di 3 anni che ero stato al 1° Pad, 4° piano, Sez. B., mi hanno proposto di andare a fare questo percorso al 2° Pad., anche se comunque io già al 1° Pad frequentavo corsi e scuola di ragioneria per mie ricerche personali.
Dopo essere stato quasi 5 mesi al 2° Pad., 2° piano, Sez. C., sono venuti di mattina, Ispettore di reparto (che non è più Passaretto, è un altro ancora peggio e anche lui come l’altro effettua pestaggi, insieme ai suoi soliti 4 scagnozzi, sui detenuti che non vogliono collaborare o abbassare la testa o innocenti che non sanno di nulla come nel nostro caso), quella mattina del 6/07/2016 sono venuti nella mia cella dove stavo con altri 2 miei coimputati (anche loro entrati in galera a 18 anni) e un altro ragazzo appena ventenne; stavamo cucinando, ridendo, scherzando, avevamo appena finito delle sigarette di tabacco, loro sono piombati dentro dicendo: “Dov’è la droga?”, “Cosa vi state fumando, questo origano o che cosa?”
Immediatamente, senza perquisizioni addosso, cosa che viene sempre fatta in questo casi ma poi capirete perchè non l’hanno fatta, tra spintoni e minacce siamo stati portati in ufficio dall’Ispettore, dove uno alla volta ci hanno chiesto cosa stavamo facendo e noi tutti abbiamo risposto che stavamo cucinando e comunque non stavamo facendo niente di male. Avevano già pronti i fogli da farci firmare per fare le analisi delle urine e per noi non è stato un problema, visto che non facciamo uso di nessuna sostanza. Ad un certo punto mi separano e mi mettono in una stanza perché io sono stato trovato in bagno a lavare la spugna per i piatti, prendono e iniziano a picchiarmi in 7, i luridi porci e continuano a minacciarmi chiedendomi se ero ancora convinto che stavamo cucinando. Dopo che mi hanno picchiato, ho detto loro di scrivere quello che volevano, pure che facevo uso di eroina (sti coglioni), tanto io ero sicuro per me e per gli altri, noi non facciamo uso di niente. Così facciamo le analisi, dopo 5 ore vengo condotto in isolamento così passano i primi dieci giorni in cui avevo tutti i lividi e senza sapere il motivo del perché mi trovavo lì. Mi viene comunicata la notifica da un brigadiere che ero lì perché gli agenti presumono (che parola è???) che durante un giro di perlustrazione dalla mia cella veniva un forte odore di sostanza stupefacente non meglio identificata (vi rendete conto???). Il 15° giorno (termine massimo di isolamento), mi viene fatto il consiglio disciplinare con anche il medico, – che la sera del 6/7/2016 mi ha visitato e vedendo tutti i miei lividi si è girata e mi ha detto: “Ma sì, dai, stai bene”- il Commissario, collega del nuovo Ispettore e della più nota combriccola di picchiatori, e il Dott. Giacinto Siciliano (la massima autorità di questo istituto) a cui ho spiegato tutto, anche delle mani che mi erano state messe nel corpo facendo notare la ferita che avevo in bocca; ha visto e letto le nostre 4 analisi delle urine e ha visto che erano negative a tutto!!! (forse adesso col tempo possono essere cambiate grazie ai loro giochetti). Pensavo che la mia posizione fosse chiara! Invece lui sene è andato e dopo 5 ore mi è stato comunicato che ero in isolamento per dichiarazioni mai date da me. Il mio coimputato/compagno di stanza doveva uscire l’8/6/16 nel suo primo permesso, dopo tutti questi anni: bloccato per questi motivi da nulla.
N.B.: dopo il pestaggio nell’ufficio Ispettori mi è stato detto da un agente se sapevo perché mi trovavo lì; al mio no il merda mi dice che ero lì perché qualcuno mi voleva male (qualche infame) perché al 2° Pad, tranne pochissime persone, le altre sono tutte sporche…questo è il 2° Pad., dove cercano di toglierti l’unica cosa che ci rimane qua dentro, la dignità. L’agente mi ha detto in un secondo tempo che se io me la cantavo e li aiutavo in tutto si sarebbero dimenticati di noi 4 e della nostra storia, sti vigliacchi, così al mio NO è successo tutto quello di cui sopra.
Vi ringrazio di cuore, vi chiedo se possibile di pubblicare questa lettera sul web e son ben felice di unirmi a voi contro gli abusi che vengono perpetrati nella carceri italiane, in particolare qui ad Opera. Ora mi trovo con Eros, stiamo bene e vi mandiamo un abbraccio.
P.S.: gli altri tre ragazzi sono anche loro qua sul piano senza rapporti né niente.
Ci sentiamo presto per ulteriori aggiornamenti.
(lettera firmata)