Green Hill – Liberazioni e arresti durante il corteo contro l’allevamento [audio]

fonte: fermaregreenhill.net

Sabato 28 aprile rimmarà impressa come una data storica per il movimento di liberazione animale italiano e internazionale, con la liberazione in pieno giorno di decine di cani liberati dal lager Green Hill al culmine di un corteo.

La liberazione dei cani dal lager di Montichiari è un segno evidente di quanto non sia più sopportata l’idea degli animali come cavie dei vivisettori e di quanto le persone siano decise a cambiare le cose in prima persona. Questa campagna ha fatto pressione su tante istituzioni affinché chiudessero questo allevamento, ma le migliaia di persone che l’hanno seguita non hanno più voglia di ascoltare promesse e menzogne ed è arrivato il momento di salvare almeno alcuni di quei prigionieri.

Un articolo sulla giornata di ieri:
http://www.fermaregreenhill.net/wp/decine-di-beagle-liberati-dallinferno-di-green-hill

Alcune fotografie:
http://www.flickr.com/photos/fermaregreenhill/sets/72157629923223085/

Alla fine di questa indimenticabile giornata purtoppo abbiamo saputo che 12 persone, 8 donne e 4 uomini, sono state tratte in arresto e dopo una notte in questura sono state portate nel carcere di Verziano a Brescia.

Da Radio Blackout un resoconto con Gab del Coordinamento fermare Green Hill, sulla manifestazione, le liberazioni, gli arresti e alcune prospettive di lotta antispecista.

AGGIORNATO: in serata i 12 attivisti, 4 uomini e 8 donne, arrestati per  il blitz all’allevamento, hanno lasciato il carcere. Il gip ha disposto per uno l’obbligo di dimora per tutti gli altri il divieto ad avvicinarsi al territorio di Montichiari. E’ durata 48 ore la detenzione dei 12 animalisti, provenienti da tutta Italia, fermati per aver liberato una ventina di cuccioli di beagle dall’allevamento di animali per laboratorio nel bresciano. Le accuse erano di furto, rapina, violazione di domicilio aggravata e resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

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[Roma] Torre Maura – Concerto HC

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NON ANCORA – Campagna in supporto delle Edizioni Anarchismo

La settimana scorsa abbiamo ricevuto una mail di A.M. Bonanno per le Edizioni Anarchismo. La pubblichiamo con l’auspicio che i compagni tutt@ vogliano raccogliere l’appello affinché possano essere stampati tanti altri contributi  da questa piccola perla esplosiva che risponde al nome di Edizioni Anarchismo.

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Edizioni Anarchismo
1975-2012
NON ANCORA

Non siamo ancora disposti a fermarci. Malgrado tutto e contro tutto vogliamo andare avanti con le nostre edizioni.
Le idee non ci mancano, nemmeno i progetti pratici. Con questa occasione vogliamo fare conoscere la strada percorsa fin qui e dove vogliamo andare. Naturalmente stiamo parlando solo dei nostri libri e dei nostri opuscoli. Il resto, quando ci è possibile, lo cantiamo in altro modo e ce lo teniamo per noi.
Abbiamo praticamente tutto, dicevamo: le idee, i progetti, tutto nero su bianco e anche su sofisticati supporti che (personalmente, chi redige questa nota) non saprebbe nemmeno come definire. Siamo pronti per andare ancora più oltre, più taglienti che mai, più orgogliosamente “altro” che mai.
Insomma ci manca solo un piccolissimo dettaglio, una faccenda da nulla, un trascurabile fuscello che non riusciamo a toglierci dall’occhio buono. I soldi.
Sfortunate vicissitudini, purtroppo a conoscenza di tutti, ci hanno spiaccicato al suolo. Potremmo vivacchiare, tirando fuori magari qualche piccolo straccetto stampato di quando in quando. Ma la massa dei lavori approntati è tale che ci corre l’obbligo di chiedere un aiuto ai compagni, a tutti i compagni che in questi ultimi trentacinque anni ci hanno seguito, amato o odiato, questo conta poco.
Una sottoscrizione?
Chiamatela come volete.
Questi soldi potrebbero, in casi estremi, essere considerati come un anticipo sui futuri libri ed opuscoli che stamperemo. In quest’ultimo caso spediremo direttamente noi i libri, man mano che verranno pubblicati, fino a raggiungere l’importo del contributo.
Qualunque somma sarà la benvenuta. Naturalmente accetteremo con migliore buon animo le somme più consistenti, ma non rifiuteremo le piccole.
Insomma, fate come volete, ma fate qualcosa. Almeno per chi scrive questa incresciosa nota, il tempo stringe.

p. Edizioni Anarchismo
Alfredo M. Bonanno

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Fate il versamento sul c/c postale 23852353 intestato ad Annalisa Medeot – Trieste e avvertiteci in qualsiasi modo:
Annalisa Medeot
Casella Postale 3431
34128 Trieste
edizionianarchismo@gmail.com

Il catalogo aggiornato è consultabile sul sito internet: www.edizionianarchsimo.net

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Bologna- Rinvio a giudizio per anarchici e anarchiche del Fuoriluogo

Il 24 aprile sono stati rinviati a giudizio, per associazione a delinquere con l’aggravante della finalità dell’eversione dell’ordine democratico, 21 dei 27 compagni e compagne coinvolti nell’inchiesta “Outlaw” partita l’aprile scorso con cinque misure cautelari in carcere e sette provvedimenti restrittivi.

Dopo due giornate di udienza in cui la pm Morena Plazzi è intervenuta per venti minuti al massimo esponendo con mediocrità e visibile noncuranza la richiesta di rinvio a giudizio, il Gup Andrea Santucci, come aveva già anticipato intervenendo dopo appena mezz’ora dall’inizio dell’udienza, ha deciso per l’accoglimento delle richieste della pm. A cosa siano servite due giornate e le ottime e fondatissime requisitorie degli avvocati proprio non è dato saperlo. Per sei posizioni è stato decretato il non luogo a procedere, ma per cinque di queste la richiesta era stata formulata dalla stessa pm. L’indipendenza della procura di Bologna dalle indagini di polizia, il suo essere filtro tra le accuse della digos e ciò che ha rilevanza penale, si sono dimostrati ancora una volta ampiamente inesistenti come uno degli avvocati aveva già segnalato in udienza. Per altro, la pm durante le pause del processo si faceva vedere in giro ridanciana ospite dell’auto della digos di servizio, ma non di scorta, al tribunale.

La motivazione avvallante l’accusa, secondo la pm, è che gli imputati avrebbero promosso e diretto un’organizzazione che si ritrovava nel circolo (i cui locali sono stati sequestrati) finalizzata al compimento di violenze, lesioni, danneggiamenti, manifestazioni non organizzate. Di questi tempi per riuscire a organizzare presidi e manifestazioni si vede che bisogna associarsi tra delinquenti.
La prima udienza del processo è stata fissata per il 31 maggio prossimo davanti al tribunale collegiale.

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Trento – Contro IBM e l’apparato bellico nelle univeristà

riceviamo e diffondiamo:

Nelle scorse settimane (il 13 e poi il 18, 19 e 29 aprile) si sono tenuti a Trento gli ICT Days, dove ICT sta per Information and Communication Technology. L’evento, organizzato dall’ università di Trento, dalla Fondazione Bruno Kessler e da Trento Rise, ruotava attorno all’ inaugurazione di un nuovo laboratorio di IBM per la ricerca sul linguaggio automatico (“IBM language and knowledge center for advanced studies”) e dava considerevole spazio alla propaganda del progetto “Smart Cities”, altro settore di punta di IBM. Alcuni nemici di IBM e delle tecnologie di guerra che ogni giorno vengono progettate all’ interno dell’ ateneo trentino sono stati presenti alle giornate con striscione (“IBM costruisce la gabbia del controllo totale. Libertà per Silvia, Costa e Billy”), megafono e volantini, ricordando la pluridecennale complicità di IBM con gli apparati repressivi e il suo ruolo guida nella creazione di un mondo tecnologicamente controllato, portando solidarietà a Silvia, Billy e Costantino, e facendo tra l’ altro ritardare di una mezz’ ora l’ inaugurazione del laboratorio. Quì sotto i testi distribuiti:


IBM A TRENTO

L’IBM (International Business Machines) è una delle più importanti aziende al mondo nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie nel campo informatico, delle telecomunicazioni, della microelettronica.

L’obiettivo di IBM è quello di interconnettere a livello informatico la totalità del reale, ossia creare una rete informatica omnicomprensiva della realtà, in tutti i suoi oggetti (uomini, animali, veicoli, infrastrutture, servizi, atmosfera etc). Il controllo, la verifica del comportamento, il monitoraggio, la localizzazione, la previsione, la costante tracciabilità di ogni movimento sono alcune delle tecniche utilizzate per ottenere quello che IBM chiama mondo “intelligente”: l’intelligenza di cui parla, in verità, non è altro che logica calcolatrice e scienza del controllo totale. Da una parte IBM sfrutta la rete delle telecomunicazioni già esistenti e le sue appendici (devices) per renderla più efficiente, in grado di supportare nuove applicazioni; dall’altra sviluppa tecnologie all’avanguardia, nuovi sensori e processori sempre più piccoli, grazie alle nanotecnologie (tecnologie che manipolano la materia a livello nanometrico (1nanometro=1/1 000 000 000 m).

Il progetto più ambizioso di IBM è Smart Cities: è il modello della città del futuro, in cui la mobilità, i sistemi di sicurezza e sorveglianza, l’accesso alle città, l’identificazione, le transazioni economiche, i sistemi medici, sono supportati e connessi tra loro attraverso un’infrastruttura tecnologica informatica onnipresente e pervasiva.

IBM lo sta già realizzando: a Stoccolma ha realizzato il sistema di videocontrollo per le targhe delle vetture in entrata in città, ai cui intestatari viene automaticamente addebitata la tassa per la circolazione in centro; ha inoltre elaborato per la polizia di New York il Real Time Crime Center, un database ottenuto integrando tutti i dati provenienti dai diversi archivi istituzionali per realizzare i profili personali di qualsiasi sospettato, direttamente visualizzabili dal singolo agente di polizia.
Il progetto “Smart Cities” forma un modello di cittadino costantemente rintracciabile grazie ai dispositive tecnologici con cui sarà continuamente costretto a interfacciarsi, sempre più alienato dai rapporti interpersonali, sempre più monitorato dagli occhi meccanici che invadono le nostre città, sempre più dipendente da una tecnologia di cui non conosce minimamente il funzionamento, dunque sempre più dipendente da tecnici ed esperti.

Per realizzare computer sempre più veloci e piccoli IBM è all’avanguardia nella sperimentazione sulle nanotecnologie: si tratta di tecniche irreversibili che si spingono fino nell’intimo della materia e sono capaci di manipolare strutturalmente le molecole e le loro combinazioni, fino a creare artificialmente nuovi materiali.
A Zurigo un laboratorio di nanotecnologie di IBM è stato individuato come obiettivo di una lotta ecologista proprio in quanto centro nevralgico e luogo per la produzione di un mondo sempre più costretto entro la rete della tecnologia. Billy, Costantino e Silvia, compagni anarchici, sono tuttora rinchiusi nelle carceri svizzere, con l’accusa di aver progettato un attacco a questo laboratorio allora in costruzione (2010).
Anche a Trento, grazie all’immancabile patrocinio della Provincia, IBM sta per aprire un laboratorio sul linguaggio automatico all’interno di Trento Rise, proprio a fianco di un dipartimento universitario che collabora a progetti militari (DISI).

IBM è oggi è uno dei principali artefici di un mondo meccanizzato e automatizzato, uno dei principali fornitori di quelle tecnologie del controllo totale con cui governi ed eserciti di tutto il mondo tentano di assicurarsi il mantenimento della pace sociale e la prosecuzione dello sfruttamento. Ecco perché esprimiamo tutta la nostra solidarietà a chi si batte per la difesa di una terra continuamente minacciata dal sistema tecno-industriale e da progetti nocivi e devastanti, e per una vita libera dalla presenza asfissiante del dominio e delle sue armi tecnologiche. Libertà per Silvia, Costa e Billy.

alcuni nemici del controllo tecnologico

L’Altra faccia della Ricerca

Alcuni laboratori e centri di ricerca, in particolare presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze informatiche (DISI) della Facoltà di Ingegneria di Trento, collaborano a progetti di natura militare o in partnership con Finmeccanica, il primo produttore italiano di armi (quinto a livello mondiale), e con altre aziende produttrici di armi. Alcuni progetti di ricerca condotti nei laboratori dell’ ateneo trentino sviluppano sistemi di controllo con applicazione militare o duale (civile – militare) e componenti high tech per armamenti:

– Il gruppo Eledia, (DISI – Facoltà di Ingegneria), diretto dal prof. Andrea Massa, svolge ricerche nel campo delle telecomunicazioni e dell’ homeland security (sicurezza interna), progettando applicazioni tecnologiche a fini militari e collaborando con aziende correlate a Finmeccanica.

– Il gruppo RSLab, diretto dal prof. Lorenzo Bruzzone si occupa di telerilevamento satellitare e collabora a COSMO-SkyMed, programma spaziale italiano per applicazioni civili e militari finanziato da Agenzia Spaziale Italiana e Ministero della Difesa e interamente realizzato da Finmeccanica.

– Il gruppo di ricerca legato alla ditta Neuricam di Gardolo e coadiuvato dal prof. Fausto Giunchiglia si occupa di computer miniaturizzati e pervasivi (NanoPC). Dal 2006 Giunchiglia è membro di Eurotech, gruppo controllato da Finmeccanica che sviluppa componenti elettroniche degli UAV (velivoli senza pilota) americani utilizzati in Afghanistan e in Irak.

– FBK (centro di ricerca pubblico della provincia autonoma di Trento), attraverso la figura di Oliviero Stock, collabora con l’Università di Haifa (Israele) nel settore dell’intelligenza artificiale all’interno di un accordo scientifico-militare tra Italia e Israele per lo sviluppo di tecnologie di interdizione, sorveglianza e guerra elettronica. – Transcrime (Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale di Trento), diretto dal prof. Ernesto Savona, sviluppa progetti di ricerca e analisi nel campo della sicurezza nazionale. Il prof. Paolo Rosa (Facoltà di Sociologia) collabora da anni con il CeMiSs (Centro Militare di studi strategici di Roma)

La sinergia fra dipartimenti universitari e centri di ricerca trentini ed enti, istituzioni e apparati militari (e con lo stato di Israele, artefice dell’oppressione del popolo palestinese) va denunciata e osteggiata. Dietro il paravento della “libertà di ricerca” sono in pochi a considerarne le implicazioni etiche e le ricadute sociali.

La guerra parte anche dall’università.

Rompiamo il silenzio sulle complicità accademiche.

antimilitaristi e antimilitariste

fuorilaguerradalluniversita@gmail.com

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[Roma] In alto la mia banda

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E’ uscito il numero 3 di vertice abisso, foglio egoista-nichilista

 

Questo il link per scaricare il numero 3 di Vertice Abisso.

 

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[Roma] Torre Maura – Giornata di Rianimazione Primaverile

 

DOMENICA 22 APRILE 2012 – dalle ore 11.00

GIORNATA DI RIANIMAZIONE PRIMAVERILE
VEGAN GODERECCIA
PER RIVOLTIFIORITURA ANTIURBANISTICA

In condivisione autogestita contro ruoli, deleghe e logiche di profitto
Ognun porti quel che vuole far assaggiare,conoscere, autocostruire…

– Comunicazione sulle lotte per la liberazione della Terra
– N’antra punta per l’autosufficienza energetica:
* assemblaggio  fornelli e stufe pirolitiche
* trasformazione degli aghi di pino in “biochar” cioè fertilizzante skilometrato e fuor di filiera
* Compostaggio sparseggiato per rivitalizzare l’orto
* Miglioramento – non allevamento – della vita naturale dei lombrichi
* Diffusione di semi e piantine
* Lancio di palline d’argilla per una crescita a tempo di seme

– Ristoro senza sfruttamento animale all’Hostaria de Porta e Pja senza oste né clienti
– Gran Bazar der Raccatto – cambio de staggione –
prendi ciò di cui hai bisogno lascia quel che non usi

– Smassaggiate rienergizzanti
– Tessitura e colorazione di stoffe con piante
– Tramandi erborei all’Antro

… NEL RAMMENTARE ANCORA CHE…IL GODIMENTO DIPENDE ANCHE DA TE !

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[Bo] Quale Liberazione? – CORTEO A BOLOGNA

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[Cremona] HELL DIVISION – JILTED – HOSTILITER – FUOCO FATUO @CSAKavarna


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