[In uscita] ADIOS PRISON – Hardcore Benefit Compilation

Ci siamo! L’attesa è quasi giunta al termine: finalmente la compilation benefit per O.l.ga. sta per uscire!!! Un grazie a chi ha portato avanti il progetto con tanta caparbietà e a tutti i collettivi e le individualità che hanno dato il loro contributo fondamentale.

Un grazie anche a tutti i velenosi per questa coproduzione!

Fuoco alle galere!

(A)

Copertina by GraficaNera

Questo progetto si è potuto realizzare grazie all’impegno di diversi soggetti particolarmente sensibili alla questione carceraria; ciascuno ha contribuito in base alle proprie capacità a coprodurre il disco che hai in mano.

La realtà che viviamo è quella di un sistema sempre più repressivo di cui il carcere è il pilastro fondante. Repressione e galera sono la risposta a chi cerca fuori dai paletti della legalita’ il necessario per vivere, a quei compagni e compagne particolarmente attivi ed esposti nelle lotte, a chiunque decida di alzare la testa di fronte a una situazione materiale che si fa sempre piu’ disastrosa.

E teniamo sempre a mente quello che avviene all’interno dei CIE, veri e propri lager moderni di cui s’è dotata la fortezza Europa, una vergogna di fronte alla quale non è più possibile voltar la faccia.

Pensiamo quindi che lottare contro il carcere significhi tentare di sbarazzarsene assieme alla società che ne ha bisogno.

Fondamentale nella lotta contro il carcere e’ la comunicazione con l’interno delle galere e tra prigionieri reclusi in carceri diverse, cosi’ da poter meglio comprendere quale sia la realta’ quotidiana di chi vive dietro le sbarre e capire quali possono essere le azioni da mettere in campo.

Una delle realtà che ha con altre contribuito negli ultimi anni a questo proposito e’ l’opuscolo mensile che il collettivo O.L.Ga. (è Ora di Liberarsi dalle Galere) stampa e diffonde, dentro e fuori i penitenziari di tutta la penisola – da ormai piu’ di sei anni.

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La compilation ADIOS PRISON uscirà grazie al supporto delle seguenti etichette:


Blackfire Records – blackfirerec@gmail.com


LaLinea Records – fanzine Vegan SxE


Velena DIY – velena@autistici.org – velena.noblogs.org


Bad Feeling Rec – bedfeeling@hotmail.it


Here And Now Records – stillburns_pdhc@hotmail.com

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Di seguito la lista delle band che hanno deciso di supportare il progetto ADIOS PRISON:

Compromise is defeat – 1312
xHanSolox – Murdered By The Hutts
Minoranza di uno – 2+2=5
Atestabassa – Chiuso nella rete
My own voice – Peana
Serka – La cura
Distemper – Margini
Gandhi Kamikaze – Eternità
Uprising – Political Laws
Niet! – Accade
Eat you alive – It’s A Trap!
Lamantide – Misero Grido
Angerage – Willy
Dcp – Poem From Guantanamo
Il Male – Zanne
xKatexMoshx – Strawberry fear forever
La Prospettiva – Pagine Nere
No Confidence – Different Life

Maggiori info qui: http://adiosprison.noblogs.org/

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No Tav – Nuovi attacchi repressivi

La giornata del 29 novembre 2012 inizia, alle prime ore del mattino, con una serie di perquisizioni e misure repressive contro resistenti No Tav accusati, a vario titolo, di aver partecipato ad alcune azioni: in particolare le veline riportate dai media asserviti fanno riferimento alla cacciata di alcuni giornalisti, lo scorso febbraio, durante i blocchi autostradali conseguenti al tentato omicidio di Luca Abbà, e all’irruzione-occupazione estiva degli studi degli ingegneri della devastazione di Geovalsusa.
Da Radio Blackout apprendiamo inoltre che in mattinata i carabinieri hanno fatto ingresso nel presidio di Chiomonte (Località Gravela) e vi hanno apposto i sigilli.
Ricordiamo inoltre che oggi si celebra il processo contro tre giovani resistenti No Tav presso il tribunale dei minori di Torino, accusati di aver partecipato all’assedio del 3 luglio.

Aggiornamenti da notav.info:

Sono in corso degli arresti domiciliari, dei provvedimenti cautelari e degli obblighi di dimora (con divieto di permanenza  a Torino) per l’occupazione della Geovalsusa, una delle ditte implicate negli appalti del Tav, avvenuta in agosto a Torino.
17 persone in tutto, quasi tutti universitari torinesi: 8 ai domiciliari con restrizioni gravi: divieto di visite, uso telefono e comuputer, per altri vi è l’obbligo di dimora (con il divieto di permanenza a Torino), e per altri obblighi di firma. Nel corso dell’operazione e’ avvenuta anche una perquisizione ad un notav Bruzolo. I capi d’imputazione sono violenza, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, accensione ed esplosione pericolose.

Tra gli obblighi di dimora figura Francesco Richetto del comitato di lotta popolare di Bussoleno

A pochi giorni dalla manifestazione di Lione, la lobby sitav, fa la sua mossa!

Per continui aggiornamenti rimandiamo a notav.info e radioblackout.org

fonte: informa-azione
 

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AGGIORNAMENTI

Riceviamo e pubblichiamo: 

PRESIDI DI SOLIDARIETA’

Torino h 18: p.za Castello

Chiomonte h 20.30 p.za Municipio

Pisa ore 18 in Logge dei Banchi

Palermo ore 18 sotto la prefettura in via Cavour

Modena ore 17.30 in piazza Matteotti

Aggiornamento ore 13.00: 

Mentre va a concludersi la conferenza stampa tenutasi nell’edificio universitario di Torino, i partecipanti hanno convocato un presidio in risposta alla rappresaglia giudiziaria. Il presidio è stato indetto per le ore 18.00 in piazza Castello a Torino.

Aggiornamento ore 11.00: 

Attraverso un comunicato stampa diffuso nelle ultime ore dalla Questura di Torino, si apprende che i fatti contestati dalla Procura non riguardano solo quelli relativi all’occupazione simbolica degli uffici della GeoValsusa del 24 agosto 2012, ma anche per i fatti avvenuti il 29 febbraio 2012 durante il blocco autostradale realizzato in quei giorni a Chianocco, quando giornalisti del Corriere della Sera presenti in loco con tanto di furgone e attrezzature necessarie (tra qui si riportano strumenti per intercettazioni e simili) sono stati allontanati, scambiati inizialmente per agenti della digos. Per questi fatti sono state 2 le persone, una di Roma e l’altra di Rovereto, a cui sono state somministrate misure cautelari agli arresti domiciliari, oltre ad alcune perquisizioni in altre città italiane. In questo momento si sta svolgendo una conferenza stampa a Palazzo Nuovo a Torino sugli arresti e le misure cautelari dell’ennesima operazione giudiziaria messa in campo questa mattina.

Alle prime ore dell’alba, è scattata l’ennesima operazione da parte della Procura di Torino nei confronti di attivisti notav, il prodotto di un grottesco teatrino che tende a ripetersi. 17 persone, molte delle quali del comitato di lotta popolare di Bussoleno, sono state prelevate stamattina dalle loro abitazioni per essere condotte in questura, dove si trovano tutt’ora. 7 i domiciliari, 4 i provvedimenti di obbligo di non dimora a Torino e 6 obblighi di firma. Tra i capi d’imputazione violenza, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, accensione ed esplosione pericolose. L’operazione scattata quest’oggi si riferisce all’occupazione degli uffici della GeoValsusa a Torino avvenuta il 24 agosto 2012. Nei mesi precedenti il movimento notav infatti aveva reso pubblico un dossier all’interno del quale si indagavano le ditte e i personaggi che sono implicati nella costruzione della linea ad alta velocità, tra cui alcuni soci della Geovalsusa, complice della devastazione e della militarizzazione del territorio della Val Susa. La campagna “C’è lavoro e lavoro” contro le ditte complici guidate da interessi affaristici e con brama di riempirsi le tasche con denaro pubblico, aveva portato a numerose azioni tra cui quella dell’occupazione dei locali della Geovalsusa srl di Torino, evidentemente mal digerita da parte della questura, particolarmente infastidita quel giorno di agosto e completamente colta impreparata di fronte all’azione dei notav. Un’altra operazione, quella di oggi, che ne svela ancora una volta il tentativo ridicolo di indebolire il movimento. Non è probabilmente un caso che la questura muova le sue pedine a pochi giorni di distanza dalla manifestazione di Lione del 3 dicembre. Come sempre, rappresaglie di questo tipo non daranno l’effetto sperato da procura e questurini che vorrebbero più notav in carcere, più deboli e più vulnerabili. Ancora una volta, Sarà Dura, ma per loro.

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Solidarietà urgente per Madda al Pagliarelli

riceviamo e diffondiamo:

Da tre mesi Madda si trova rinchiusa nel carcere “Pagliarelli” di Palermo.

Dalle varie lettere da lei spedite ad alcuni compagni si è venuti a conoscenza di una situazione veramente esasperante. Da molte settimane la nostra compagna sta subendo innumerevoli soprusi: viene scortata all’aria (pur essendo stata arrestata per un reato comune e non avendo le restrizioni dell’Alta Sicurezza) da vari secondini maschi e non donne come di regola in un braccio femminile, le viene tagliato il sopravvitto, le vengono appioppati rapporti disciplinari e denunce per oltraggio a pubblico ufficiale, le è vietato ogni contatto – anche visivo – con detenute di sua conoscenza, le vengono rigettati tutti i colloqui – ad eccezione della madre che finora non è potuta ancora andare – e, infine, minacciata di morte.

In una occasione, mentre la scorta di più secondini la portava all’aria (pratica giornaliera), Madda ha volto lo sguardo verso la sezione AS (come da normativa chiusa da cancelli) per salutare una detenuta da lei conosciuta nel carcere di Rebibbia. Senza nemmeno aver proferito una parola, si è ritrovata il sovrintendente delle guardie faccia a faccia con fare minaccioso. Lo sbirro ha poi cominciato ad urlarle a pochi centimetri dal viso “Calore, ti ammazzo”, aspettando una sua reazione per poterle mettere le mani addosso.

Il secondo episodio, pochi giorni dopo con il pretesto di una discussione tra guardie e detenute, Madda viene nuovamente fronteggiata dal suddetto sovrintendente, tale Vincenzo Cipolla di Palermo, che dal primo giorno di carcerazione le ha fatto patire minacce, provocazioni, insulti e spintoni. In entrambe le occasioni, tutta la squadra di secondini le ha dimostrato apertamente di non aspettare altro che una sua reazione per poterla massacrare.

Va comunque evidenziato il notevole problema di sovraffollamento che, come in tutte le carceri italiane, affligge il Pagliarelli. Le minacce sono pratica giornaliera e nell’ultimo periodo, inoltre, si è verificato un suicidio nella sezione A.S. maschile.

Madda non è mai scesa a patti col nemico e ha sempre lottato con tutto il cuore e l’energia che la contraddistinguono. Più volte coinvolta in innumerevoli inchieste, i cani da guardia dello stato non smettono di alitarle il loro fiato immondo addosso.

Rilanciamo la solidarietà attiva nei confronti di Madda, invitando i compagni e le compagne di tutte le città a inviare immediatamente telegrammi di solidarietà per rompere il muro di isolamento e di tensione in cui le guardie la stanno costringendo:

Maddalena Calore

Casa circondariale di PALERMO – Pagliarelli

Piazza Pietro Cerulli, 1

90129 – PALERMO


Per ribaltare la situazione e mettere sotto pressione gli aguzzini, spediamo fax ed e-mail alla direzione del carcere:

telefoni: 091 – 6685456 / 4630 / 1532 / 3442

fax: 091 – 6685256

091 – 6681116 (ufficio matricola)

091 – 6680938 (nucleo traduzione e piantonamenti)

091 – 6686406 (ufficio educatori)

e-mail: cc.pagliarelli.palermo@giustizia.it

matricola.cc.pagliarelli.palermo@giustizia.it

ntp.cc.pagliarelli.palermo@giustizia.it

educatori.cc.pagliarelli.palermo@giustizia.it

FUOCO ALLE GALERE!

MORTE AGLI AGUZZINI!

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Como – Incendiate due postazioni di caccia in risposta a Federfauna

Comunicato anonimo tratto da directaction.info

Como, incendiate due postazioni di caccia

“Visto la nuova iniziativa di Federfauna, il premio Hitler agli animalisti [1], abbiamo voluto rispondere così:
Approfittando della pioggia che impedisce al bosco di bruciare, nella notte di Halloween abbiamo dato alle fiame due capanni in legno per la caccia da postazione fissa a Casnate con Bernate (Co), abbiamo anche sfasciato delle gabbie che imprigionano gli uccelli che con il loro canto richiamano le vittime dei cacciatori.
Vedere questi luoghi di sterminio diventare un rogo e poi un mucchietto di cenere è stato un immenso piacere.
Pensare alla sorpresa che attende il giorno dopo quei vigliacchi che non potranno per un pò di tempo uccidere uccellini indifesi, stando nascosti comodamente nei loro capanni è un piacere ancora più grande.
Appena potremmo, ovunque saremo, per sempre colpiremo!
Per la liberazione animale!
LEIDA
Libera E Incendia Danneggiando Aguzzini.”

[1] http://www.giornalettismo.com/archives/621185/animalisti-come-hitler-il-premio/

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[Roma] Tatoo Circus – Giornate benefit per i detenuti

Per il programma completo clicca qui:

http://www.tmcrew.org/tattoocircus/programma.php

DOMENICA 2 DICEMBRE ORE 11 Presidio sotto il carcere di Rebibbia

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Considerazioni di Massimo Passamani sul processo ai No Tav

riceviamo e pubblichiamo:

Non potendo partecipare di persona alle discussioni, affido a queste note le considerazioni che vorrei condividere.
Il processo ai NO TAV che comincerà il 21 novembre è un passaggio importante della lotta contro l’Alta Velocità. La repressione non può essere separata dall’insieme delle mosse politiche, mediatiche e poliziesche con cui il potere cerca di imporre la devastazione della Valsusa e di sconfiggere il movimento di resistenza e di opposizione. Di conseguenza, la solidarietà nei confronti degli imputati (e più in generale degli indagati e dei banditi dalla Valle) è allo stesso tempo un terreno della lotta e una delle sue condizioni, parte integrante della battaglia contro il TAV.
Proprio perché la questione riguarda tutti, comunico alcune mie riflessioni pur non essendo tra gli arrestati del 26 gennaio scorso.

Quello che comincia il 21 novembre è un uno dei processi più importanti contro il conflitto sociale di questo paese, perché è evidente che attraverso l’opposizione al TAV si vuole colpire ogni forma di resistenza e di autorganizzazione. Che sia una figura come Caselli il titolare dell’inchiesta è indicativo. Un magistrato di sinistra – proveniente dalle fila del vecchio PCI –, un servitore dello Stato democratico accanito come pochi altri contro la generazione che negli anni Settanta tentò l’assalto al cielo rivoluzionario. Non è certo un movimento come quello NO TAV a farsi impressionare dalle mostrine dell’«antimafia», avendo sperimentato sulla propria pelle come Stato e mafia siano in un rapporto di simbiosi mutualistica.
Questo processo ci riguarda tutti, perché, come abbiamo detto e scritto, in quei boschi, davanti a quelle recinzioni e dietro quelle barricate c’eravamo tutti. Essere o meno imputati è un fatto aleatorio (una foto, un riconoscimento reale o presunto, un casco, una felpa, un braccialetto…); ciò che non lo è sono l’orgoglio e la fierezza di partecipare a una lotta per la terra, la dignità e la libertà.
Ed è questo che dobbiamo rivendicare tutti a testa alta, con passione e senza alcun cedimento. Ai tentativi di dividerci e di metterci gli uni contro gli altri (“violenti” e “nonviolenti”, “valsusini” e “foresti”) abbiamo già risposto: «Siamo tutti black bloc».
Il movimento NO TAV ha raggiunto la consapevolezza che ciò che è giusto e ciò che è legale non coincidono; che anche noi, come altri prima di noi, lungo un crinale di bosco e di storia, dobbiamo operare una scelta: tornarcene a casa perché «è legge» (quella del più forte, del più ricco, del più armato), oppure batterci perché «è giusto» (una giustezza che ci suggeriscono sia le ragioni dell’intelletto sia quelle del cuore).
La resistenza allo sgombero dei trentasette, bellissimi giorni della Libera Repubblica della Maddalena e il tentativo di riprenderci la Clarea erano giusti. Di chi è quella mano, chi ha lanciato quel sasso ecc. sono faccende di giudici e di avvocati. Ciò che deve unire tutti, al di là delle scelte processuali, è il rifiuto di subordinare quello che riteniamo giusto al codice penale e ai tribunali. Questi fanno parte – assieme alle ruspe, al filo spinato, ai new jersey, ai Lince, alle manganellate, al CS – della macchina che vuole spianare alberi, montagne, vita.
Da questo punto di vista – autonomo, diverso, altro, nostro – non hanno ragione di esistere le polemiche rispetto alle diverse scelte processuali. Mi spiego.
Quasi tutti gli imputati – il che è già un risultato significativo – hanno rifiutato sia il patteggiamento sia il rito abbreviato. Ora, visto che il movimento ha già dato il proprio giudizio sul 27 giugno e sul 3 luglio, ricorrere o meno alla difesa tecnica non sposta il terreno del conflitto, che è la giustezza della lotta NO TAV nel suo insieme, lotta che il processo intende colpire.
Anzi, che dei compagni rifiutino di nominare un avvocato e di difendersi su questo o quell’aspetto, conferma l’alterità etica della lotta rispetto ai tribunali. Non solo si tratta di una scelta da rispettare (che i compagni sono disposti a pagare in prima persona), ma essa esprime anche la ricchezza e l’eterogeneità del movimento NO TAV: non è mai stata una “linea politica” ad unirci, ma la convergenza pratica verso una resistenza e le sue dinamiche. Se gli avvocati degli altri imputati riusciranno a smontare questo o quell’aspetto tecnico dell’accusa, ben venga. Difendersi o meno ha che fare con le diverse valutazioni che ognuno dà su rapporti di forza, agibilità, compromessi, prospettive, lotte e carcere ecc. Se è opportuno che ci sia un minimo di accordo sulla condotta pratica in aula (per evitare episodi spiacevoli di incomprensione), il terreno comune non sono le specifiche arringhe degli avvocati, ma la chiara rivendicazione della lotta NO TAV e delle sue memorabili giornate.
Forse pecco di ingenuità, ma la questione a me sembra tutta qui. Più forti saranno la mobilitazione e la solidarietà, e più difficile sarà per i giudici emettere le loro sentenze.
Ma la posta in gioco va al di là della lotta NO TAV, soprattutto se inseriamo questo processo nel suo contesto più generale.
In questa fase, nonostante i pesanti attacchi alle condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone, l’insoddisfazione e la rabbia sembrano sorde. La collera possibile è inquinata in anticipo dai discorsi martellanti sulla legalità da contrapporre alla corruzione, con i partiti «dalla parte dei cittadini» che si fregiano di non candidare persone con precedenti penali. Se questo mette al riparo, una volta di più, il movimento NO TAV da tentazioni “politiche” (visto il gran numero di denunciati, indagati e processati al suo interno…), costituisce anche un salutare spartiacque. “Legalità” e “onestà” non coincidono affatto. Erano forse onesti i cittadini che denunciavano gli ebrei dopo le leggi razziste del 1938? Sono forse onesti i militari che sparano o bombardano in Afghanistan? È forse onesto chi lavora alla devastazione della Valsusa? E all’opposto: è stato forse disonesto tagliare filo spinato e recinzioni, abbattere muri e fari, bloccare trivelle e treni, occupare autostrade e sedi istituzionali? Non solo lo abbiamo fatto, ma lo abbiamo rivendicato apertamente. Mentre in nome della legge i potenti arraffavano, devastavano, gasavano, bastonavano.
Che un movimento di massa dica questo, oggi, è un contributo per tutte le lotte, per l’autonomia degli sfruttati dalla logica di chi è al potere (e di chi al potere vuole arrivare).
A differenza di principi e buffoni di corte, non abbiamo inquinato territori né avvelenato popolazioni, non abbiamo rubato ai poveri né falsificato bilanci, non abbiamo comprato né venduto favori nei sottoscala di un ministero. Abbiamo trasgredito le leggi, ma a modo nostro. Il senso del giusto lo custodiamo lontano dai tribunali, in luoghi che non si possono perquisire né rinchiudere: i nostri cuori.

Rovereto, 30 ottobre 2012
Massimo Passamani

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[Roma] Serata a sostegno della sede anarchica Malatesta @ Torre Maura

22 NOVEMBRE 2012
A TORRE MAURA OCCUPATA

Dalle ore 17
CUPCAKES VEGAN
Tè e pasticcini con sottofondo musicale
A sostegno della sede anarchica Malatesta

E intanto…

Incontri di libera espressione per la consapevolezza e l’azione.
Individuo e autogestione dell’essere
APPROCCIO AL MASSAGGIO E RISVEGLIO ENERGETICO
TRAMANDI ERBOREI ALL’ANTRO
ALLENAMENTI IN PALESTRA
GRAN BAZAR DER RACCATTO
CENA VEGAN GODERECCIA
Porta qualcosa che…se magna mejo!
Senza sfruttamento animale

Come ogni secondo e quarto giovedì del mese!

Senza regia, senza canoni, senza specialisti
Per il fluire di idee, conoscenze pratiche

TORRE MAURA OCCUPATA
Via delle Averle 10
Bus 105-312-556  Trenino Roma-Giardinetti 

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[Roma] Serata a sostegno della Biblioteca anarchica L’idea @ Torre Maura Occupata

Sabato 24 Novembre
Serata a sostegno della Biblioteca anarchica L’idea
A Torre Maura Occupata

Cena vegan
A seguire, concerto con:
CGB       Presentazione del nuovo cd “L’un per cento”
THE BONE MACHINE       La diabolica perversione del rock ‘n’ roll
NITROGLICERINA         Punk HC
OLIM PALUS       Crust Punk

Distro anarchica
Sottoscrizione libera

TORRE MAURA OCCUPATA
Via delle Averle 10     Bus 105-312-556       Trenino Roma-Giardinetti 

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Manifesto per il presidio in solidarietà con Nicola e Alfredo

Riceviamo e diffondiamo:

Ricordiamo l’appuntamento con il PRESIDIO SOLIDALE CON ALFREDO E NICOLA
SOTTO AL CARCERE DI SANREMO
SABATO 17 NOVEMBRE DALLE ORE 15.00

Per la libertà!
Per l’ Anarchia!

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[Acilia-Roma] Mutazioni Musicali…all’Ateneo Squat

SABATO 10 NOVEMBRE 2012

ATENEO SQUAT
Via Fattiboni 1 Dragoncello – Acilia
Bus 04\-012-063 dalla stazione di Acilia

MUTAZIONI MUSICALI
DA UNIVERSI PARALLELI
PER COLLUSIONI MULTIVERSALI

Concerto con:

ASTEROIDI ESADECAFONICI
Metallo psichedelico con quattro note in più

TERRORIST BENGALA PARTY
Dickheads surfer from aniene

Proiezioni – distro anarchica
Miscele improvvisate – cenavegan
Sottoscrizione libera

A SOTTOSCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DELLA BIBLIOTECA L’IDEA

La Biblioteca Anarchica L’Idea è aperta ogni martedì e venerdì dalle 17,00
al Pigneto in Via Braccio da Montone 71a

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