[Roma] 16^ FESTA RIVOLTANTE -⁠ SUMMEREXTRAVAGANZA

PRATO 16okweb

 

SABATO 11 LUGLIO 2015
Al Pratone di Via dei Ruderi di Casa Calda

!6^ FESTA RIVOLTANTE -⁠  SUMMEREXTRAVAGANZA IL 16!

Dalle 17
Disegno – Pittura -⁠ Serigrafia en plein air
Porta i colori affresca nel calore!

Al tramonto
Poetica liberaMente
Magia liberaCollina
Essudato Poetico di ANNAMARIA GIANNINI e STEFANIA DI LINO   Letture supersoniche di VERONICA BECCABUNGA
Musiche di EDDYMONDO  inCANTAuTORE SALIente

Dopo
GOASKALICE Electrowaves Marinara
HOUND Metal dalla Palude
LIGHT THE BOB Punkrock Vinello -⁠Mondaini
IL MALPERTUGIO Stoner da Caserta Formia
LADY CRIME Selezioni viniliche

Distro anarchiche e Do it yourself, mostre, giochi, proiezioni, cibo vegan

COL PENSIERO A SOLE E BALENO ANARCHICI RECLUSI E ASSASSINATI DALLO STATO PER LA PROPRIA LOTTA CONTRO IL TAV E CONTRO OGNI AUTORITÀ – MARZO/LUGLIO 1998
SOLIDARIETÀ CON MARCO CAMENISCH ANARCHICO IN PRIGIONE DA 24 ANNI PER NON AVER MAI RINNEGATO L’AZIONE DIRETTA CONTRO IL POTERE E LA DEVASTAZIONE DELLA TERRA

CONTRO RECINZIONI INTRALLAZZI E SPECULAZIONI
AUTOGESTIONE SENZA PERMESSO NE’ COMPROMESSO
NON VOGLIAMO SBARRE ALL’ORIZZONTE!

TORRE MAURA OCCUPATA E AMICI DE BORGATA

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[Roma] CacAdArteCheConCinema – rassegna settimanale del martedì all’Idea

Giugno2015finale

BIBLIOTECA L’IDEA

CACAadARTEcheCONCIneMA

rassegna del martedì

GIUGNO 2015

AMBIENTI OSTILI

tra carnale integrità e dissolvenza della propria eticità

23/06 The Road di John Willcoat con Viggo Mortensen, Kodi Smit McPhee-USA 2009

30/06 Alive-sopravvissuti di Frank Wilson Marshall con Ethan Hawke, Vincent Spano-USA 1993

Libri-periodici-beveraggi-cena vegan-proiezione ore 21:30

allo Spigolo sul crocicchio tra via Braccio da Montone e via Fanfulla da Lodi

La biblioteca è aperta ogni martedi e venerdi dalle 17 in via braccio da montone 71a

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[Roma] OSTIA PALUSA #3 – festival autogestito delle autoproduzioni

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Un, due, tre… Ostia Palusa!

Ripetere e rinnovarsi. Riaccettare la sfida. Provare a superarsi, migliorare, piu’ semplicemente crescere, o se preferite evolvere.

Ostiapalusa è un momento espanso e trafficato di musica, persone, idee.
Un incrocio! Senza precedenze, ma con la strada ben chiara in mente. Un percorso che attraversa questo tempo e questo spazio provando a non lasciarlo come lo trova.

Esistono due tipi di ricchezza: una becera, astratta e quantitativa; prodotta dal mercato, dalle mode, dal business, ingloba musica e cultura e le sfrutta con il solo scopo di arricchirsi, speculare, determinare comportamenti e tendenze. L’altra invece, prodotta dall’economia del non lavoro, è quantitativamente inesprimibile, e la sua diffusione coincide interamente con lo sviluppo conoscitivo, artistico e sensuale degli individui. E’ a questa ricchezza, ancora adolescente, che noi vogliamo contribuire. Dobbiamo permetterle di divenire adulta costruendo le sue città ed i suoi orologi.

Per questo ancora una volta ci si ritrova, con un sorriso enorme sul volto, a costruire questo momento libero e liberato, ad invitare gruppi da ogni angolo d’italia e non solo, a coinvolgere progetti, idee, persone in questa avventura, dove alla fine tutti, da chi suona a chi ascolta, da chi fa la birra a chi la beve, da chi fa il fonico a chi partecipa ad un laboratorio, daranno il loro contributo, al festival e quindi anche al suo intento: spostare gli equilibri, riportare il freddo al caldo, la quiete in tempesta…

Anche quest’anno non troverai biglietti d’ingresso, non ci sara’ lavoro salariato ne’ autoreddito, non ci saranno ne’ headliner ne’ star, ne’ differenze tra chi viene e chi suona o tra chi beve e chi cucina… Un punto in mezzo al nulla, dalla densità assoluta, un mondo in un mondo, in mezzo ad un piatto mare sociale e culturale, che irradia (contro)cultura e musica di qualita’, performance, workshop e quant’altro SENZA FARE COMPROMESSI. SENZA DOVER RIDURRE TUTTO A RAPPORTI “COMMERCIALI”.

E’ la sfida più bella, la nostra ricchezza, essere totalmente indipendenti, non sottomessi, per nulla schiavi delle mode e del mercato. Dimostrare possibile, ancora una volta, una via completamente diversa di fare le cose: ci vuole sforzo, impegno, fatica e passione, ma alla fine, nel nostro caso più vero che mai, dare scacco alle logiche meleodoranti di questa società… non ha prezzo!

Ostia Palusa Crew

 [O] = outdoor   [I] = Indoor

Ven 12 Giugno 2015

21:30 – 22:15 [O]
ROMANEZ
( Punk Rock )

22:30 – 23:15 [O]
DEADS ALL FOLKS
( Aniene Hellbilly )

23:30 – 00:15 [I]
MOHEIR
( Instrumentalavantpostprogrock )

00:30 – 01:15 [O]
TRUE JAMMA SQUAD
(Proto-Punk Hip Hop)

01:30 – 02:15 [I]
TEMPLE OF DUST
(Heavy Psych Stoner Blues)

Sab 13 Giugno 2015

15:30 – 16:15 [I]
LOSER PUPPETS
(Ostia Beach Punk Rock Youngsters)

16:30 – 17:15 [I]
I BAMBI
(Bambi Music, Electronics Techno Psych)

17:30 – 18:15 [I]
AUTANASIA
(Norman Bates Mum is still Alive)

18:30 – 19:15 [I]
LEXICON DEVILS
(American Punk Hardcore de’ Noantri)

19:30 – 20:00 [I]
SCHELETRO
(Musicadura Ossea)

22:00 – 22:45 [I]
SURGICAL BEATBROS
(Pop Chirurgico – Aaandrangheta Daa Majana)

23:00 – 23:45 [O]
HOLÈG
(Sardella One Man Band)

24:00 – 24:45 [I]
GERMANOTTA YOUTH
(Cyber-Math-Grindcore)

01:00 – 01:45 [O]
FRANK SINUTRE
(Narrazioni Musicali – Elettronica Autocostruita)

02:00 – 02:45 [I]
CONGEGNO
(Old School HC!)

Dom 14 Giugno 2015

13:00 – 15:00 [O]
Risveglio post-atomico & pranzo di gala & grigliata vegan delle anime perse
A CURA E A SOSTEGNO DELLE ATTIVITA’ DELLA BIBLIOTECA ANARCHICA L’IDEA

17:00 – 18:30 [O]
BBtones & friends
(concerto acustico bossa surrealistico)

18:30 – 20:00 [O]
Aperitivo di arrivederci e chiusura del festival!
Aperitivo, commiati, saluti, baci e abbracci – ci vediamo l’anno prossimo!!

..::tutti i santi giorni::..

GIALLONE
Ludo-discoteca itinerante

Un vecchio camper Bedford dell’81 giallo ginestra gira l’Italia come fosse un mini circo o una giostra interattiva. Come una chiocciola, si porta appresso non solo la casa con ciò che occorre per vivere ma anche un minimo di oggetti e arnesi per trasformarsi in ogni tappa in qualcosa di diverso: negozietto di vinili, piccolo caffè, parco dei giochi antichi, palcoscenico per piccoli concerti e dj set, spettacoli teatrali, laboratorio di danza, musica, artigianato.

SERIGRAFIA PIRATA OSTIA
Serigrafia pirata – porta la tua majetta

Facciamo tremare il mercato perchè lo danneggiamo, sfuggiamo al suo controllo. Non produciamo merci, ma senso, consapevolezza e conoscenza.

DISTRO-TEQUE
Distro ed Autoproduzioni
Distro ed Autoproduzioni unitevi, ad Ostia Palusa c’è posto per tutti. Portate la vostra Distro od il vostro banchetto (di materiale rigorosamente autoprodotto).

RADIO DEFAULT
Radio Default è una webradio libera dei Castelli Romani nata dall’incontro di diverse realtà e individualità, accomunate dalla passione per la musica, per la sua energia e slancio di rottura ed eversione.

SPaZioKantina
La birra ed il vino che gusterete ad Ostia Palusa DIY Fest, non sono prodotti commerciali. Non escono da scatole e scatoloni, ne vengono dalle corsie di un supermercato.
Sono stati autoprodotti con amore, dal Birrificio Autogestito SpazioKantina, allo ZkSquatt di Ostia.

RADIO ONDA ROSSA 87.9FM
Presente ad Ostia Palusa il banchetto informativo e di autofinanziamento della storica emittente romana.
Dal 1977 libera nell’etere, senza padroni o padrini, Radio Onda Rossa trasmette sugli 87.900 mhz in FM.

RETROGAMING POINT
Neo-Geo, MameStation e Lan Party Fever

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[Acilia – Roma] 10 anni di Distrozione – Keep up the struggle: due giorni benefit lotte all’Ateneo Occupato

11233535_1428313617486566_5201110855532745217_n10 ANNI DI DISTROZIONE

BENEFIT A SOSTEGNO DELLE LOTTE A TORINO CONTRO IL CIE,GLI SFRATTI,IL CARCERE ED IL TAV
SOTTOSCRIZIONE 4 EURO

VENERDI’ 5 GIUGNO

CRIPPLED FOX (BUDAPEST-FASTCORE)
WARFUCK (FRANCIA-GRINDCORE)
HUMAN COMPOST (FRANCIA-CRUST)
CULTO DEL CARGO (TREVISO-CRUST)
FLIC DANS LA TETE (TORINO-HC)
BUFFALO GRILLZ (ROMA-GRINDCORE)
LAGORGIA (TORINO-HC)
NEID (VITERBO-HC)
COSPIRAZIONE (MILANO-HC)
INJURY BROADCAST (ROMA TRASH-METAL)

SABATO 6 GIUGNO

AFFLUENTE (ASCOLI PICENO-HC)
CONSPIRACY OF DENIAL (ATENE-CRUST PUNK)
AB-HORIGENI (TORINO HC)
NO FLY ZONE (TORINO HC)
CONTRASTO (CESENA HC)
NO WHITE RAG (BOLOGNA HC)
FCT (NUORO HC)
LACERO CONTUSO (TARANTO HC)
INDIANS NIGHTMARE (GERMANIA-METAL PUNK)
INQUISITION (MARSIGLIA FASTCORE)

DOPO I CONCERTI TEKNO E TRASH
ROMA VS TORINO

Ateneo Occupato – Via O. Fattiboni 1 – Dragoncello – Acilia (Roma)

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[Roma] Rassegna CacaAdArteCheConCinema alla Biblioteca L’Idea

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BIBLIOTECA L’IDEA CACAadARTEcheCONCIneMA
rassegna del martedì

Maggio 2015
oMAGGIO  a GEMME SGRADEVOLI AD UNA REALTÀ ABBIOSCIATA
In una rosa di fughe i petali carezzano complicità le spine trafiggono tradimento

12/⁠5 ASFALTO CHE SCOTTA  di C. Sautet FRA/⁠ITA  1960 b/⁠n 110’
19/⁠5 IL BUCO di J. Becker FRA/⁠ITA 1960 b/⁠n 139’
26/⁠5 FRATELLO DOVE SEI ? di E. e J.Cohen USA/⁠GB 2000 B/⁠N 102’

Proiezione ore 21:30 dopo la cena vegan
allo Spigolo sul crocicchio tra via braccio da Montone e via Fanfulla da Lodi

BIBLIOTECA ANARCHICA L’IDEA
La biblioteca è aperta ogni martedì e venerdì dalle 17:00 in Via Braccio da Montone 71a

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Padova – Note a margine

Riceviamo e diffondiamo:

Padova: note a margine

Sappiamo come la critica, condotta attraverso i fatti e le parole, spesso possa dare vita a inimicizie di gran lunga superiori alle complicità che potrebbe creare.
Da tempo immemore dogmatici di ogni sorta conducono una guerra aperta contro chi non è disposto ad accettare la convenzione, pretesa dagli ambienti di “movimento”, dell’unità delle lotte ad ogni costo.
La necessità che queste siano di massa per certuni non può essere messa in discussione da pensieri e pratiche indipendenti.
Se ciò che vogliamo distruggere è anche il gregarismo fuori e dentro noi stessi non possiamo passare sopra l’episodio che segue, sul quale vorremmo attirare l’attenzione.
Qualche giorno fa alcuni anarchici, protagonisti due giorni prima di un tentativo di occupazione di una casa, sgomberata dopo appena due ore dall’ingresso , sono stati accolti
alla mensa Marzolo Occupata, che quella sera ospitava un concerto, da alcuni suoi militanti e da alcuni membri del Comitato di Lotta per la Casa con l’intento dichiarato di allontanarli dallo spazio.
Compresa la volontà dei primi di non abbandonare il posto, essi hanno provveduto, con l’aiuto delle mani, a cacciare i compagni, non senza cadere nel ridicolo, a parer nostro, agli occhi di se stessi e dei presenti.
Respingiamo ogni tentativo di banalizzare la questione attraverso la semplice condanna di atti violenti all’interno di spazi occupati.
Non siamo contrari alla violenza a priori, né pensiamo che nei luoghi liberati si debba necessariamente essere tutti amici. Nel caso in questione, ci interessa maggiormente non perdere di vista le motivazioni della “cacciata”.
Abbiamo sentito parlare di un fantomatico “problema politico” in riferimento alla nostra presenza all’interno della Marzolo Occupata, stentate parole da politicanti autoritari, che come anarchici non possiamo accettare.
A fare infuriare gli aggressori è stata la decisione dei compagni di occupare una casa qualche giorno prima senza interpellare chi sul territorio si occupa di questo; tentativo che è costato cinque fogli di via ad altrettante persone, tra cui uno della Marzolo, “ vittima dell’irresponsabilità degli anarchici”.
Riprendendo antichi e nuovi dissapori, alcune persone ci hanno ritenuto indesiderati e meritevoli del trattamento che abbiamo raccontato.
Se già pensavamo di non avere nulla a che fare con simili personaggi, ora la situazione creatasi si fa grave al punto da non poter più essere taciuta.
Noi abbiamo da tempo deciso e, ora più che mai, restiamo convinti, di non aver nulla da spartire con autoritari d’ogni sorta,risma e colore.
Lasciamo l’assistenzialismo e la delega a chi, ahimè, se ne vuole occupare.

23/⁠04/⁠2015
Anarchici

malacoda@distruzione.org

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[Roma] L’Idea in Libera-Azione

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BIBLIOTECA L’IDEA

L’IDEA IN LIBERA-AZIONE

PER LA LIBERAZIONE DA OGNI DEMOCRATICA ILLUSIONE

Pranzo vegan-musica-letture-proiezioni-documentazione sulle resistenze anarchiche nella lotta contro il fascismo

allo Spigolo sul crocicchio tra Via Braccio da Montone e Via Fanfulla da Lodi al Pigneto

La biblioteca è aperta ogni martedì dalle 17 in via Braccio da Montone 71a

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[Roma] Presidio contro DHL e l’indotto della vivisezione

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Viaggiando con ABX Air- Air FRANCE – KLM   potresti condividere il tuo volo  con una persona deportata contro la sua volontà e con centinaia di
animali ingabbiati nella stiva che stanno subendo un atroce viaggio per giungere in luoghi ancora peggiori: i laboratori di vivisezione
Ostacolare chi offre supporto logistico alla deportazione di esseri umani,di cavie da laboratorio e migranti vuol dire assestare un duro
colpo all’industria della vivisezione e all’ingranaggio delle espulsioni e del rimpatrio coatto.

Cosa puoi fare:

– Non volare con Air France – Klm e Abx Air
– Non spedire con DHL
– Diffondi le  informazioni e partecipa alleiniziative di protesta e di pressione

contatti: senzaritorno.noblogs.org
senzaritornoroma@anche.no

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Comunicato della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali sulle perquisizioni a Mentoulles e Cuneo

Riceviamo e diffondiamo un comunicato in seguito alle perquisizioni avvenute nel mese di marzo a Mentoulles e a Cuneo e all’inchiesta per 270bis nei confronti di alcuni compagni

L’impianto dell’inchiesta, simile a decine di altre negli ultimi anni, e diretta dai pm Padalino e Rinaudo, si basa sull’individuazione di un doppio livello delle attività politiche: uno legale e pubblico, e uno occulto e fuorilegge, facendo riferimento ad azioni extralegali non meglio specificate.
Elemento di una qualche novità in questa inchiesta è il puntare l’indice e la lente di ingrandimento nei confronti delle attività di una cassa di solidarietà per i prigionieri (in questo caso la Cassa antirepressione delle Alpi Occidentali) e di conseguenza il voler mettere sotto accusa la pratica della solidarietà.
Attaccare coloro che sostengono i compagni rivoluzionari o quanti siano sottoposti a condizioni di privazione della libertà, ostacolare la solidarietà con i detenuti e rompere i legami e i contatti con chi è fuori dal carcere ha un sapore antico e preoccupante. Rendere illegali le attività di sostegno ai detenuti e la lotta contro la repressione, è uno degli aspetti della strategia inquisitoria, da sempre nelle mani di magistrati e inquirenti. Adagio già tentato in Italia, anni fa, e nella penisola iberica oggi come in passato.
L’obiettivo è fare piazza pulita di ogni dissenso e cancellare la solidarietà, tranne quella pietista e assistenziale che obbedisce ai criteri imposti dallo Stato, per avere mani libere e meglio soffocare i conflitti sociali. Colpendo le casse di solidarietà ai prigionieri, si cerca di isolare i prigionieri, minacciare le loro famiglie, i loro amici e compagni, spezzare la loro resistenza.
La Cassa delle Alpi è un’ esperienza condivisa da molte persone interessate alla questione carcere e che non considerano la Legge un valore in sé, e nasce dalla necessità di dedicarsi con costanza alla resistenza nei confronti degli attacchi della repressione, di produrre critica nei confronti del sistema carcere e di garantire un sostegno a chi finisce in galera, o è oggetto di altre misure restrittive. Consapevoli dell’importanza di un filo diretto con coloro che vengono rinchiusi, per evitarne l’isolamento ma anche gli abusi e l’accanimento nei loro confronti e ben consci che questa attività resistenziale da sola non basti, pensiamo comunque che sia un aspetto inscindibile da altre pratiche e metodi accomunati dagli stessi obiettivi e contro gli stessi nemici.
Rifiutiamo la logica inquisitoria che vuole indicare alcuni di noi come principali responsabili di questa attività e ribadiamo la nostra ferma intenzione nel continuare la pratica della solidarietà, che è uno degli aspetti principali della lotta e a cui non intendiamo rinunciare.
Nessuna inchiesta potrà farci dimenticare o far venire meno il sostegno ai prigionieri rivoluzionari incarcerati accusati di aver provato a mettere in scacco lo stato delle cose presenti e ai detenuti ribelli di giorno in giorno più numerosi che cercano di sopravvivere nelle maglie sempre più strette di questo sistema.

In un mondo in cui la solidarietà diventa un crimine, non possiamo che dichiararci tutti e tutte complici.

Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali

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Di parassiti e di altre questioni: a proposito di Xylella

Riceviamo e diffondiamo:

[Scarica il documento in pdf]

DI PARASSITI E DI ALTRE QUESTIONI
A proposito di Xylella

Il caso Xylella, ovvero il disseccamento rapido degli ulivi in Salento, è sopraggiunto prepotentemente sulle cronache dei quotidiani che ogni giorno spendono paginoni interi; ciò accade in particolar modo da quando è stato nominato un Commissario straordinario a gestire la situazione. Con il Commissario è arrivata anche la gestione dell’emergenza e soluzioni drastiche e irreparabili per sconfiggere il nemico. E il linguaggio non è casuale perché i toni che vengono usati dai media sono quelli di una guerra di trincea. Per debellare questo patogeno è stato emanato un provvedimento esecutivo regionale che imponeva inizialmente di irrorare, per decine di chilometri quadrati, pesticidi e fitofarmaci sia sulle piante malate che su quelle sane, sui muretti a secco e sulla macchia mediterranea. Inoltre, si disponeva l’abbattimento obbligatorio di migliaia di alberi. Fantascienza vera e propria partorita realmente dalla mente geniale di qualche
funzionario regionale (o europeo). In molti hanno alzato la voce e ora le misure sembrano ridimensionate, ma non esiste nessuna certezza su ciò che accadrà. Intanto i giornali fanno terrorismo quotidianamente pubblicando foto su foto di alberi ammalati e paventando un velocissimo contagio a causa del batterio Xylella, da frenare il prima possibile e con qualsiasi mezzo, e ovviamente, sponsorizzando uso massiccio di pesticidi e eradicazione. Ancora una volta viene creata un’emergenza e la si gestisce in maniera eccezionale dando tutti i poteri decisionali ad un Commissario che può e deve solo eseguire gli ordini, con le conseguenze che ciò comporta per eseguire il piano: espropriazioni e uso della forza pubblica. Non vi sono discussioni di sorta, ma solo imposizioni, e sanzioni in caso di violazione di queste ultime. Coinvolta nella gestione dell’emergenza sarà la Protezione Civile che ha già dato il suo via libera al piano di eradicazione e
irroramento di pesticidi messo a punto dal Commissario straordinario. A chi scrive viene in mente l’uso che dell’emergenza è stato fatto in posti come l’Aquila, dopo il terremoto del 2009, quando il controllo di un’intera popolazione bisognosa di ogni cosa divenne, di fatto, il fine dell’emergenza o meglio un campo di sperimentazione, che si accompagnò alla sospensione giuridica e sociale delle libertà e dei diritti degli sfollati “ospitati” nei campi. La situazione “Xylella” è alquanto differente, ma analogo è l’intento di espropriare abitanti e olivicoltori di qualsiasi possibilità di decisione autonoma anche nell’utilizzo di pratiche di cura non inquinanti e non invasive.

Ma, esattamente, di cosa stiamo parlando?

Come si diceva, non esiste alcuna certezza che il disseccamento degli ulivi sia dovuto al batterio Xylella, o che questo sia patogeno per gli ulivi (e per altre piante da frutto e ornamentali che di tanto in tanto vengono chiamate in causa). L’unico dato certo è che prima dell’esplosione di questa cosiddetta emergenza vi siano stati due convegni a distanza di anni (nel 2010 e nel 2014), in cui si affermava l’esistenza di questo patogeno e di questa malattia nel Salento. La ricerca scientifica, tanto chiamata in causa in queste settimane, sembra essere schierata a favore della teoria del batterio, anzi c’è chi pensa che un esperimento durante un convegno presso lo IAM di Bari (Istituto Agronomico del Mediterraneo, non facente capo alla competenza giuridica di nessuno Stato, quindi extraterritoriale e sostanzialmente non sottoposto ad alcun controllo) proprio sulla Xylella sia all’origine di tutto. A questo convegno avevano partecipato
esponenti importanti dell’Università di Berkley, in California. Esistono anche altre opinioni che smentiscono l’ipotesi batterio e che prevedono modalità di cura naturali. Ma rimane il dato che la ricerca scientifica non è affatto neutra; essa volge la sua bandiera a seconda del suo finanziatore maggiore e degli obiettivi utili a questo sistema economico e sociale per perpetuarsi. Spesso, per comprendere quali sono le direzioni di una ricerca, è sufficiente andare a vedere chi siano i finanziatori dell’istituto o Università che la porta avanti. I dati tecnici inoltre si smentiscono continuamente e hanno come unico risultato quello di rendere la questione confusa, ingarbugliata, poco chiara.
A qualcuno è venuto in mente l’esempio dell’Aids e quanto accaduto molti anni fa. Per convincere, su scala mondiale, coloro che presentavano alcuni sintomi ad assumere determinati farmaci è stato scatenato un terrorismo mediatico costante sia sulla malattia che sulle modalità di trasmissione, con il risultato di generare paura su paura, il tutto avvalorato da esponenti illustri della medicina e della ricerca scientifica. Questo sta accadendo anche in questo caso. Notizie diffuse in quantità massiccia che hanno il solo scopo di disorientare.
E quindi come sarebbe arrivato questo patogeno nel Salento? Impossibile dare una risposta.
Ciò che invece è appurato è il fatto che, qualche anno fa, alcuni funzionari della Regione Puglia parteciparono ad un convegno in Spagna organizzato da Syngenta, multinazionale agroindustriale che produce pesticidi e Ogm; convegno che si occupava proprio di Xylella negli ulivi in un periodo in cui questo fenomeno era sconosciuto nel Salento. Funzionari sicuramente dotati di chiaroveggenza.
Ciò che si conosce, ancora, è che Monsanto, altra multinazionale agroindustriale che produce pesticidi, Ogm e altri prodotti di morte, svolge ricerche sulla Xylella da almeno un decennio e comprende, nelle sue ramificazioni societarie, una partecipata dal nome Allelyx, rovesciamento proprio di Xylella. Monsanto disporrebbe dei semi di un ulivo Ogm resistente proprio a questo batterio. E chi produce la gran parte dei pesticidi che hanno impoverito il terreno e le piante e che dovrebbero essere usati in maniera massiccia sul tutto il Salento? Ma proprio Monsanto che diffonde Roundup (uno dei suoi diserbanti più venduti) come fosse acqua fresca, in compagnia di tanti altri grossi colossi dell’agroindustria. Ora, uno dei punti focali è proprio questo. Il probabile tentativo di trasformare una coltivazione, quella dell’ulivo nel Salento, in una coltivazione intensiva e industriale che usi Ogm e pesticidi per rendere le piante più produttive e più
efficienti. La legislazione italiana, tuttavia, non consente ancora la coltivazione in campo aperto di Ogm, per cui ciò che si paventa sono solo i possibili scenari futuri.

Non esistono catastrofi naturali

Un vecchio manifesto affermava che non esistono catastrofi naturali ma esistono solo catastrofi sociali.
A dispetto delle misure estreme che istituzioni varie, Commissario e protezione civile vogliono  mettere in campo, gli ulivi del Salento non sono affatto moribondi. Sono però dei malati gravi così come lo è il mondo in cui viviamo. La diffusione massiccia di pesticidi per decenni ha impoverito piante e terreno tanto da renderne difficile la reazione. L’uso costante di Roundup, da solo, potrebbe essere sufficiente a spiegare ciò che sta accadendo, essendo un disseccante altamente nocivo e tossico con conseguenze nefaste per il terreno, per i microrganismi, per la pianta. Il biologico e la naturalità degli alimenti sono dei campi minati, se si considera l’avvelenamento costante che è stato fatto per ottenere prodotti agricoli in tutte le stagioni e uno stravolgimento delle coltivazioni con terreni usati solo per monocolture o coltivati con pratiche tese esclusivamente a ricavare il massimo risultato. Ciò che si è ottenuto è che l’equilibrio
ecologico è assolutamente compromesso e che le cosiddette emergenze capitano a puntino per rafforzare il potere di coloro che da queste situazioni vogliono esclusivamente ricavare profitto. La famigerata “rivoluzione verde” propagandata negli anni ’70 dalle Nazioni Unite in collaborazione con potentissime lobby, si proponeva di migliorare e rendere più produttivo il “Sud del mondo”, imponendo i pesticidi, le macchine, i semi usati in Occidente. In maniera analoga si sta cercando oggi di imporre universalmente i semi Ogm in agricoltura e un unico modo di coltivare, quello industriale, cercando di eliminare le ultime resistenze che ancora esistono. L’allevamento intensivo, con animali ridotti a mere macchine di produzione di latte, uova e carne e che abbisognano, per “funzionare”, di grandi risorse di pascoli e acqua, sono l’altra faccia della medaglia di ciò che arriva sulle tavole.
Ci si può rendere conto agevolmente quindi che grandi eventi come l’Expo di Milano 2015, che hanno come tema proprio quello di “nutrire il pianeta: energia per la vita”,  sono funzionali solo a far girare l’economia grazie al turismo e al terzo settore, pubblicità, marketing e uso dello spettacolo. I dibattiti serviranno solo ad alimentare una macchina, quella finanziaria, costretta a trovare sempre nuovi strumenti per far circolare flussi di denaro, soprattutto quelli virtuali. Basta guardare agli sponsor di Expo, tra cui Enel, Coca Cola, McDonald per capire che “eco-sostenibilità, diritti, ecologia, lotta alla povertà, condivisione”, sono parte di un linguaggio grottesco all’interno di questi contesti, rappresentativi di un modello che tende a mercificare qualsiasi cosa.
Ultimo aspetto da tenere in considerazione, infine, è che la diffusione degli Ogm comporta un controllo totale delle popolazioni, poiché unici proprietari dei semi geneticamente modificati, realizzati per essere sterili ed essere quindi utilizzati una volta sola, sono proprio coloro che li hanno brevettati e cioè Monsanto e company, a cui i contadini del mondo dovranno rivolgersi sempre per poter coltivare ogni alimento, compromettendo irreversibilmente la biodiversità della terra. E se qualcuno controlla completamente ciò che mangiamo non ha bisogno di molti altri strumenti per tenerci in pugno. Aspetto che viene spesso taciuto quando si parla di organismi geneticamente modificati, presentati come la soluzione alla fame nel mondo grazie a piante rese più resistenti e più produttive, e invece ulteriore strumento di attacco alla vita naturale. Gli Ogm sono infatti un ulteriore passo verso un cibo e una vita artificiale e omologata, che elimina
sempre più differenze e diversità.

Colonizzazione

Così come sta avvenendo in ambito energetico, c’è chi sembra aver individuato nel Salento un luogo da colonizzare. Non si contano più gli impianti di fotovoltaico, eolico, biomasse, quella cosiddetta energia alternativa e rinnovabile che avrebbe dovuto essere sostenibile, pulita, non impattante. Eppure un semplice giro nelle campagne ci fa rendere conto di quanto questi impianti siano nocivi, della distruzione e della devastazione che portano, anche al di là dei dati tecnici che avvalorano o meno la tesi del loro inquinamento. La fame di energia impone l’industrializzazione di ampi territori, la distruzione di ecosistemi, la sostituzione della natura con macchine, tecnologia e cemento. E il Salento e la Puglia sono alquanto emblematici da questo punto di vista se si pensa alla quantità di energia che viene prodotta con fonti e impianti diversi. Dalla centrale a carbone di Brindisi, passando per le numerose rinnovabili fino ad arrivare ai
progetti di gasdotti che si vuole far passare da questi posti. Tap è il progetto ormai in fase autorizzativa conclusa i cui lavori dovrebbero iniziare nel 2016. A fare da corollario a questi impianti di morte c’è l’Ilva di Taranto, che da alcuni decenni produce acciaio, cancro e morte sociale. L’Ilva è l’esempio di un territorio colonizzato e dominato totalmente dal potere economico che al suo profitto ha letteralmente sacrificato la vita di tutto ciò che era attorno, persone incluse. Questi esempi servono ad avere uno sguardo più chiaro su quelle che chiamiamo nocività e che non sono tali solo perché inquinanti o devastanti dell’ambiente, ma, più profondamente, nel loro aspetto sociale, per l’idea stessa che le sorregge. Interi territori, la natura che in essi si trova e coloro che vi abitano divengono proprietà e mere variabili numeriche di coloro che hanno mire di profitto. Anche nel caso degli ulivi, tutto sembra sacrificabile
all’altare di qualche multinazionale o di qualche intento speculativo.

Chi ci salva dai controllori

Se non è impossibile individuare i responsabili di fenomeni spacciati come emergenze, piccoli o grandi che siano, dal politico locale al funzionario statale, al ricercatore o Commissario europeo, che lavorano alacremente per soddisfare le esigenze dei grandi colossi economici e finanziari, più difficile sembra rendersi conto che questi soggetti non sono la parte malata di un sistema che altrimenti funzionerebbe bene. Essi sono il sistema. E a poco vale affidarsi alla magistratura e agli organi di controllo che su tutto questo dovrebbero vigilare. Questi ultimi sono solo l’anello che permette al sistema di non naufragare completamente, un equilibrio interno che consente di rattoppare qualche buco e non farlo diventare voragine. Se molti politici sono corrotti qualche magistrato riuscirà a perseguirne qualcuno, ma ciò servirà solo a tenere in vita un modello democratico altrimenti privo di credibilità. Un modello democratico totalitario che non
riesce più a nascondere la favola della partecipazione di fronte al tentativo di avere un controllo assoluto sulla vita e la morte dei suoi sudditi e della natura (morta?) che li circonda.
Per questo a poco serve che quanto sta accadendo nel Salento con l’affare Xylella sia inserito nel rapporto annuale sulle agromafie, redatto dal Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura di cui presidente è Giancarlo Caselli, noto magistrato boia persecutore di sovversivi negli anni settanta e ottanta e, negli ultimi anni, persecutore accanito di comunisti, no-tav, anarchici che hanno tentato di ostacolare concretamente la realizzazione della grande opera devastante dell’alta velocità in Val Susa.
Affidarsi a Caselli e alla magistratura, anche quella democratica, è come scegliere di tenere il braccialetto elettronico piuttosto che le catene ai polsi, oltreché legittimare quanto invece va sovvertito completamente: istituzioni ed economia.
C’è chi invece vede nell’Unione Europea un governo terzo in grado di decidere e legiferare in maniera equa. Ma anche questo non può che significare affidarsi al proprio aguzzino se si tiene conto della legislazione, totalmente a favore degli Ogm, che l’Unione Europea ha avallato ormai da molti anni, sostenendo queste coltivazioni e introducendo nella vita comune la presenza degli organismi geneticamente modificati.

Autorganizzazione

In molti quando si trovano davanti a nocività di vario tipo si chiedono: «Cosa possiamo fare allora?».
Pensiamo che competenze e soluzioni non possono essere appannaggio di tecnici e ricercatori vari, che rendono esclusive le conoscenze rendendo agricoltori e individui dipendenti dalle loro informazioni. Resistere a pratiche come l’eradicazione e l’uso di pesticidi è ormai fondamentale e ciò si potrà realizzare solo mettendosi in mezzo in prima persona, impedendo fisicamente che il piano regionale-europeo e commissariale si realizzi. Infine, dare un calcio alla politica e alla sua propaganda, all’economia e al suo dominio, riprendendosi in mano i saperi, le pratiche e l’organizzazione della nostra esistenza ridotta a mero calcolo di profitto da chi, invece, ha condannato a morte l’esistenza stessa di questo pianeta.

Alcuni nemici delle nocività

peggio2008@yahoo.it

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