In attesa di ulteriori aggiornamenti, invitiamo chiunque avesse informazioni o voglia mandare comunicati o solo esprimere un pensiero, a scrivere al seguente indirizzo: noneislikeme@krutt.org
Riceviamo e diffondiamo:
Comunicato di Croce Nera Anarchica
“AVANTI…SIAMO QUI”
-Faccia a faccia col nemico-
All’alba del 6 settembre ha inizio l’operazione “Scripta Manent”.
Sono 32 i compagni anarchici che in varie città d’Italia vengono svegliati dal D.I.G.O.S. e sbirraglia con mandato di perquisizione. Di questi 15 sono gli indagati, per 7 di loro, Marco, Sandrone, Valentina, Alfredo, Nicola, Anna, Danilo spiccano altrettanti mandati di cattura, poi un altro arresto (al di fuori dell’inchiesta) viene effettuato a carico di Daniele redattore di C.N.A. in seguito al risultato della perquisizione (ritrovamento di alcune batterie e un manuale da elettricista).
Il mandante di questa operazione repressiva, ci teniamo a ripeterlo, è il Pubblico Ministero della procura di Torino Roberto Maria Sparagna.
I fatti contestati ai nostri compagni puzzano di carta vecchia, tirata fuori da cassetti polverosi di anni, nulla di nuovo sotto il sole, e anche dimostrazione di poca fantasia da parte degli inquirenti che, non sapendo dove aggrapparsi per giustificare la loro misera esistenza, mettono assieme vecchie inchieste, soliti nomi e giornali/discorsi già ben noti.
L’inchiesta si basa su attacchi compiuti a firma FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE dal 2003 al 2007
Nello specifico gli attacchi inclusi in questa inchiesta che vengono contestati, comprendono i plichi esplosivi inviati nel maggio 2005 al direttore del CPT di Modena, alla caserma dei vigili di Torino San salvario e al questore di Lecce [rivendicati da FAI / Narodnaja Volja], l’ordigno esplosivo contro la caserma del RIS di Parma [24 ottobre 2005 – rivendicato da FAI / Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)], il pacco bomba inviato a Sergio Cofferati [2 novembre 2005 rivendicato da FAI / Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)], gli ordigni contro la caserma allievi carabinieri di Fossano [2 giugno 2006 rivendicati da FAI/RAT (Rivolta Anonima e Tremenda)], i pacchi bomba inviati a Torino nel luglio 2006 alla Coema Edilità (ditta coinvolta nella ristrutturazione del CIE), al sindaco Sergio Chiamparino e al direttore di Torino Cronaca [rivendicati da FAI/RAT (Rivolta Anonima e Tremenda)], gli ordigni piazzati nel quartiere torinese di Crocetta [7 marzo 2007 rivendicati da FAI/RAT]; oltre ad altre azioni anche il ferimento dell’A.D. per Ansaldo Nucleare R. Adinolfi [7 maggio 2012], per il quale due compagni anarchici, Alfredo e Nicola sono già stati condannati e hanno rivendicato pubblicamente l’attacco.
Insomma, ritorna l’abitudinario reato associativo 270bis, più vari 280bis e un 285.
A livello tecnico questo è quanto, nell’attesa che si esprimano i compagni, e che si possano studiare le carte dell inchiesta.
-Mostriamo i denti-
Per quanto riguarda il progetto editoriale Croce Nera Anarchica, come scrivemmo agli inizi del progetto, “Fuochi di rivolta continuano a rischiarare le tenebre di un mondo altrimenti volto all’annientamento dell’individuo ed alla schiavitù omologata: ad attizzare questi fuochi e ad accenderne di nuovi queste pagine sono destinate.”
Croce Nera Anarchica oltre a diffondere notizia di attacchi sparsi per il mondo , rivendicazioni , comunicati e contributi di analisi e critica, interni o esterni alla redazione; è stato e continuerà ad essere, anche un supporto reale che permette ai compagni prigionieri di guerra di continuare ad essere parte viva del dibattito rivoluzionario, permettendo così il continuo apporto di idee e analisi per perseverare nella lotta.
Dunque, ora ci preme ribadire, ancora e ancora, che la violenza rivoluziona dell’azione diretta distruttiva è pratica che diventa necessario rivendicare. In quanto anarchici, ogni singola azione contestata ai nostri compagni ci appartiene; ci appartiene ed è patrimonio di tutto il movimento anarchico.
Per noi l’anarchia non solo è possibile qui ed ora, ma si concretizza in ogni sua esplosione, ogni volta che un azione va a buon fine. Si constata in quei brevi istanti in cui si illumina la notte con il fuoco refrattario, si conferma in ogni tentativo di evasione, si manifesta nel prendere una sedia in mano e frantumare il vetro divisorio tra i cani da guardia e la sala colloqui all’interno di una galera. L’anarchia ha tanti nomi, e noi ci assumiamo tutti i nomi dell’anarchismo, l’anarchia è il costante avanzamento verso l’orizzonte irraggiungibile. E’ la ricerca incessante della libertà illimitata. E’ la diffusione cosciente del caos e delle sue conseguenze.
-La solidarietà…e le azioni distruttive-
Come già detto e ridetto, la solidarietà come la intendiamo noi è quella che si fa azione, il continuare a portare avanti gli attacchi e le pratiche per le quali i compagni sono stati, arrestati. Pratiche che a tutti appartengono.
Non batteremo in ritirata, siamo qua, sempre spalla a spalla con i compagni che, contro i frangenti della rassegnazione, si scagliano con l’impeto della tempesta.
Col sangue agli occhi, stringiamo i nostri compagni, consci che rispondere alla repressione voglia dire fare passi in avanti, e rilanciare, ancora e ancora.
Tutto il resto è noia.
Tutto il resto è politica e ci fa schifo.
Sempre per l’Anarchia…
Omar, Lello e Ale, parte dei redattori di Croce Nera Anarchica
Solidarietà da Cagliari
Solidarietà alle compagne e ai compagni arrestati, inquisiti e perquisiti il 6 settembre 2016, nell’operazione “scripta manent”.
Gli epigoni dei Torquemada dello stato italiano non ci danno tregua, ma non riusciranno a fermare il nostro percorso di liberazione.
Sempri a innantis!
Is kumpanjas is kumpanus de Kastedhu (SRD)
Comunicato della Biblioteca Sabot
La mattina del 6 settembre la procura di Torino fa scattare “Scripta Manent”: l’ennesima operazione repressiva contro gli anarchici.
Anna, Marco, Sandro, Daniele, Danilo, Valentina vengono tratti in arresto. Alfredo e Nicola ricevono la notifica nel carcere di Ferrara. Altri 8 compagni vengono inquisiti. 33 case subiscono la sgradita visita degli sbirri.
Anche questa volta, come fu per il processo Marini e le operazioni “Cervantes” e “Ardire”, il delirio inquisitorio del Dominio confeziona una fantomatica “organizzazione associativa con finalità di terrorismo” per attribuire 13 anni di azioni dirette ad una “regia unica”.
E’ cosa risaputa: il Potere ha bisogno di capi espiatori per colpire in modo più efficace il fronte dei suoi più acerrimi nemici.
Di fronte a tutto ciò ci preme ribadire che l’informalità della tensione anarchica è per sua natura irriducibile alla rappresentazione questurino/giudiziaria e a tutti i suoi corollari basati su “strutture”, “verticismi”, “regie occulte”, “capi”, “gregari”….
Ai compagni sequestrati e inquisiti va tutta la nostra solidarietà, il nostro affetto, la nostra vicinanza, la nostra complicità.
Il modo migliore per fronteggiare la repressione e non lasciare soli i compagni rinchiusi è proseguire nella lotta per la distruzione di questo esistente marcio, ognuno in base alla propria coscienza, ai propri desideri, alle proprie possibilità.
Affinchè i responsabili della miseria, dello sfruttamento, dell’alienazione e della devastazione ambientale non dormano sonni tranquilli….
Biblioteca anarchica e libertaria “Sabot”.
Comunicato da Bologna
Alle luci dell’alba di martedì 6 settembre, la DIGOS, su mandato della Procura di Torino, pistole spianate, irrompe in casa di decine di persone in tutta Italia. Alla fine della giornata saranno due le notifiche di custodia cautelare in carcere e sei gli arresti, di cui cinque inerenti l’operazione e uno conseguente all’esito delle perquisizioni.
All’interno di un copione già visto si consuma l’ennesima operazione repressiva su scala nazionale, chiamata a sventare la cospirazione anarchica e la sua “organizzazione associativa”, grazie al famigerato e mai troppo attempato 270bis.
In provincia di Bologna, si consuma una vicenda emblematica del “modus operandi” delle forze dell’ordine. Nel corso della perquisizione dell’abitazione di un compagno e dei terreni a essa limitrofi, due agenti di polizia vengono sorpresi dal compagno stesso, grazie al suo atteggiamento vigile e diffidente, a trafficare con una pistola, non di ordinanza e posta all’interno di una busta trasparente. Accortisi di essere stati notati i due raccolgono da terra la pistola in questione e la ripongono in tasca. A voi l’interpretazione di questo inquietante episodio.
Ai/lle colpiti/e da questa ennesima operazione repressiva va la nostra solidarietà e vicinanza. In un mondo che ci vorrebbe inermi a lamentarci stiamo dalla parte di chi ha ancora dei nemici, li sceglie tra i responsabili della propria miseria e si organizza per fargliela pagare.
Alcuni/e anarchici/che a Bologna
Carogne settembrine – L’operazione “Scripta Manent”
Verso le ore 05:00 di questa mattina, 6 settembre, quasi come una scadenza annuale o la tassa sulla monnezza da pagare, si sono materializzati davanti l’uscio di casa mia un branco di cani da guardia.
Non elemosinavano crocchette, biscottini o ossa ma armi, esplosivi, rivendicazioni, Croce Nera Anarchica, Pagine in Rivolta e KNO3…
Con la tipica arroganza dei cani da guardia, si infilavano dentro casa per iniziare a rovistare non prima di avermi consegnato il biglietto d’invito firmato, non da me ovviamente ma, da un certo Roberto M. Sparagna che di mestiere fa l’inquisitore per conto della Procura di Torino.
A parte qualche petardo “Cobra” e un fumogeno non trovavano null’altro di “pericoloso”, quindi sfogavano la loro fame su giornali, opuscoli e manifesti soprattutto di provenienza Grecia e Messico, le suddette pubblicazioni anarchiche italiane più altre, manifesti con simboli della FAI/FRI oltre ad una buona quantità di corrispondenza anche datata di decenni.
Dopo aver ribaltato per bene la mia camera, e visitato anche le camere dei miei coinquilini, mi hanno chiesto di seguirli in Questura per fare il totale sulla razzia fatta e rilasciarmi il verbale di sequestro.
Anche questa volta, con una precisione chirurgica con l’inizio settembrino, sono scattate perquise, sono spiccati gli avvisi di garanzia, ma soprattutto sono stati sequestrati alcuni compagni, 8 per la precisione…
Questa volta per aggiudicarsi un posto sul libro paga dello Stato per qualche anno, il pm R. M. Sparagna ha dovuto pescare nel torbido, arrivando a fatti accaduti dal 2003 (chissà se il prossimo inquisitore non ci accusi e arresti per “moti del Matese” o la “rivolta di Piombino”…
Quelli a cui il “parruccone” di turno si rivolge, e riassume sotto forma di “270 bis”, sono gli attacchi messi in atto dal 2003 in poi a firma FAI/FRI, senza sapere che già nel 2004 qualcuno ci aveva provato da Roma con “L’Operazione Cervantes” e dopo un paio d’anni con l’operazione contro i compagni dell’allora Croce Nera Anarchica.
L’arresto dei nostri compagni non servirà a farci battere ritirata, quindi armatevi di “santa e inquisitoria” pazienza perché vi toccherà svegliarci ancora all’alba per tantissimo tempo…sempre se ci trovate ancora nei letti…
Alfredo, Nicola, Anna, Marco, Alessandro, Daniele, Danilo e Valentina non verranno lasciati soli nemmeno per un solo secondo.
I nostri pensieri saranno rivolti a loro in ogni istante di queste loro vite sequestrate, in ogni loro respiro, in ogni nostro passo lungo i sentieri delle selve oscure.
Io, me e me stesso
Napoli, 6 settembre 2016
In solidarietà con tutti i ribelli
Il giorno 6 settembre la polizia ha colpito ancora gli anarchici con una trentina di perquisizioni in tutta Italia e 6 arresti: Anna, Marco, Sandrone, Daniele, Danilo e Valentina, oltre alla notifica in carcere per Nicola e Alfredo.
Anche in questa occasione ci preme ribadire da che parte stiamo. Stiamo con chi non si rassegna, con chi non obbedisce alle leggi scritte e non scritte di questa società putrida, con chi crede nell’azione come mezzo per cambiare le cose e non nelle chiacchere.
Non aspettiamo tempi migliori o peggiori per esprimere concretamente tutta la rabbia verso chi opprime, sfrutta e distrugge ormai quasi indisturbato.
E’ ora il tempo!
Garage Anarchico pisano