da: Croce Nera Anarchica
A tutti i compagni, di sicuro, si sa che è stata bloccata alcuna posta in arrivo. In particolare sappiamo che a Danilo e stata bloccata anche della posta di suo figlio. E gli stessi figli ancora non hanno potuto vedere i genitori (Danilo e Valentina) ai colloqui.
I compagni arrestati non possono avere contatti tra di loro, quindi nemmeno scriversi. L’unico segno di vita da un carcere all’altro è stato un telegramma del compagno Nicola arrivato alla compagna Anna. Sembra quasi sfumato il loro progetto di creare carceri speciali solo per anarchici tipo le AS2 di Ferrara e Alessandria. Questo lo si presuppone dal fatto che i primi trasferimenti stanno avvenendo in altre carceri.
L’accanimento sul compagno Marco Bisesti è parecchio pesante, si trova rinchiuso nelle “cantine” del carcere Rebibbia, perché si è rifiutato di fare l’esame per la tubercolosi (pratica normale in alcuni carceri). Quel braccio sotterraneo del lager è umido e al compagno non è stata data alcuna coperta per coprirsi almeno la notte. Per chi vuole inviare pieghi libri, notizie dei quotidiani, comunicati ecc avanti, i compagni chiedono quante più informazioni possibili . Siccome i compagni, però, sono in procinto di essere trasferiti consiglio di contattare tramite la mail di CNA, per maggiori informazioni, i compagni che seguono la situazione più da vicino. Ovviamente seguiranno aggiornamenti costanti sui trasferimenti e la situazione dei compagni sul sito di CNA e RadioAzione.org .
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I capi di imputazione caduti alla compagna Anna Beniamino sono il “B” e connessi per lo stesso reato.
Il magistrato, per quel che riguarda l’attacco di Parma (capo d’accusa “B”) aveva chiesto il reato di “strage”, ma il G.i.p. (giudice per l’indagini preliminari) ha rigettato questa accusa perchè, secondo lui, sull’ordigno non esploso è stato trovato l’interruttore posizionato su “Off”, quindi non c’era volontà di uccidere e di conseguenza di fare una strage.
Il 7 ottobre ci sarà il Tribunale del Riesame in cui il nuovo inquisitore della Procura di Torino, Roberto Maria Sparagna, farà ricorso per ottenere il reato di “strage” (285 c.p.) nei confronti dei compagni, reato respinto dal giudice, e per ottenere l’arresto di alcuni compagni solamente indagati. Arresti che lui aveva chiesto per la mattina del 6 settembre scorso e che non sono stati accolti e firmati dal g.i.p.
Un altro reato specifico caduto a carico di Anna è il capo d’accusa “E”. Il pacco bomba per Sergio Cofferati.
Il compagno Alfredo Cospito continua ad essere in isolamento dopo poco più di un mese dal gesto di solidarietà alle CCF. E per il divieto di incontro con il compagno Nicola Gai per questa nuova inchiesta.
Rompiamo l’isolamento che lo Stato italiano e il suo inquisitore di turno vogliono creare nei confronti dei compagni.
Non servono solo i telegrammi di “cordoglio”…
CROCE NERA ANARCHICA