Ieri mattina una quarantina di agenti tra poliziotti e carabinieri sono venuti a bussare alle nostre porte, con una denuncia firmata da due oscuri dipendenti della regione.Il bilancio è di una denunciata e quattro denunciati, portati a velletri per fotosegnaletiche e impronte digitali. Hanno sigillato il posto e cementato (con i nostri materiali ) l’intera casa con tutti i mobili e le cose che avevamo rimediato.
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segue comunicato:
Siamo i ragazzi e le ragazze che dal 2 Maggio a questa parte hanno deciso di utilizzare e restituire alla collettività la casa cantoniera di Colleferro (RM).
Questo luogo, abbandonato da qualche decennio, era diventato un covo degradato pieno di siringhe, metadone e rifiuti ingombranti. Le finestre erano murate, le pareti marce. La struttura è sempre stata ignorata, lasciata a sé, abbandonata.
Pazientemente e con il solo impiego delle nostre forze abbiamo ripulito tutto e avviato, a spese nostre, una serie di lavori per rimettere in sesto il luogo.
Volevamo restituirlo al pubblico per poter organizzare corsi, laboratori, una biblioteca e iniziative di vario genere, il tutto attraverso l’autogestione e l’autorganizzazione di chi lavora e vuole sostenere il progetto.
Dopo ben otto mesi di impegno è venuta a farci visita la polizia per ben tre volte, intimandoci di andare via anche attraverso minacce di non poco conto.
Il 7 dicembre 2012 è avvenuto il vero e proprio sgombero del posto. 5 di noi sono stati denunciati e foto segnalati. Mobili, tavoli, libri e tutto ciò che eravamo riusciti a rimediare è stato murato all’interno dell’edificio. Le sedie addirittura bruciate.
Dopo tanti lavori e tanta fatica, siamo costretti a vedere di nuovo murate porte e finestre, e tutto sembra voler tornare al precedente stato di degrado.
Non possiamo che ipotizzare un’operazione poco lecita, in quanto l’ente preposto alla gestione del luogo non ha sporto denuncia per tutti questi otto mesi. Motivi di ordine pubblico non ce ne sono stati, a meno che rivalorizzare un posto abbandonato non sia un crimine così grave. Da un momento all’altro, l’occupazione di questo stabile, deve essere diventato un problema agli occhi di qualcuno.
Questo accanimento è una violenza per tutti coloro che, in questa città, avrebbero voluto veder nascere qualcosa di diverso dalla desolazione, dalla morte sociale, dalla noia e dall’annichilimento della persona.
Vogliamo che tutti sappiano cosa è successo, perché siamo convinti che un lavoro fatto di buon senso e bei progetti non possa finire così per un’imposizione cieca, violenta e irrispettosa.
Vogliamo continuare questo percorso, nonostante le denuncie, nonostante la cattiveria di chi non vuole capire che di quel luogo ha bisogno un’intera generazione, se non l’intera popolazione dormiente, indifferente o arresa davanti a questo disagiante stato di cose.
Chiediamo il sostegno è la collaborazione di tutti. Non possiamo rassegnarci e lasciarci sopraffare.
RIPULIRE, RIVALORIZZARE, RESTITUIRE SPAZI ABBADONATI ALLA COLLETTIVITA’
NON PUO’ ESSERE UN REATO!
I RAGAZZI E LE RAGAZZE DELLA CASA CANTONIERA
casacantonieraoccupata@autistici.org