All’alba del 6 settembre, un’operazione coordinata dalla Digos di Torino ha portato alla perquisizione di una trentina di abitazioni in Piemonte, Liguria, Lazio, Umbria, Lombardia, Abruzzo, Campania, Sardegna ed Emilia Romagna, oltre che all’arresto di cinque compagne e compagni anarchici con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo: Anna, Marco, Sandrone, Daniele, Danilo e Valentina, oltre alla notifica in carcere per Nicola e Alfredo.
L’operazione, denominata “Scripta Manent“, si prefigge di attribuire ad un’unica regia una serie di azioni accomunate dalla rivendicazione da parte della Federazione Anarchica Informale, ricalcando le strategie repressive di alcune precedenti come Op. Cervantes e Op. Ardire, e cercando di sovrapporre una struttura associativa e verticistica a espressioni della conflittualità anarchica.
Nello specifico, gli attacchi inclusi in questa inchiesta comprendono i plichi esplosivi inviati nel maggio 2005 al direttore del CPT di Modena, alla caserma dei vigili di Torino – San salvario e al questore di Lecce [rivendicati da FAI / Narodnaja Volja], l’ordingno esplosivo contro la caserma del RIS di Parma [24 ottobre 2005 – rivendicato da FAI / Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)], il pacco bomba inviato a Sergio Cofferati [2 novembre 2005 rivendicato da FAI / Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)], gli ordigni contro la caserma allivevi carabinieri di Fossano [2 giugno 2006 rivendicati da FAI/RAT (Rivolta Anonima e Tremenda)], i pacchi bomba inviati a Torino nel luglio 2006 alla Coema Edilità (ditta coinvolta nella ristrutturazione del CIE), al sindaco Sergio Chiamparino e al direttore di Torino Cronaca [rivendicati da FAI/RAT (Rivolta Anonima e Tremenda)], gli ordigni piazzati nel quartiere torinese di Crocetta [7 marzo 2007 rivendicati da FAI/RAT]; oltre ad altre azioni anche il ferimento di Adinolfi [7 maggio 2012], per il quale due compagni sono già stati condannati e hanno rivendicato pubblicamente l’attacco, ritorna a corroborare il reato associativo.
Per strutturare gli indizi, pare che gli inquirenti si siano dotati anche di periti linguistici e grafologici, oltre alla sorveglianza informatica, alle intercettazioni ambientali e ai pedinamenti.
Probabilmente i compagni saranno trasferiti in AS2 a Ferrara e le compagne a Rebibbia, ma attendiamo conferme prima di diffondere gli indirizzi.